DAGA,
BUSTO,
DE ROSA,
MANNINO,
MICILLO,
TERZONI,
ZOLEZZI e
VIGNAROLI. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
la relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione – 2014
stigmatizza il ritardo dell'Italia nella lotta alla corruzione e
all'infiltrazione delle organizzazioni criminali, soprattutto per quanto
riguarda i grandi appalti;
nell’
iter decisionale di approvazione delle opere, dei
piani e dei programmi, le procedure ambientali (VIA-VAS) costituiscono
un momento nevralgico e di particolare delicatezza, anche per la
possibilità per il pubblico di partecipare alla decisione secondo quanto
previsto dalla convenzione di Aarhus;
per la valutazione dei progetti, degli studi ambientali e delle
osservazioni pervenute da enti, associazioni e singoli cittadini, e
istituita la commissione nazionale VIA-VAS, con nomina del Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (articolo 8,
decreto legislativo n. 152 del 2006 e articolo 12 legge n. 116 del
2014);
la commissione esamina praticamente tutte le opere e i piani di
rilevante interesse che vengono proposte dallo Stato o da privati in
Italia, per un valore complessivo di diverse decine di miliardi di euro
ogni anno, costituendo uno snodo delle politiche economiche e ambientali
dell'intero Paese;
la commissione per le opere lineari può decidere sui tracciati,
chiedendo e/o suggerendo e/o imponendo varianti di percorso, con
conseguenze sul valore degli immobili e delle proprietà;
il piano triennale per la prevenzione della corruzione 2014-2016
del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
evidenzia a pagina 28, nella parte dedicata all'analisi dei rischi di
corruzione, che le procedure di VIA-VAS nazionali sono connotate da
rischi in relazione: alla discrezionalità delle decisioni; alla portata
economica delle scelte; alla capacità di pressione di gruppi interessati
alla decisione;
nonostante tali criticità il piano sopra richiamato non assegna
valori, ad avviso degli interroganti, adeguati di rischio alle varie
fasi decisionali connesse alla valutazione di impatto ambientale e alla
valutazione ambientale strategica e fa riferimento, come misure da
intraprendere, soprattutto alle modalità di nomina dei membri della
commissione e alla sottoscrizione di auto-certificazioni relative al
profilo del conflitto di interessi e allo
status del singolo membro rispetto ad eventuali situazioni che possono determinare condizioni di inconferibilità dell'incarico;
l'analisi dei
curricula disponibili sul sito del
Ministero dei membri uscenti e una breve analisi di fatti di cronaca che
hanno coinvolto membri della commissione paiono confermare le
preoccupazioni citate nel piano triennale, anche se in quest'ultimo non
sono rintracciabili le informazioni che, pur essendo di facile
reperibilità, sono qui riportate;
due membri sono stati sostituiti nel 2014 dopo il loro arresto
per appalti sulle bonifiche (Luigi Pelaggi, già capo della segreteria
tecnica del Ministro) e per gli appalti dell'alta velocità (Gualtiero
Bellomo);
un caso ancora più eclatante riguarda il dottor Vincenzo Ruggiero. Il suo
curriculum
disponibile sul sito del Ministero riporta la data di nascita; il 20
agosto 1959 e la professione, commercialista. Il dottor Ruggiero risulta
essere stato «componente il colleggio sindacale» (testuale nel
curriculum) di varie società;
il dottor Ruggiero, secondo il
curriculum, risulta
essere stato membro della commissione tra il 2005 e il 2007 e poi dal
2008 ad oggi. Nel 2008 la prefettura di Reggio Calabria, nella relazione
d'accesso per la procedura di scioglimento del consiglio comunale di
Gioia Tauro per infiltrazioni mafiose (
httig://www.genovaweb.org)
definiva Vincenzo Ruggiero, commercialista, nato il 20 agosto 1959,
come individuo «fortemente sospettato di essere asservito alla cosca
Piromalli-Molè-Stillitano...». A sostegno di tale valutazione la
prefettura riportava una serie di informazioni sulla fedina penale del
membro della commissione VIA-VAS e dei suoi parenti più prossimi,
diversi dei quali accusati di reati gravissimi, tra cui associazione per
delinquere;
la stessa Commissione d'inchiesta parlamentare «anti-mafia» nella
relazione sullo stato della lotta alla criminalità organizzata in
Calabria, anno 2000, a pagina 151 nel paragrafo dedicato al caso del
comune di Gioia Tauro (
http://legislature.camera.-it/ dati/leg13/lavori/doc/xxiii/042/d060.htm),
riportava con grande enfasi il provvedimento del GIP di Reggio Calabria
dell'11 gennaio 1999 contro la cosca Piromalli in cui risultavano
indagati per il reato di cui all'articolo 416-
bis del C.P.P. un tal Vincenzo Ruggiero, nato il 20 agosto 1959, sia due suoi parenti;
recentemente, secondo quanto riportato in un articolo di stampa
dal titolo «Gioia Tauro, un nuovo pentito svela i segreti dei Molè (
http://ildispaccio.it/dossier/58646-qioia-tauro-rc-un-nuovo-pentitosvela-i-segreti-dei-mole)
il pentito Mesiani Mazzacuva avrebbe dichiarato al sostituto
procuratore Roberto Di Palma della direzione distrettuale antimafia che
«Dai Molè, Mesiani Mazzacuva sarebbe stato schiacciato. Avrebbero
preteso soldi e avrebbero ingerito nelle dinamiche societarie,
“consigliando” anche il commercialista Vincenzo Ruggero.» (senza «i»
nell'articolo);
il dottor Vincenzo Ruggiero risulta dal sito
www.va.minamiente.it
aver sottoscritto decine di pareri per progetti quali, a mero titolo di
esempio, la TAV Torino Lione Nuovo collegamento ferroviario
Torino-Lione, parte comune in territorio italiano nel 2011; il corridoio
autostradale dorsale Civitavecchia-Orte-Mestre - tratta E45-E55
Orte-Mestre; l'autostrada Salerno-Reggio Calabria – dal chilometro
139+000 al chilometro 185+000; il gasdotto SNAM Sulmona-Foligno; lo
stoccaggio Gas S. Benedetto del Tronto; l'autostrada A1 Milano-Napoli –
ampliamento alla quarta corsia tratto Milano Sud (Tangenziale
Ovest)-Lodi; realizzazione della linea AV/AC
Firenze-Bologna-Ritombamento del ramo b) della finestra Carlone;
un altro membro, Vincenzo Sacco, che i mezzi di comunicazione
riportano essere amico del politico Marcello Dell'Utri, condannato per
concorso esterno in associazione mafiosa, risulta essere stato indagato
per corruzione (
http://www.ilquotidanodellabasincata.it)
assieme a Dell'Utri e a Marino Massimo De Caro, cognato del Sacco e noto
per la vicenda della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, per il
progetto Geogastock approvato dalla Commissione VIA stessa (
http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/MetadatoDocumento/44284) con parere DSA-2008-0030239 sottoscritto anche dal Sacco;
un altro membro l'ingegnere Antonio Castelgrande, che, secondo quanto riportato dal quotidiano
l'Unità nel 2004, risultava essere nell'elenco della Loggia P2 con tessera n. 956;
un altro membro l'ingegnere Silvio Bosetti risulta direttore generale dello
staff
della Energy Lab Foundation (secondo il sito della fondazione stessa),
struttura di cui sono socie la Fondazione Edison e la Fondazione AEM del
Gruppo A2A9;
l'ingegnere Bosetti risulta aver firmato il parere positivo per
la centrale Edison di Pianopoli (Catanzaro) n. 1412 del 20 dicembre
2013, il parere positivo all'esclusione dalla V.I.A. n. 1431 del 31
febbraio 2014 per un progetto del gruppo A2A per la centrale di
Monfalcone e, infine, il parere positivo n. 1424 del 17 gennaio 2014 per
un progetto del gruppo A2A per la centrale Lamarmora;
un altro membro, secondo quanto riportato dal settimanale
L'Espresso
il 27 settembre 2013 in un articolo dal titolo «Larghe intese, larghi
affari» a firma di Lirio Abbate, l'ingegnere Mauro Patti, avrebbe avuto
con l'altro membro della commissione VIA Gualtiero Bellomo (arrestato e
sostituito, come detto, nella commissioni a seguito dell'inchiesta TAV
di Firenze) «affari in comune relativi a coinvolgimenti in progetti di
valutazione della stessa VIA di cui fanno parte»;
un altro membro, il professore Antonio Grimaldi risulta essere direttore tecnico e azionista di maggioranza (
http://www.oice.it)
della Progin spa, una grande società di progettazione (attiva, tra
l'altro, sulla TAV Torino-Lione), con un lungo elenco di lavori pubblici
e grandi opere (
http://www.progin.it). La Progin cura per
Italferr la progettazione definitiva di un intervento di una grande
opera della legge obiettivo (ferrovia RHO-Parabiago e raccordo Y) che ha
ottenuto la compatibilità ambientale con parere della Commissione
V.I.A. nazionale, sottoscritto anche dal professore Antonio Grimaldi,
n. 1509 del 23 maggio 2014. Il professore Grimaldi risulta essere
professore dal 1982 presso l'Università di Tor Vergata. Dal
curriculum
del professore Grimaldi risulta anche una collaborazione professionale
con il gruppo Vianini per il supporto alla direzione lavori per i lavori
presso la facoltà di ingegneria –:
se il piano anti-corruzione 2014-2016 del Ministero dell'ambiente
e della tutela del territorio e del mare, con le sue scarne
indicazioni, sia adeguato rispetto alla prevenzione della corruzione e
dell'infiltrazione presso uno snodo centrale delle grandi opere e piani e
programmi nazionali quale la commissione VIA-VAS;
se siano state approfondite le notizie riportate dalla stampa
circa un potenziale conflitto di interessi dell'ingegnere Mauro Patti;
se, prima dell'esame dei progetti, sia stata verificata la
posizione dell'ingegnere Antonio Grimaldi circa un potenziale conflitto
di interessi;
se sia stata verificata la posizione dell'ingegnere Bosetti
rispetto al suo ruolo di direttore generale della Fondazione Energy Lab
partecipata da due società che hanno ricevuto pareri favorevoli (e
susseguenti provvedimenti di compatibilità ambientale), anche in
relazione ad eventuali dichiarazioni circa l'insussistenza di posizioni
di conflitto di interessi;
quali misure di trasparenza intendano adottare sul normale
funzionamento della commissione VIA-VAS, come, a mero titolo di esempio,
la pubblicizzazione delle sedute della commissione e dell'ordine del
giorno, la possibilità di fare audizioni pubbliche, l'attuazione delle
norme già esistenti ma mai attuate sulle inchieste pubbliche, per le
procedure di VIA (articolo 24, comma, 6 del decreto legislativo n. 152
del 2006);
se non si ritenga di applicare, al fine di rafforzare la
prevenzione del conflitto di interesse, forme di trasparenza
relativamente al patrimonio e agli incarichi professionali e
associativi, sia dei membri della commissione sia dei familiari più
prossimi e degli eventuali
partner professionali;
se siano previste forme di verifica, anche a campione, delle
dichiarazioni rilasciate circa l'inconferibilità e il conflitto di
interessi nonché degli incarichi professionali dei membri nei momenti
appena successivi al termine dell'incarico;
se siano previste forme periodiche di controllo, anche con
l'ausilio delle banche dati delle forze dell'ordine, per verificare i
requisiti di onorabilià dei candidati e dei membri nominati e prevenire
rischi di infiltrazione della criminalità organizzata. (3-01379)