martedì 17 settembre 2013

Attivisti dell'acqua in Assemblea Capitolina: approvata mozione contro i distacchi idrici e al via il confronto su Acea Ato2

Attivisti dell'acqua in Assemblea Capitolina: approvata mozione contro i distacchi idrici e al via il confronto su Acea Ato2


Ieri, giovedì 12 settembre, le bandiere dell'acqua sono tornate in aula Giulio Cesare.
In occasione della prima assemblea capitolina dopo la pausa estiva attivisti del coordinamento romano acqua pubblica hanno presidiato la seduta per richiedere un atto politico del Consiglio sul distacco idrico effettuato martedì scorso da Acea Ato2 nei confronti di un condominio che stava pagando le bollette decurtando la quota di remunerazione abrogata dai referendum di giugno 2011: per due giorni intere famiglie sono rimaste senza acqua per aver rispettato i referendum, cosa che Acea Ato 2 si rifiuta di fare!
La pressione esercitata dai cittadini presenti ha portato all'approvazione di una mozione (a questo link), presentata da M5S, SEL e alcuni consiglieri del PD, che impegna il Sindaco e la Giunta non solo ad intervenire per il ripristino immediato dell'utenza in questione, ma ad intraprendere un'azione efficace nei confronti dell'azienda per cessare la vergognosa e vessatoria pratica dei distacchi per morosità, e ad aprire un tavolo di confronto reale con cittadini e comitati per l'acqua pubblica sul futuro di Acea Ato2.
Il Sindaco Marino, presente al momento del voto, è stato sollecitato dagli attivisti presenti a dare seguito alla richiesta di incontro che ormai da mesi rimane inevasa. L'appuntamento è dunque fissato per giovedì 26 settembre. Solo due giorni prima a Roma, il 24 settembre presso la Casa Internazionale delle Donne, si incontreranno amministratori e cittadini da tutta la Regione per un convegno sulla proposta di legge per la ripubblicizzazione del servizio idrico nel Lazio (vedi link).
Quello di ieri è stato dunque un primo passo di un lungo percorso, ma il cammino non sarà completato fino a che l'amministrazione comunale non darà attuazione alla volontà dei romani espressa con il voto ai referendum di giugno 2011, convincendosi finalmente che non esiste nessuna possibilità di "controllo pubblico" se le regole della gestione dei servizi pubblici sono quelle del profitto: la pratica dei distacchi lo dimostra in pieno.

13 settembre 2013

Coordinamento Romano Acqua Pubblica

RIPUBBLICIZZARE SI PUÒ, RIPUBBLICIZZARE SI DEVE!

di Gianluca Gobbi Come la società in cui siamo immersi, anche il palinsesto di Radio Flash si fa sempre più “liquido”. Dalla scorsa settimana stiamo realizzando interviste di presentazione del convegno internazionale “Ripubblicizzare si può, ripubblicizzare si deve“, di cui siamo media partner. Sulle forme di finanziamento e gestione del servizio idrico interverranno esperti provenienti da tutta Europa, a partire da Parigi e Berlino.
Non mancheranno esperienze che nel nostro Paese dimostrano come sia possibile tornare ad un gestione pubblica dell’acqua. Ovviamente non intesa come carrozzone su cui salire (più che per bere, soprattutto per mangiare…), ma come meccanismo virtuoso in grado di garantire una vera gestione partecipata. Il convegno di sabato 21 settembre (al Centro Incontri della Regione Piemonte in C.so Stati Uniti 23 a Torino) chiarirà in modo inequivocabile perché la straripante vittoria del referendum non ha affatto chiuso la partita e perché sempre di più si scrive acqua e si legge democrazia.

http://www.radioflash.to/2013/09/ripubblicizzare-si-puo-ripubblicizzare-si-deve/

lunedì 9 settembre 2013

Per difendere la Costituzione, basta praticarla.


La nostra Carta Costituzionale non viene rispettata ormai da tempo immemore.
Si parte con l'art.1: "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro."
Quale lavoro? Quello precario? Saltuario? Occasionale? A basso costo? Quello schiavista?
Quello che ti fanno firmare la lettera di licenziamento a fianco del contratto di assunzione?

Il diritto alla salute deve essere garantito ad ogni individuo.
La sanità è al tracollo ed è in fase di privatizzazione ormai da anni.
Il trucchetto è semplice: non far funzionare il pubblico per giustificarne la vendita ai privati.
In questo modo solo ed unicamente chi potrà permettersi di pagare, avrà accesso alle cure.

"L'Italia ripudia la guerra" e il Presidente del Consiglio dei Ministri Letta (il nipote di suo zio) ha
firmato un documento con altri 10 capi di Stato al G20 per avallare la scelta scellerata di Mr. Obama
di attaccare il governo Siriano con un paio di missili.
L'abbiamo capito che in tempo di crisi l'unica industria capace di creare utili è quella delle armi.

Le agenzie di rating sostengono che le Costituzioni in Europa sono troppo antifasciste e non permettono  il libero ingresso dei liberi mercati.
Scrivono una letterina e l'Europa si attiva in quella direzione.
Come se i mercati e gli speculatori, i palazzinari, gli arraffoni, gli inciucioni, i mafiosi, i corrotti,
i massoni non avessero già spolpato lo Stato (cioè noi cittadini) di tutti i beni primari privatizzando la qualsiasi, i servizi pubblici locali e precarizzando il futuro e le vite di tutte e tutti.

Io cambierei la Costituzione e aggiungerei che l'Acqua è un bene comune dell'umanità e non si vende. Aggiungerei articoli per garantire la dignità umana ad ogni individuo...ed eliminerei l'articolo 81 bis!

Troppi sono i sordi seduti in Parlamento, si scandalizzano quando si fa calare uno striscione
dal tetto del Palazzo, "occupando" un tetto per una notte. Un gesto che "lede gravemente il prestigio delle istituzioni".
In aula è stata usata la parola dignità, la politica ha una dignità e non si può agire con gesti eclatanti!

C'è chi ha dovuto occupare palazzine vuote per riacquisire dignità personale e diritti che nessuno più garantisce. Ci sono situazioni devastanti dove famiglie, giovani e anziani sono costretti a occupare
luoghi abbandonati perché impossibilitati a pagare un affitto oneroso con lavori precari, a basso costo o dopo averlo perso quel lavoro.

Dignità umana e diritti fondamentali.
Per difendere la Costituzione, basta praticarla!

venerdì 6 settembre 2013

Slot condonate, la multa ai cittadini

"Al Senato si è consumata l'ennesima vergogna a favore delle lobby del gioco d'azzardo. pdmenoelle e pdl con il trucco democristiano dell'astensione hanno bocciato la mozione M5S sui danni economici e sociali da decine di miliardi di euro causati dal gioco d'azzardo patologico. La mozione che ha ricevuto solo 76 voti favorevoli (M5S, Lega, Sel, Scelta Civica, 6 dissidenti pdmenoelle e 2 dissidenti pdl) proponeva la cancellazione del condono per le società concessionarie di slot machines. Invece di pagare i 98 miliardi di multa, "scontati" dalla Corte dei Conti a 2,5 miliardi, i "signori dell'azzardo" grazie al governo Letta dovranno restituire allo Stato solo 611 milioni di euro. Il resto sarà a carico dei cittadini. Il voto contrario di pdmenoelle e pdl non ci stupisce: i conflitti d'interessi tra partiti e gioco d'azzardo sono stati denunciati in aula: nomi e cognomi!
Il M5S ha dato voto favorevole anche su tutte le altre mozioni in votazione, inclusa quella della Lega Nord che è passata a sorpresa e che prevede una moratoria di un anno sull'apertura di nuove sale slot. Il pdmenoelle ha prontamente fatto sapere di "essersi sbagliato". Al ridicolo non c'è limite." M5S Senato

http://www.beppegrillo.it/2013/09/slot_condonate.html

giovedì 5 settembre 2013

E se scoppiasse la Pace?



Rapiti da apparenti urgenze, finiamo spesso per rimanere pressoché indifferenti e silenti di fronte ai pericoli per il futuro e alle reali possibilità di Cambiamento che, davanti a noi, attraversano la Storia.

Quello che sta accadendo, e a breve potrebbe accadere davvero, in Siria ed in tutto il Medioriente è una di quelle poche cose che certamente non saranno cancellate con una votazione o una legge elettorale.

Siamo di fronte alla volontà da parte della superpotenza militare USA di aggredire, perché senza il mandato Onu di un'aggressione si tratterebbe, lo Stato sovrano della Siria. E stavolta con sicure ripercussioni a livello internazionale.
Questo, dopo aver "ignorato", salvo fornire armi, per due anni migliaia di vittime e centinaia di migliaia di profughi, con arroganza e brama di guerra tali da non tenere conto neanche dei tempi richiesti dall'Onu per analizzare le prove raccolte, da parte di chi si è già macchiato della farsa delle armi chimiche, non è tollerabile, non è accettabile, e va condannato in maniera chiara e ferma.

È per questo, e tanto altre ragioni, che sento la necessità di contribuire nel mio piccolo a dare forza all'appello di Papa Francesco e mandare un fortissimo segnale dall'Italia e tutto il mondo per fermare la guerra.

Che finalmente scoppi la Pace e dalle coscienze dei singoli arrivi fino a chi, stanco forse di giocare a Monopoli con i bisogni e i diritti degli esseri umani, scommette il loro futuro in una partita a Risiko.

Sogno che un giorno non ci siano più confini politici, perché credo che la terra sia una e unica e noi siamo qui solo di passaggio.

Restiamo Umani.

martedì 3 settembre 2013

L'Italia ripudia la guerra - No all'intervento militare in Siria

Ribadiamo tutte-i insieme che l'Italia ripudia la guerra!
Invito a produrre un breve video (più breve del mio, per carità) per dire NO all'intervento militare in Siria. Che diventi un'azione virale.
Nel video chiediamo ai rispettivi Presidenti che vengano calendarizzate in Camera e Senato le mozioni a prima firma Marta Grande e Maria Mussini, sull'intervento in terra siriana.

Non riesco a trovare un senso nell'azione che si prospetta.
A voi,
Federica.


venerdì 30 agosto 2013

ACQUA PUBBLICA: il M5S Frosinone invita i Sindaci a rescindere il contratto con Acea Ato5

ACQUA PUBBLICA: il M5S Frosinone invita i Sindaci della Provincia a rescindere il contratto con Acea Ato5 SpA

Il prossimo 9 settembre è convocata la conferenza dei Sindaci di Frosinone e Provincia, si parlerà della proposta di risoluzione del contratto con Acea Ato5 SpA (partecipata di Acea Spa).
Il M5S di Frosinone scrive al Sindaco Nicola Ottaviani: "ci aspettiamo che l'esito del referendum del 2011 venga rispettato".

Il Parlamento tornerà ad avere legittimità democratica solo quando rispetterà la volontà popolare espressa con il referendum 2011!