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giovedì 20 febbraio 2014

Arriva in Europa la prima legge popolare sull'Acqua come Diritto Umano







#AcquaBeneComune Arriva in Europa la prima ICE (legge popolare) "sull'acqua come diritto umano" e contro liberalizzazione servizi idrici. #l'altraUEc'ègià!

Foto di una "giornata storica": la prima ICE nella storia europea a giungere sul tavolo della Commissione è quella "sull'acqua come diritto umano" e contro la liberalizzazione dei servizi idrici, con quasi 2 milioni di firme raccolte in 27 stati membri. Un' ICE che racchiude il senso dell'altra Europa che vogliamo, ossia l'Europa del primato dei diritti di tutti sui profitti di pochi

All'incontro di tre ore a porte chiuse con la Commissione Europea (alla presenza di 11 direttori generali) è seguita un' audizione pubblica al Parlamento Europeo durata fino a sera: 400 persone fra parlamentari, attivisti dei beni comuni e funzionari della Commissione e del Parlamento

#l'altraUEc'ègià!


http://transform-network.net/fr/revue/numero-132013/news/detail/Journal/the-european-citizens-initiative-on-water-and-austeritarian-post-democracy.html

Di seguito tutto l'articolo, in francese: http://www.espaces-marx.net/IMG/pdf/t_n13_fattori.pdf





giovedì 23 gennaio 2014

Destinazione Italia: mantiene i profitti e mette l'acqua sul mercato!

 
Ricordate il decreto Salva Italia di Berlusconi? Quello del 2011?

Ecco, è arrivato il decreto Destinazione Italia, di Letta, fratello gemello del Salva Italia, che porterà il Paese contro un iceberg come quello che ha visto affondare il Titanic: i politici sono l'orchestra che, fino alla FINE, suoneranno il requiem.

La cosa che mi è saltata all'occhio è la presenza di un comma nel quale si mette definitivamente l'acqua nel mercato, andando completamente contro al referendum 2011!

Nel decreto Salva Italia, veniva affidato all'AEEG il compito di definire un metodo tariffario transitorio per le bollette dell'acqua, andando da subito contro al referendum 2011.

L'AEEG dopo quasi due anni dall'assegnazione del compitino, sbaglia i conti e non passa l'esame!

Cos'ha fatto l'AEEG? Ha fatto rientrare dalla finestra ciò che era stato fatto uscire dalla porta e cioè: ha trasformato la "quota di remunerazione del capitale investito" presente in bolletta e abrogato con il referendum n. 2 nella voce "oneri finanziari".

Ha così creato la “tariffa truffa”, in sostanza continuiamo ad avere il profitto in bolletta!

E cosa fa il Governo con il decreto Destinazione Italia?
Mette definitivamente in mano all'AEEG regolazione e controllo
dell'Acqua, facendo entrare definitivamente un bene comune nelle logiche del mercato.

Sulla tariffa definita dall'AEEG, è stato fatto un ricorso al Tar della Lombardia dal promotore dei referendum Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e da Federconsumatori, più altri 35 soggetti, la cui prima udienza è fissata per il 23 gennaio 2014.

E' grave che in questo decreto si sia voluto legiferare sul nodo ancora irrisolto relativo alla tariffazione del servizio idrico integrato, come se fosse argomento su cui legiferare in modo così superficiale, senza prestarvi l'attenzione che meriterebbe e, soprattutto, senza tenere conto del voto espresso da 27 milioni di cittadini il 12 e 13 giugno 2011 che ha scelto per la ripubblicizzazione del servizio idrico e ha sancito che l'acqua e i servizi pubblici locali sono beni comuni che devono stare fuori dal mercato e su cui nessuno deve fare profitti.

Note tecniche

All'interno dell'art.13, che tratta i lavori per l'Expo 2015, è stato inserito un comma dove si parla del servizio idrico e delle autorità di controllo dei mercati.

Il comma 13 va a modificare la legge 481/1995 che tratta le competenze delle autorità di regolazione e controllo dei mercati e aggiunge il servizio idrico alle competenze dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas.

La legge 481/1995 regolamenta le funzioni delle Authority (autorità) e dice che le Authority hanno: "la finalità di garantire la promozione della concorrenza e dell'efficienza (...) nonché adeguati livelli di qualità nei servizi (...) assicurandone la fruibilità e la diffusione in modo omogeneo sull'intero territorio nazionale, definendo un sistema tariffario certo, trasparente e basato su criteri predefiniti, promuovendo la tutela di utenti e consumatori."

Cioè: l'autorità regola il mercato di un dato bene o servizio.

Viene quindi affidato il servizio idrico integrato alle logiche di mercato.

giovedì 14 novembre 2013

La stabilità al Paese si garantisce con i servizi essenziali.

La stabilità al Paese si garantisce con i servizi essenziali.
 
Per contribuire al cambiamento di rotta ormai indispensabile nella gestione dei servizi essenziali,
è nostro dovere rimettere al centro dell'attenzione del Parlamento i bisogni dei cittadini.
Non possiamo quindi fare a meno di contribuire al ritorno delle istituzioni
di prossimità (i Comuni) ad una condizione e capacità di fornire ai cittadini i servizi essenziali
senza mettere a repentaglio la solidità economica delle amministrazioni.
 
E' con tale obiettivo che ho presentato questi emendamenti, frutto di un processo partecipato:
 
Emendamenti art. 15 della Legge di stabilità (A.S. 1120)
 
1) Aggiungere al comma 1, art. 5 della legge 8 agosto 1991, n. 274 il seguente testo:
“c) i dipendenti delle società pubbliche, private e miste che transitano a enti pubblici, aziende speciali o consortili per effetto di norme di leggi, di regolamento o convenzione, che attribuiscono agli stessi enti pubblici, aziende speciali o consortili le funzioni esercitate dalle citate società.”
Nota: l'emendamento è finalizzato a rendere possibile il diritto d'opzione per i lavoratori del regime previdenziale INPS o INPDAP nel passaggio da SpA a Azienda speciale, allo stesso modo di quanto si fece, a partire dagli anni '90, per il passaggio inverso da Azienda speciale a SpA.
2) Al comma 19 del DdL S1120 è eliminato il periodo:
“Alle aziende speciali ed alle istituzioni si applicano le disposizioni del codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, nonché le disposizioni che stabiliscono, a carico degli enti locali: divieto o limitazioni alle assunzioni di personale; contenimento degli oneri contrattuali e delle altre voci di natura retributiva o indennitaria e per consulenza anche degli amministratori; obblighi e limiti alla partecipazione societaria degli enti locali. Gli enti locali vigilano sull'osservanza del presente comma da parte dei soggetti indicati ai periodi precedenti.””
Nota: gli emendamenti cancellano le norme, già introdotte con il decreto Monti sulle liberalizzazioni e confermate con la legge di stabilità, che equiparano, dal punto di vista del trattamento contrattuale e del parziale blocco del turn-over, i lavoratori delle Aziende speciali a quello delle Pubbliche Amministrazioni di riferimento, con l'evidente penalizzazione che ne deriva.
3) Inserire:
“Il comma 6 dell’'articolo 3-bis del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 è soppresso”.
Nota: l'emendamento è sostanzialmente simile a quelli del punto 2), con la differenza che qui ci si riferisce al trattamento contrattuale e occupazionale dei lavoratori delle SpA in house, mentre prima era relativo a quello delle Aziende speciali. La finalità è la medesima, e cioè di eliminare le disparità negative per i lavoratori rispetto a quelli delle SpA miste o quotate o private.
Il Post:
di seguito il post di Marco Piazza, consigliere comunale di Bologna del m5s