martedì 31 marzo 2015

Acea stacca l'acqua a 90 famiglie!

Le foto riportate, si riferiscono al super condominio situato in zona Termini a Roma.
E' ormai la terza volta che Acea passa a staccare l'acqua, questa volta lo fa portando via il contatore e limando una valvola per evitare che il condominio possa attaccarsi alla rete idrica in altro modo.

Si tratta di una pratica odiosa e punitiva che va avanti ormai da mesi e che Acea applica senza guardare in faccia nessuno, senza nemmeno rispettare la risoluzione dell'ONU dell'Assemblea generale del 28 luglio 2010 (GA/10967). L'ONU ha dichiarato il diritto all'acqua un diritto umano universale e fondamentale.
La risoluzione sottolinea ripetutamente che l'acqua potabile e per uso igienico, oltre ad essere un diritto di ogni uomo, concerne la dignità della persona, è essenziale al pieno godimento della vita, ed è fondamentale per tutti gli altri diritti umani. La medesima risoluzione raccomanda gli Stati ad attuare iniziative per garantire a tutti un'acqua potabile di qualità, accessibile, a prezzi economici e assicurare che venga garantito il quantitativo minimo vitale di 50 litri al giorno per persona (basta ridurre il flusso alla mandata con un riduttore di flusso).

Da questa mattina alle 10:00, 90 famiglie sono di nuovo senz'acqua. 
Si tratta di un Super Condominio dove il Comune possiede una serie di appartamenti per i quali non ha pagato la quota spettante della bolletta dell'Acqua. 

Ci vedo interruzione di pubblico servizio, rischio sanitario, inagibilità dei locali ora abitati.
Senza contare che il Comune di Roma aveva approvato ben due mozioni contro i distacchi idrici nel settembre 2013.



Abbiamo anche depositato un'interrogazione sul tema dei distacchi e di ciò che causa tale pratica:
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/08519&ramo=CAMERA&leg=17


Riporto un articolo uscito su Fanpage di Roma:

Il Comune è moroso? Acea stacca l’acqua a 90 appartamenti

Rabbia e sconcerto a via Giolitti, dove Acea ha staccato l'acqua a tre palazzine a causa della morosità del Comune di Roma. Un'inquilina racconta: "Ci avevano assicurato che Acea e istituzioni stavano trovando una soluzione, ma al momento circa 300 persone sono senza acqua, tra cui anziani e bambini". 
"Hanno staccato l'acqua a 90 appartamenti, qui ci vivono circa 300 persone tra cui anziani allettati e famiglie con bambini piccoli. Sono anni che questa storia va avanti Acea e il Comune di Roma non si mettono d'accordo e a pagarne le conseguenze siamo noi inquilini". Siamo a via Giolitti, strada che corre parallela alla Stazione Termini in pieno centro. A parlare è Anna Mazzone, che vive qui dal 2010, in un super condominio comprendenti i numeri civici 101, 119 e 137. Sono palazzi originariamente di proprietà del comune di Roma, in cui molti condomini hanno riscattato la loro casa e dove il comune ha deciso, di vendere gli appartamenti ancora di sua proprietà con l'ultima (contestatissima) delibera sull'alienazione del patrimonio pubblico. Ed è proprio il comune di Roma a risultare moroso nei confronti di Acea per una cifra di circa 37mila euro, secondo quanto raccontato dagli inquilini.
"Già avevano provato a staccare il contatore due volte nelle ultime settimane ma eravamo riusciti ad evitarlo - racconta ancora Anna - ma oggi alle 11.00 sono tornati i tecnici e hanno tolto l'acqua a tutti, visto che abbiamo un contatore unico al civico 119. Eppure avevamo ricevuto rassicurazioni da Acea e dalle istituzioni su una risoluzione della vicenda. Eravamo anche disponibili a procedere con i distacchi singoli, pagando più di 1000 euro per uno". Ma non c'è stato nulla da fare a quanto pare, Acea, azienda a capitale a maggioranza pubblico, ha deciso di procedere con il distacco per morosità come sempre più spesso sta accadendo in questi mesi. Nel 2013 Acea e Comune di Roma strinsero un accordo (a quanto pare mai rispettato), tramite cui il comune si impegnava a sanare la sua situazione in tre tranche. "Il paradosso è che non solo le nostre case saranno vendute a prezzo di mercato e non potremo comprarle - spiega un inquilino di una casa di proprietà comunale - Ma ora siamo ancora senza acqua per colpa del comune di Roma".

domenica 22 marzo 2015

Ministro, fermi i distacchi: l'#acqua è un diritto

Numerosi sono gli atti presentati in questi due anni di legislatura relativi al tema acqua, il nostro impegno su questo tema va quindi al di là di scadenze importanti ma spesso retoriche come quelle della giornata mondiale su vari temi.

Perciò proprio in questi giorni, per la giornata mondiale dell'acqua, ci è sembrato importante richiamare l'attenzione del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin depositando una interrogazione per ricordarle che l'accesso all'acqua garantisce l'accesso alla salute, per chiedere un impegno a questo Governo affinché venga garantito il quantitativo minimo vitale giornaliero a tutti e venga messo un freno alla pratica criminale dei distacchi indiscriminati dell'acqua che rischia di mettere seriamente in pericolo la vita di bambini, anziani, malati disabili e pone l'ennesimo dubbio che il nostro si possa ancora considerare un Paese civile.

Guardiamo con orgoglio all'esperienza di Napoli divenuta in questi giorni la capitale italiana dell'acqua pubblica che garantisce al bene vitale una gestione pubblica e partecipata dai cittadini come sancito dai referendum 2011.
Tutti i giorni dell'anno l'acqua è vita! Tutti i giorni dell'anno vogliamo l'acqua pubblica partecipata e senza profitti!

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/ambiente/2015/03/ministro-fermi-i-distacchi-lacqua-e-un-diritto.html

venerdì 20 marzo 2015

TANGENTI, DA M5S DENUNCIA SU COMMISSIONE VIA

TANGENTI, DA M5S DENUNCIA SU COMMISSIONE VIA

Roma, 20 marzo 2015 - Grandi opere e valutazioni ambientali. Scoppia lo scandalo della Commissione Valutazione di Impatto Ambientale, con membri sospettati di asservimento alla 'ndrangheta, ottantacinquenni piduisti, accusati di corruzione con Dell'Utri e una selva di conflitti dinteressi grazie a una denuncia del M5S.
Le grandi opere hanno un imbuto che si chiama Commissione Tecnica per la Valutazione di Impatto Ambientale, una commissione sconosciuta al grande pubblico che in realtà è lo snodo di tutti i progetti, dalle autostrade alla TAV, dagli impianti petrolchimici ai gasdotti passando per i progetti petroliferi del Decreto Sblocca Italia. Interventi del valore di decine di miliardi di euro vengono valutati ogni anno nelle segrete stanze del Ministero. Senza il parere della Commissione un progetto non va avanti. I membri della Commissione vengono nominati con Decreto del Ministro e sono 40.
Il M5S ha depositato nei giorni scorsi un’interrogazione al ministro dell’Ambiente (prima firma Federica Daga) da cui emergono fatti gravissimi con risvolti che addirittura riguardano possibili infiltrazioni della malavita organizzata in una delle più importanti sedi ministeriali in cui si prendono decisioni che indirizzano per decenni se non per secoli la vita di interi territori. Basti pensare alla TAV, l'Orte-Mestre, all'ILVA ecc.
Sfogliando i curricula della Commissione in carica sul sito del Ministero ci si trova davanti ad avvocati, architetti, commercialisti ignoti ai più. Molti curricula consistono in poche paginette scritte di fretta. È bastata una rapida consultazione di documenti ufficiali, alcuni dei quali facilmente reperibili sul WEB, per scoprire però fatti e informazioni inquietanti ovviamente non riportati né nei curricula né tanto meno nel sito del Ministero.
Nel 2014 due membri sono stati sostituiti per causa di forza maggiore in quanto arrestati, uno dei quali proprio nella prima fase dello scandalo della TAV di Firenze (l'altro era il capo di gabinetto della Prestigiacomo, arrestato per una storia di bonifiche non fatte a Milano).
Da ben 10 anni siede nella commissione un commercialista (e, ci chiediamo, cosa c'entri un commercialista nella valutazione di impatto ambientale!), Vincenzo Ruggiero, già assessore al comune di Gioia Tauro, che la Prefettura di Reggio Calabria, nella relazione che portò allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose nel 2008, inquadra così “RUGGIERO Vincenzo- commercialista, imprenditore - è fortemente sospettato di essere asservito alla cosca Piromalli - Molè - Stillitano operante in Reggio Calabria”.
 Il documento prosegue elencando numerosi parenti stretti di questa persona che hanno pesantissime accuse tra cui l'associazione a delinquere. Questa persona compare già nel 2000 negli atti della Commissione d'Inchiesta parlamentare anti-mafia, per essere stata accusata del reato di 416bis dal GIP di Reggio Calabria in un'inchiesta sulla N'drangheta.
Da 13 anni siede nella Commissione VIA un ingegnere che oggi ha 85 anni e che le cronache riportano essere stato iscritto alla P2. Si aggiunge un indagato per corruzione con il cognato, quel De Caro noto per il saccheggio dei libri antichi da Commissario della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, e addirittura in sodalizio con Dell'Utri, proprio su un progetto di stoccaggio di idrocarburi in Basilicata.
Eclatanti i casi di conflitto di interesse. Si va dal direttore di una Fondazione finanziata da A2A ed Edison che firma tranquillamente il parere positivo della commissione per ben tre progetti di queste società al professore dell'Università Tor Vergata che trova il tempo di dirigere una società di progettazione di primo piano, la Progin, che firma grandi progetti per conto di Italferr come TAV Lione – Torino e Salerno – Reggio Calabria e contemporaneamente in Commissione VIA firma il parere positivo su un progetto di Italferr inserito nelle grandi opere della Legge Obiettivo.
Dichiara Federica Daga, M5S: “Emerge un quadro desolante e di gravità estrema. Stiamo parlando di uno degli snodi più importanti della tecnocrazia italiana che decide il futuro di interi regioni e territori, dalla TAV in Piemonte al gasdotto TAP in Puglia passando per i progetti petroliferi, mega-elettrodotti e gasdotti. Uno si aspetterebbe il coinvolgimento delle più alte menti del paese e qui invece si ritrova con il commercialista sospettato di collusione con la N'drangheta e un sodale di dell'Utri. Lì vengono decise opere del valore di decine e decine di miliardi di euro che spesso portano con sé distruzione ambientale e inquinamento, oltre al profitto per i soliti noti che stanno saccheggiando il paese sotto ogni punto di vista. Su molti dei soggetti citati nell'interrogazione le informazioni sono facilmente reperibili ed è incredibile che al Ministero dell'Ambiente nessuno si sia accorto di nulla in questi anni. Ora ci aspettiamo che il Ministro reagisca facendo piazza pulita di questa Commissione e anche dell'intera tecnocrazia ministeriale che l'assisteva. Il Ministro ascolti i comitati che da anni segnalano, inascoltati, gravissime e irregolarità nei procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale e inadempienze sulla trasparenza per quanto riguarda il Ministero dell'Ambiente stesso. Il Governo Renzi continua a scommettere sulle grandi opere e sulla distruzione del paese varando lo Sblocca Italia. Il problema, più che i figli di Lupi, riguarda un sistema corrotto e marcio che deve sparire per il bene del Belpaese.”

TESTO DELL'INTERROGAZIONE

Interrogazione a risposta orale:
   DAGA, BUSTO, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, TERZONI, ZOLEZZI e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   la relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione – 2014 stigmatizza il ritardo dell'Italia nella lotta alla corruzione e all'infiltrazione delle organizzazioni criminali, soprattutto per quanto riguarda i grandi appalti;
   nell’iter decisionale di approvazione delle opere, dei piani e dei programmi, le procedure ambientali (VIA-VAS) costituiscono un momento nevralgico e di particolare delicatezza, anche per la possibilità per il pubblico di partecipare alla decisione secondo quanto previsto dalla convenzione di Aarhus;
   per la valutazione dei progetti, degli studi ambientali e delle osservazioni pervenute da enti, associazioni e singoli cittadini, e istituita la commissione nazionale VIA-VAS, con nomina del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (articolo 8, decreto legislativo n. 152 del 2006 e articolo 12 legge n. 116 del 2014);
   la commissione esamina praticamente tutte le opere e i piani di rilevante interesse che vengono proposte dallo Stato o da privati in Italia, per un valore complessivo di diverse decine di miliardi di euro ogni anno, costituendo uno snodo delle politiche economiche e ambientali dell'intero Paese;
   la commissione per le opere lineari può decidere sui tracciati, chiedendo e/o suggerendo e/o imponendo varianti di percorso, con conseguenze sul valore degli immobili e delle proprietà;
   il piano triennale per la prevenzione della corruzione 2014-2016 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare evidenzia a pagina 28, nella parte dedicata all'analisi dei rischi di corruzione, che le procedure di VIA-VAS nazionali sono connotate da rischi in relazione: alla discrezionalità delle decisioni; alla portata economica delle scelte; alla capacità di pressione di gruppi interessati alla decisione;
   nonostante tali criticità il piano sopra richiamato non assegna valori, ad avviso degli interroganti, adeguati di rischio alle varie fasi decisionali connesse alla valutazione di impatto ambientale e alla valutazione ambientale strategica e fa riferimento, come misure da intraprendere, soprattutto alle modalità di nomina dei membri della commissione e alla sottoscrizione di auto-certificazioni relative al profilo del conflitto di interessi e allo status del singolo membro rispetto ad eventuali situazioni che possono determinare condizioni di inconferibilità dell'incarico;
   l'analisi dei curricula disponibili sul sito del Ministero dei membri uscenti e una breve analisi di fatti di cronaca che hanno coinvolto membri della commissione paiono confermare le preoccupazioni citate nel piano triennale, anche se in quest'ultimo non sono rintracciabili le informazioni che, pur essendo di facile reperibilità, sono qui riportate;
   due membri sono stati sostituiti nel 2014 dopo il loro arresto per appalti sulle bonifiche (Luigi Pelaggi, già capo della segreteria tecnica del Ministro) e per gli appalti dell'alta velocità (Gualtiero Bellomo);
   un caso ancora più eclatante riguarda il dottor Vincenzo Ruggiero. Il suo curriculum disponibile sul sito del Ministero riporta la data di nascita; il 20 agosto 1959 e la professione, commercialista. Il dottor Ruggiero risulta essere stato «componente il colleggio sindacale» (testuale nel curriculum) di varie società;
   il dottor Ruggiero, secondo il curriculum, risulta essere stato membro della commissione tra il 2005 e il 2007 e poi dal 2008 ad oggi. Nel 2008 la prefettura di Reggio Calabria, nella relazione d'accesso per la procedura di scioglimento del consiglio comunale di Gioia Tauro per infiltrazioni mafiose (httig://www.genovaweb.org) definiva Vincenzo Ruggiero, commercialista, nato il 20 agosto 1959, come individuo «fortemente sospettato di essere asservito alla cosca Piromalli-Molè-Stillitano...». A sostegno di tale valutazione la prefettura riportava una serie di informazioni sulla fedina penale del membro della commissione VIA-VAS e dei suoi parenti più prossimi, diversi dei quali accusati di reati gravissimi, tra cui associazione per delinquere;
   la stessa Commissione d'inchiesta parlamentare «anti-mafia» nella relazione sullo stato della lotta alla criminalità organizzata in Calabria, anno 2000, a pagina 151 nel paragrafo dedicato al caso del comune di Gioia Tauro (http://legislature.camera.-it/ dati/leg13/lavori/doc/xxiii/042/d060.htm), riportava con grande enfasi il provvedimento del GIP di Reggio Calabria dell'11 gennaio 1999 contro la cosca Piromalli in cui risultavano indagati per il reato di cui all'articolo 416-bis del C.P.P. un tal Vincenzo Ruggiero, nato il 20 agosto 1959, sia due suoi parenti;
   recentemente, secondo quanto riportato in un articolo di stampa dal titolo «Gioia Tauro, un nuovo pentito svela i segreti dei Molè (http://ildispaccio.it/dossier/58646-qioia-tauro-rc-un-nuovo-pentitosvela-i-segreti-dei-mole) il pentito Mesiani Mazzacuva avrebbe dichiarato al sostituto procuratore Roberto Di Palma della direzione distrettuale antimafia che «Dai Molè, Mesiani Mazzacuva sarebbe stato schiacciato. Avrebbero preteso soldi e avrebbero ingerito nelle dinamiche societarie, “consigliando” anche il commercialista Vincenzo Ruggero.» (senza «i» nell'articolo);
   il dottor Vincenzo Ruggiero risulta dal sito www.va.minamiente.it aver sottoscritto decine di pareri per progetti quali, a mero titolo di esempio, la TAV Torino Lione Nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione, parte comune in territorio italiano nel 2011; il corridoio autostradale dorsale Civitavecchia-Orte-Mestre - tratta E45-E55 Orte-Mestre; l'autostrada Salerno-Reggio Calabria – dal chilometro 139+000 al chilometro 185+000; il gasdotto SNAM Sulmona-Foligno; lo stoccaggio Gas S. Benedetto del Tronto; l'autostrada A1 Milano-Napoli – ampliamento alla quarta corsia tratto Milano Sud (Tangenziale Ovest)-Lodi; realizzazione della linea AV/AC Firenze-Bologna-Ritombamento del ramo b) della finestra Carlone;
   un altro membro, Vincenzo Sacco, che i mezzi di comunicazione riportano essere amico del politico Marcello Dell'Utri, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, risulta essere stato indagato per corruzione (http://www.ilquotidanodellabasincata.it) assieme a Dell'Utri e a Marino Massimo De Caro, cognato del Sacco e noto per la vicenda della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, per il progetto Geogastock approvato dalla Commissione VIA stessa (http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/MetadatoDocumento/44284) con parere DSA-2008-0030239 sottoscritto anche dal Sacco;
   un altro membro l'ingegnere Antonio Castelgrande, che, secondo quanto riportato dal quotidiano l'Unità nel 2004, risultava essere nell'elenco della Loggia P2 con tessera n. 956;
   un altro membro l'ingegnere Silvio Bosetti risulta direttore generale dello staff della Energy Lab Foundation (secondo il sito della fondazione stessa), struttura di cui sono socie la Fondazione Edison e la Fondazione AEM del Gruppo A2A9;
   l'ingegnere Bosetti risulta aver firmato il parere positivo per la centrale Edison di Pianopoli (Catanzaro) n. 1412 del 20 dicembre 2013, il parere positivo all'esclusione dalla V.I.A. n. 1431 del 31 febbraio 2014 per un progetto del gruppo A2A per la centrale di Monfalcone e, infine, il parere positivo n. 1424 del 17 gennaio 2014 per un progetto del gruppo A2A per la centrale Lamarmora;
   un altro membro, secondo quanto riportato dal settimanale L'Espresso il 27 settembre 2013 in un articolo dal titolo «Larghe intese, larghi affari» a firma di Lirio Abbate, l'ingegnere Mauro Patti, avrebbe avuto con l'altro membro della commissione VIA Gualtiero Bellomo (arrestato e sostituito, come detto, nella commissioni a seguito dell'inchiesta TAV di Firenze) «affari in comune relativi a coinvolgimenti in progetti di valutazione della stessa VIA di cui fanno parte»;
   un altro membro, il professore Antonio Grimaldi risulta essere direttore tecnico e azionista di maggioranza (http://www.oice.it) della Progin spa, una grande società di progettazione (attiva, tra l'altro, sulla TAV Torino-Lione), con un lungo elenco di lavori pubblici e grandi opere (http://www.progin.it). La Progin cura per Italferr la progettazione definitiva di un intervento di una grande opera della legge obiettivo (ferrovia RHO-Parabiago e raccordo Y) che ha ottenuto la compatibilità ambientale con parere della Commissione V.I.A. nazionale, sottoscritto anche dal professore Antonio Grimaldi, n. 1509 del 23 maggio 2014. Il professore Grimaldi risulta essere professore dal 1982 presso l'Università di Tor Vergata. Dal curriculum del professore Grimaldi risulta anche una collaborazione professionale con il gruppo Vianini per il supporto alla direzione lavori per i lavori presso la facoltà di ingegneria –:
   se il piano anti-corruzione 2014-2016 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con le sue scarne indicazioni, sia adeguato rispetto alla prevenzione della corruzione e dell'infiltrazione presso uno snodo centrale delle grandi opere e piani e programmi nazionali quale la commissione VIA-VAS;
   se siano state approfondite le notizie riportate dalla stampa circa un potenziale conflitto di interessi dell'ingegnere Mauro Patti;
   se, prima dell'esame dei progetti, sia stata verificata la posizione dell'ingegnere Antonio Grimaldi circa un potenziale conflitto di interessi;
   se sia stata verificata la posizione dell'ingegnere Bosetti rispetto al suo ruolo di direttore generale della Fondazione Energy Lab partecipata da due società che hanno ricevuto pareri favorevoli (e susseguenti provvedimenti di compatibilità ambientale), anche in relazione ad eventuali dichiarazioni circa l'insussistenza di posizioni di conflitto di interessi;
   quali misure di trasparenza intendano adottare sul normale funzionamento della commissione VIA-VAS, come, a mero titolo di esempio, la pubblicizzazione delle sedute della commissione e dell'ordine del giorno, la possibilità di fare audizioni pubbliche, l'attuazione delle norme già esistenti ma mai attuate sulle inchieste pubbliche, per le procedure di VIA (articolo 24, comma, 6 del decreto legislativo n. 152 del 2006);
   se non si ritenga di applicare, al fine di rafforzare la prevenzione del conflitto di interesse, forme di trasparenza relativamente al patrimonio e agli incarichi professionali e associativi, sia dei membri della commissione sia dei familiari più prossimi e degli eventuali partner professionali;
   se siano previste forme di verifica, anche a campione, delle dichiarazioni rilasciate circa l'inconferibilità e il conflitto di interessi nonché degli incarichi professionali dei membri nei momenti appena successivi al termine dell'incarico;
   se siano previste forme periodiche di controllo, anche con l'ausilio delle banche dati delle forze dell'ordine, per verificare i requisiti di onorabilià dei candidati e dei membri nominati e prevenire rischi di infiltrazione della criminalità organizzata. (3-01379)

Roma Non si Vende: maggioranza Capitolina "sorda" alla voce della mobilitazione

Roma Non si Vende: maggioranza Capitolina "sorda" alla voce della mobilitazione
Ieri pomeriggio un partecipato e variegato corteo ha sfilato dal Colosseo a Piazza del Campidoglio contro il bilancio attualmente in discussione nell'assemblea capitolina. Movimenti, dipendenti comunali e delle aziende partecipate, organizzazioni sindacali, associazioni e comitati uniti da uno slogan comune: Roma Non si Vende.

Il corteo, trasformatosi in presidio in Piazza del Campidoglio, ha richiesto che i lavori dell'Aula Giulio Cesare venissero sospesi per ascoltare le ragioni e le proposte delle molte realtà presenti. Una voce scomoda, che evidentemente non piace alla maggioranza capitolina: non è stato infatti possibile incontrare la Presidenza del Consiglio Capitolino, come inizialmente richiesto e ottenuto, a causa della mancata disponibilità della stessa Presidente Valeria Baglio, e dell'assurdo “numero chiuso” imposto alla delegazione: pretendere che l'ampiezza di una mobilitazione come quella di ieri venisse rappresentata da sole 4 persone significa non comprendere Roma...o forse non volerla ascoltare!

La rete scesa in piazza ieri continuerà però la propria azione, a partire dalla prossima settimana, che vedrà il bilancio ancora in Assemblea Capitolina, per far emergere la gravità di un atto politico che mette in vendita i diritti dei cittadini, e per continuare a tessere un'alternativa praticabile.

Roma, 20/03/2015
#Romanonsivende

MetroC: Direzione Lavori sostituita per arresti


Nella maxi inchiesta di questi giorni, la procura di Firenze ha scoperto un enorme giro di corruzione riguardante tutte le Grandi Opere, dal Tav all'Expo fino alla Metro C.


Dalle carte dei ROS è emerso, infatti, che Incalza sia intervenuto sul progetto capitolino, imponendo alla direzione dei lavori della tratta T3 (San Giovanni–Fori Imperiali) il fidatissimo imprenditore Stefano Perotti, ora finito in manette.


Che dietro queste grandi opere si nasconda il marcio della corruzione non è certo una novità. Noi, prima come cittadini e ora come portavoce in tutti i livelli istituzionali, ci siamo battuti e ci battiamo contro le innumerevoli irregolarità e illegittimità che caratterizzano queste pseudo urgenti Grandi Opere
E' doveroso ricordare le innumerevoli interrogazioni depositate dai Consiglieri Comunali di Roma del M5S, dai Consiglieri in Regione Lazio e da noi in Parlamento.


Nonostante la società MetroC Spa abbia deciso l’immediata sospensione del contratto concernente l'incarico di Direzione dei Lavori per la Tratta T3 di Perotti, risulterebbe interessante sapere quali siano le reali procedure di selezione delle figure tecniche scelte dalla medesima società.
Anche questo Governo, come quelli passati, attraverso maxi decreti legge, ha premuto l'acceleratore sulle Grandi Opere, finanziate con i soldi dei contribuenti, mantenendo fertile il terreno alla corruzione.



Di seguito quanto accaduto nelle ultime 72 ore:


(ANSA) - ROMA, 16 MAR - "La Società Metro C, non appena appreso quanto riportato dagli organi di informazione in ordine a misure cautelari adottate da parte dell'Autorità Giudiziaria nei confronti, tra gli altri, del Dott. Ing. Stefano Perotti, ha disposto l'immediata sospensione di ogni effetto del contratto concernente il relativo incarico di Direzione dei Lavori per la Tratta San Giovanni - Fori Imperiali riferita a 3 km di linea e 2 stazioni". E' quanto si legge in un comunicato della società.
"Per garantire il prosieguo delle attività lavorative in corso senza soluzione di continuità la Direzione Lavori della Tratta suddetta è stata affidata al Dott. Ing. Enrico Molinari - prosegue la nota -, in estensione dell'incarico già conferitogli per la Tratta Pantano- San Giovanni relativa a 18,5 km di linea e 22 stazioni".

martedì 17 marzo 2015

Ambiente, M5S: "Il ministero verso la privatizzazione?”

Ambiente, M5S: "Il ministero verso la privatizzazione?”

Roma, 17 marzo 2015 - «Continua riduzione dei fondi, dimezzamento del personale, crescente ricorso a società in house come Sogesid: tutto questo sta portando a una deriva privatistica del ministero dell’Ambiente. Questa mattina abbiamo incontrato i dipendenti del Ministero condividendo i loro timori che abbiamo espresso in numerose interrogazioni parlamentari». È il commento dei deputati della Commissione Ambiente del M5S.

«L’utilizzo di Sogesid permette di aggirare norme e controlli vigenti per il settore pubblico per l’assunzione di consulenti. Non solo, essendo Sogesid una stazione appaltante si genera una situazione per cui centinaia di milioni di euro di soldi pubblici vengono gestiti da una società privata in maniera del tutto opaca, come dimostrato da numerose inchieste della magistratura e della Corte dei conti».

«Abbiamo incontrato i dipendenti del Ministero - ha detto il vicepresidente della Commissione Ambiente Massimo De Rosa, M5S - e offerto tutta la nostra collaborazione per costruire provvedimenti partecipati che possano restituire dignità alle tante eccellenze presenti in ISPRA e nel MATTM. Riportare le competenze sotto la gestione pubblica, anche stabilizzando il personale Sogesid attraverso concorsi pubblici, non solo produrrebbe maggiore trasparenza ed efficienza, ma anche un sostanzioso risparmio per le casse dello Stato che non dovrebbe più corrispondere remunerazioni fuori controllo a consulenti fantasma».

«Noi siamo per un ministero dell’Ambiente autorevole, che deve avere la capacità di alzare la voce di fronte alle devastazioni ambientali per troppo tempo perpetrate ai danni del nostro territorio. Un ministero dove le tante eccellenze vengono premiate e messe in condizioni di contribuire allo sviluppo intelligente del nostro Paese e non umiliate ed isolate perché scomode per il sistema di interessi speculativi. Lotteremo insieme ai lavoratori perché le istituzioni tornino ad avere come sommo scopo quello di curare l’interesse generale della collettività».

sabato 14 marzo 2015

Gasdotti: SnamReteGas non è sottoposta a VAS?

12 marzo 2015 – “È assurda la risposta del ministero dell’Ambiente alle nostre domande poste nel question time in Commissione sulla rete di gasdotti della Snam da sottoporre alla Valutazione ambientale strategica, una procedura fondamentale per l'analisi dei costi-benefici delle opere proposte e per valutare l'effetto cumulo con le altre opere ed attività antropiche”: è il commento dei deputati del M5S in Commissione Ambiente. «Il ministro, riportando la posizione del Ministero dello sviluppo economico ci ha detto che la rete nazionale dei gasdotti non è soggetta alla Vas, in quanto la “Snam rete gas non è un’autorità pubblica, e non è titolare di piani o programmi”, ma è un’azienda privata. E allora il Mise dovrebbe spiegarci perché Terna, che è una S.p.a. con capitali esteri, predispone la Vas - anche se con contenuti molto discutibili - per la rete degli elettrodotti, documento che è stato vagliato e approvato dal Ministro dell'Ambiente il 19 novembre scorso con un suo Decreto!».

«La responsabilità della mancanza della Valutazione ambientale strategica è proprio del ministero dell’Ambiente. Infatti in base all’art 4 della direttiva europea 42/2001/CE, “la valutazione ambientale deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma e anteriormente alla sua adozione o all'avvio della relativa procedura legislativa”».

«Durante la fase preparatoria e anche per la procedura legislativa: quindi il ministro si sbaglia - dicono i deputati -  Ammesso e non concesso che SNAM non debba procedere alla VAS per il suo piano di sviluppo, il governo doveva assoggettare a Vas i propri atti e, cioè, il Decreto del 2013 con cui ha predisposto l’aggiornamento della rete nazionale dei gasdotti. Un elenco lunghissimo di nuove opere inutili e rischiose pagate dai cittadini attraverso tasse e bollette in un contesto di fortissima diminuzione dei consumi, oltre il 30% in un decennio. D’altro canto non si capisce perché Terna sottoponga la rete dei suoi elettrodotti alla Vas e i gasdotti ne siano privi».

mercoledì 11 marzo 2015

Ddl Madia: una riforma che cancella il referendum sull'acqua e i servizi pubblici



Comunicato stampa

 
Ddl Madia: una riforma che cancella il referendum sull'acqua e i servizi pubblici


Questa mattina presso il Senato si è svolta la conferenza stampa promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e che ha visto la partecipazione anche di diversi Senatrici e Senatori del Movimento 5 Stelle e di SEL. In particolare sono intervenuti la Sen. Loredana De Petris e il Sen. Nicola Morra.

Argomento di discussione il cosiddetto “DDL Madia” che dietro all'apparente neutralità di una “Riforma della Pubblica Amministrazione”, cela invece un preoccupante disegno per l'aggiramento della volontà popolare espressa a giugno 2011 attraverso i referendum contro la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali.

Le norme inserite negli articoli 14 e 15 del disegno di legge, se approvato nell'attuale versione, rappresentano infatti una delega al Governo con indicazioni precise volte al rilancio dei processi di privatizzazione, limitando drasticamente gli affidamenti diretti e incentivando i processi di aggregazione.

Non solo quindi si scavalca la volontà popolare, ma anche la funzione dello stesso Parlamento e degli Enti locali, anche attraverso interventi diretti come l'impugnativa della Legge Regionale del Lazio per la gestione pubblica del servizio idrico, così come ricordato dalla Sen. De Petris.

Anche per questo stupisce, come sottolineato dal Sen. Morra, l'assenza di rappresentanti del PD all'odierno dibattito, trattandosi di un partito che non solo ha sostenuto i referendum del 2011, ma che ha anche partecipato alla creazione dell'intergruppo parlamentare per l'acqua, depositando, insieme a SEL e M5S, la proposta di legge per l'acqua pubblica elaborato dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.

E' quindi evidente che l'attuale governo ha l'obiettivo di completare quei processi di privatizzazione che Confindustria chiede da anni e lo sta facendo varando una serie di norme che marciano in questa direzione. Con lo “Sblocca Italia” e con la legge di stabilità si incentivano infatti processi di aggregazione, fusione e dismissione delle partecipate dagli Enti Locali, a vantaggio dei quattro colossi multiutilities attuali - A2A, Iren, Hera e Acea - già collocati in Borsa, che potranno inglobare tutte le società di gestione dei servizi idrici, ambientali ed energetici, relegando i Comuni ad un ruolo sempre più marginale. Il DDL Madia, in modo piuttosto esplicito, si inserisce nella stessa scia.

Un enorme regalo alle multinazionali dell'acqua e dei servizi, fatto anche con la complicità dell'AEEGSI, che ha consentito ai gestori d'incassare milioni di euro, oltre che con i consueti aumenti tariffari, anche con la possibilità d'inserire nella bolletta idrica conguagli retroattivi fino al 2006. Tutto ciò nonostante che annualmente si registrino utili ingenti che non vengono reinvestiti nel servizio ma in larga parte prelevati dagli azionisti come dividendi.

Tutto questo mentre ci si appresta a “celebrare” la Giornata Mondiale dell'acqua, in un clima che vede un dibattito troppo simile a quello prereferendario, come se 27 milioni di cittadini non avessero mai votato per l'acqua pubblica.

Evidentemente il Governo è pronto a sacrificare sull'altare delle privatizzazioni anche la stessa Costituzione, aggirando la volontà popolare e relegando le Camere ad un ruolo marginale.

Un'altra strada però è praticabile, come dimostra l'esperienza di Napoli, che due giorni fa ha terminato l'affidamento del servizio idrico all'azienda speciale ABC Napoli, e come dimostrano le decine di vertenze aperte in tutta Italia per la ripubblicizzazione e contro le nuove privatizzazioni.
 
 
Roma, 11 Marzo 2015.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
www.acquabenecomune.org
 
 

martedì 10 marzo 2015

Napule è...l'ABC dell'Acqua Pubblica

COMUNICATO

Napule è...l'ABC dell'Acqua Pubblica

Esprimiamo piena soddisfazione per il grande risultato ottenuto oggi in Consiglio Comunale a Napoli, che vedeva all'Ordine del Giorno:

 L' AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO ALL'AZIENDA SPECIALE ABC (Acqua Bene Comune) NAPOLI, la cosiddetta:

MESSA IN SICUREZZA.

E’ stata anche deliberata la modifica statutaria dell’ AS ABC Napoli.

Con tale atto è stata istituzionalizzata la partecipazione democratica nel Consiglio d’ Amministrazione; si escludono le partecipazioni a SpA, mentre invece si apre ai Consorzi di Comuni per l’Acqua Pubblica; si devolve l’1% degli utili per interventi in Paesi in via di Sviluppo.

Tutto ciò è frutto del continuo ed enorme impegno del Comitato Acqua Pubblica Napoli, del Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua, del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, dei Comitati Territoriali tutti, ad essi il ringraziamento per l'impegno profuso e la sollecitazione a continuare insieme a noi  il percorso congiunto, perchè oggi si raggiunge un traguardo, ma si inizia un nuovo grande lavoro per impedire che l'acqua della Città Metropolitana di Napoli, che l'ACqua della Campana, che l'Acqua di tutti vada a finire nelle mani di privati e di approfittatori.

Siamo consci del fatto che l'AS ABC Napoli è come un granello di sabbia che blocca il grande ingranaggio delle privatizzazioni, volute da chi sull'acqua vuole fare profitto, ma noi non desisteremo mai dal nostro intento, perchè:

RIPUBBLICIZZARE SI PUO', RIPUBBLICIZZARE SI DEVE

 E IL COMUNE DI NAPOLI L’HA FATTO.

Infine un particolare GRAZIE a chi ha fatto il grande atto di coraggio che ha permesso la bella vittoria di questa mattina: il Sindaco, la Giunta, il Consiglio – Essi hanno deciso unanimemente per la messa sicurezza dell' AS ABC Napoli, che non riguarda solo Napoli, ma tutti.

Presenti Alex Zanotelli, il Presidente dell'AS ABC Napoli Maurizio Montalto, i Comitati Cittadini, i Lavoratori, le Associazioni, i Cittadini.

Possiamo proprio affermare, per dirla anche qui coi titoli di canzoni partenopee:

" E' NU JUORNO BUONO!"

NAPOLI, 9 marzo 2015

Comitato Acqua Pubblica Napoli
Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell'Acqua
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

https://it-it.facebook.com/pages/Coordinamento-Campano-Acqua-Pubblica/376966949080486

video del Comune, distribuito in diretta streaming:

https://www.youtube.com/watch?v=QezNz0Zf0hc#action=share

 

domenica 1 marzo 2015

Fermate l'inceneritore di Terni

#Acea
Il comitato no inceneritore di Terni diffida il comune! Si fermino gli impianti!

http://www.umbria24.it/terni-comitato-no-inceneritori-diffida-comune-e-provincia-fermate-subito-gli-impianti/347348.html