mercoledì 29 aprile 2015

TORINO,  PRIMO MAGGIO 2015:  CI SIAMO MA NON  SFILIAMO. PERCHÈ?

Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua - Comitato Acqua Pubblica Torino

www.acquapubblicatorino.org

TORINO,  PRIMO MAGGIO 2015:  CI SIAMO MA NON  SFILIAMO. PERCHÈ ?

Dopo lo svolgimento della Festa dei Lavoratori dello scorso anno abbiamo condiviso all'interno del Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino il disagio di stare in una manifestazione della quale condividiamo i valori assoluti dei diritti dei Lavoratori, ma che è diventata una rappresentazione a beneficio degli esponenti del governo politico nazionale e locale: quegli stessi poteri politici che abbattono e cancellano i diritti fondamentali a cominciare proprio da quelli del lavoro e che hanno svenduto beni comuni a favore della speculazione e dei mercati.

E che ora pretendono di poter sfilare in mezzo a chi subisce quotidianamente le conseguenze delle loro decisioni iperliberiste e anticostituzionali, esenti da critiche come quelle che il Movimento dell’Acqua da sempre esprime con mezzi democratici e non violenti e che oggi più che mai riteniamo doveroso esercitare.

Non vogliamo però che la nostra presenza nel corteo, accanto a quelle autorità, possa apparire come un sostegno al loro operato ma non vogliamo nemmeno rinunciare alla partecipazione, sentendo nostri i valori comuni a tutte le lavoratrici e i lavoratori. Per questo motivo in questo Primo Maggio non sfileremo dietro a quelle autorità. ma saremo fermi in Piazza Castello, presenti ma fuori dal corteo, visibili alle Istituzioni e all’ampio arco sociale presente, per denunciare la crisi democratica che passa anche attraverso la privatizzazione dell'acqua, dei beni comuni e dei servizi pubblici locali a sfregio della volontà espressa da 27.000.000 di cittadini con la vittoria referendaria del 2011.

E nel pomeriggio saremo a Milano all’interno del NoExpo MayDay, animando insieme ad altre realtà lo spezzone delle resistenze territoriali, convinti che è attraverso il rafforzamento delle connessioni che si gettano le basi per il futuro delle nostre comuni lotte.

Il nostro vuole essere un atto pacifico di obiezione necessario e doveroso. Non possiamo più permetterci di far finta di niente perché si scrive acqua, si legge democrazia.

Torino, 29 aprile 2015

 

sabato 25 aprile 2015

Studio SENTIERI malattie e morti siti contaminati: ripristinare finanziamenti

COMUNICATO STAMPA

 

M5S/CAMERA VIGNAROLI E DAGA

Studio SENTIERI malattie e morti siti contaminati: ripristinare finanziamenti

 

(Roma. 24.04.2015) E’ stata annunciata alla Camera l’interrogazione parlamentare a risposta scritta 4-08851 con la firma di Stefano Vignaroli, Federica Daga, Alberto Zolezzi e altri deputati del MoVimento 5 Stelle della comm. Ambiente e Affari Sociali, per chiedere al Ministro della Salute Lorenzin per quale motivo non sia stato ancora rinnovato il finanziamento del progetto SENTIERI (studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento) condotto e finanziato nell'ambito del programma strategico ambiente e salute del Ministero (ricerca finalizzata 2006 ex articolo 12 decreto legislativo n. 502 del 1992) e coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

“In occasione dell’audizione dell’8 aprile 2015 del direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità Del Favero e della dirigente Musumeci, per la Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ho appreso con rammarico che il finanziamento per lo studio SENTIERI (studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento) sarebbe terminato e che non è stato erogato un nuovo flusso di sovvenzioni dal Ministero della Salute. Ho richiesto a loro delucidazioni per comprendere meglio la situazione e per potermi conseguentemente attivare.  Mi è stato riferito che attualmente ciò comporta un proseguimento del progetto per mezzo di risorse interne dell’ISS. Data l’importanza di questa tipologia di analisi, che esamina i dati della mortalità, delle malattie e dei tumori in territori che presentano un quadro di contagio ambientale e rischio sanitario (come nel caso della Terra dei Fuochi), in relazione alla presenza di siti di smaltimento e combustioni illegali di rifiuti, chiediamo se il Ministro Lorenzin intenda rinnovarlo o cosa intenda fare per garantire attraverso studi epidemiologici la verifica dal punto di vista sanitario dei livelli d'inquinamento presenti nei siti da bonificare a livello nazionale” dichiara il portavoce M5S Stefano Vignaroli, vice presidente della Bicamerale per il ciclo illecito dei rifiuti.

"Lo scorso anno eravamo riusciti a far approvare alla Camera un ordine del giorno che prevedeva il rifinanziamento dello studio da parte del Ministero. Ci indigna che nemmeno questo impegno sia stato mantenuto da questo Governo. Per i grandi eventi inutili i soldi si trovano sempre, mentre per salvaguardare la salute dei cittadini no." aggiunge la portavoce M5S Federica Daga.

venerdì 24 aprile 2015

Spazzata la Commissione VIA

Apriscatole in funzione: spazzata la Commissione VIA!

La Commissione VIA, ovvero Commissione di Valutazione Impatto Ambientale. E' l'organismo che valuta l'impatto sul territorio e l'ambiente delle Grandi Opere, e autorizza gli appalti.

Indovinate un po'? Il M5S ha messo l'apriscatole in funzione, e ha scoperto che dei membri di tale Commissione (peraltro scaduti da mesi) non se ne salva uno. Trenta persone con conflitti di interesse, curricula poco chiari, interessi in aziende e in opere pubbliche che poi come membri della Commissione hanno contribuito a far decollare esprimendo pareri positivi. Tutto il nostro lungo lavoro di ricerca è stato presentato stamattina, insieme ad un esposto, e domani sarà discussa alla Camera un'interpellanza proprio su questo.

Ma un primo risultato non si è fatto attendere: il Ministro, a distanza di poche ore, ha dichiarato che tra qualche giorno sarà pubblicato il nuovo bando per la composizione della nuova Commissione Via in cui saranno inserite norme di incompatibilità molto stringenti.

Il nostro apriscatole funziona sempre: anche questa è una vittoria contro corruzione e tangenti, e quando parliamo di aprire la scatoletta di tonno ci riferiamo proprio a questo. Scoprire queste cupole di malaffare, denunciarle e contribuire così a ripristinare legalità e trasparenza. Stiamo qui apposta.

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2015/04/apriscatole-in-funzione-spazzata-la-commissione-via.html

martedì 21 aprile 2015

ACEA - 23 Aprile - Assemblea Utenti e Lavoratori



Assemblea nazionale degli utenti e dei lavoratori di Acea - 23 aprile 2015

I soci di Acea chiusi a discutere di profitti, i cittadini in piazza per conquistare diritti

Il prossimo 23 aprile si terrà l'assemblea dei soci di Acea S.P.A. Si parlerà di dividendi, indici di mercato, ampliamento del CdA.
Tutto in vista dell'espansione di Acea nel Centro-sud Italia: una gigantesca opera di fusione, che altro non è che una "vecchia" privatizzazione con un nome nuovo.

Per contrapporre l'interesse collettivo a quello di pochi "grandi" azionisti, il 23 si svolgerà anche una grande assemblea pubblica, dove si parlerà di gestione dell'acqua: la qualità del servizio e degli investimenti, la tutela della risorsa idrica e dell'ambiente, la garanzia del diritto all'acqua violato quotidianamente dagli aumenti tariffari e dai distacchi.

Ci saranno cittadini, lavoratori e amministratori locali di tutti i territori sui quali Acea allunga i suoi tentacoli: uniti è possibile far prevalere l'interesse pubblico, come avvenuto con la vittoria referendaria del 2011. Una vittoria che i poteri forti stanno cercando di cancellare, e che dobbiamo invece difendere, a partire dall'applicazione della legge regionale 5 per la gestione pubblica dell'acqua nel Lazio.
Una delegazione di comitati e sindaci si recherà poi alla sede della Presidenza della Regione Lazio, per chiedere l'attuazione della legge regionale 5 e protestare contro le diffide a cedere i propri impianti ricevute da diversi comuni laziali.

Loro saranno poche decine di soci rinchiusi in una sede lontana dalla città, noi in piazza, in difesa di milioni di sì per l'acqua pubblica!

Ore 10.30 Piazzale Ostiense

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

venerdì 17 aprile 2015

Earth day 2015, pianteremo alberi in 8 città

Dal 2010 a oggi in Italia si contano 130 eventi dannosi provocati dai cambiamenti climatici: 139 sono state le vittime, in 38 casi ci sono stati danni alle infrastrutture, 33 giorni di stop alle metropolitane e ai treni regionali, 43 giorni di blackout elettrico. Con danni anche al nostro patrimonio culturale. L'81,2% dei comuni e sei milioni di persone convivono con il rischio idrogeologico.
Ma siamo anche il Paese con 871 aree protette, 24 parchi nazionali, per un totale di 3 milioni di ettari tutelati. La nostra fauna conta più di 57mila specie.

Ecco cos'è la giornata della Terra per il Movimento 5 Stelle: un momento di riflessione, di studio, ma anche l'occasione per lasciare un segno tangibile nei nostri territori.

In occasione dell'#Earthday2015 del 22 aprile, abbiamo organizzato una due giorni di iniziative ma anche di festa: perché la nostra Terra va festeggiata e amata e quindi protetta.
Ci vedremo con i nostri parlamentari a Savona, Gubbio, Tolentino, Treviso, Vicopisano il 18 aprile e a Lecce e Taranto il 19. In ogni città sarà piantato un albero, scelto accuratamente dopo consultazioni con agronomi nel rispetto del territorio.
Ecco tutti gli appuntamenti:

18 aprile
Umbria (Gubbio): presenti Filippo Gallinella, Tiziana Ciprini, Stefano Lucidi, Laura Gea (Eu): ore 10-12,30 Parco della Vittoria, piantumazione olivo e pranzo a sacco.

Liguria (Savona): Matteo Mantero, Sergio Battelli, Simone Valente, ore 10-12.30 banchetto Corso Italia altezza libreria Ubik - ore 13.30-15
Piantumazione albero alla Chiesa della Madonna degli Angeli sul monte Ornato

Marche (Tolentino): Patrizia Terzoni, Andrea Cecconi, Donatella Agostinelli, Carlo Martelli, dalle 9.30 alle 12 Contrada Piane del Chienti in un campo presso il Cosmari, comune di Tolentino. Presentazione programma ambientale regionale e piantumazione acero campestre con prodotti locali a km0.

Veneto (Treviso): Silvia Benedetti, Marco Brugnerotto, Enrico Cappelletti, Nunzia Catalfo, Emanuele Cozzolino, Vito Crimi. Ore 17 piazza Paradiso, a Semonzo di bordo del Grappa, piantumazione di un tiglio.

Toscana (Firenze): Chiara Gagnarli e Alfonso Bonafede. ore 17.30 piazza della repubblica di San Giovanni alla Vena. Piantumazione di un mandorlo.

19 aprile:
Puglia (Lecce): Diego De Lorenzis, Vito Crimi, Barbara Lezzi, Carlo Martelli, Maurizio Buccarella, Daniela Donno 19 aprile
ore 18.00 presso la Villa Comunale piantumazione di un albero di Carrubo e fiori ornamentali, insieme a bambini, famiglie, scuole ed associazioni;
- ore 20.30 presso piazza S. Oronzo manifestazione "Salviamo gli ulivi di Puglia" con i portavoce Vito Crimi, Carlo Martelli, Barbara Lezzi, Daniela Donno, Diego De Lorenzis, la candidata presidente Antonella Laricchia e tutti i candidati consiglieri della provincia di Lecce che incontreranno i cittadini sotto i due gazebo situati in piazza.

Puglia (Taranto): come sopra con Rosa D'amato (Eu), Cosimo Petraroli dalle 10 alle 14 parco delle Mura greche via Lacaita, piantumazione di pini e lecci.

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/ambiente/2015/04/earth-day-2015-pianteremo-alberi-in-8-citta.html

lunedì 13 aprile 2015

Due giorni a 5 Stelle: per le regionali arriva in Maremma Giacomo Giannarelli

Due giorni a 5 Stelle: per le regionali arriva in Maremma Giacomo Giannarelli

GROSSETO – Arriva in Maremma il tour di Giacomo Giannarelli, Candidato Portavoce Presidente del Movimento 5 Stelle per la Regione Toscana, dedicato alla presentazione del programma elettorale e dei candidati consiglieri. Ad accompagnarlo nelle tappe due parlamentari 5 Stelle: Federica Daga e Roberta Lombardi.

Il tour, tappa dopo tappa – Il 14 aprile alle 9:30 nella sala consiliare Comune Arcidosso, Giannarelli, i candidati consiglieri delle circoscrizione Grosseto - Marco Mazzei, Silvia Perfetti, Ugo Rossi e Ada Calabro – e la deputata Federica Daga incontreranno comitati di cittadini e associazioni ambientaliste contrari alla geotermia ad alta entalpia.

Seguirà alle 11 la visita della centrale Enel di Bagnore 4 guidata dal direttore della struttura.

Sul punto Giannarelli, che lavora nel quotidiano proprio come “energy manager”, precisa: “il nostro programma sull’energia è quello dell’Unione Europea e della sua direttiva 27 sul risparmio energetico, per la quale il nostro paese non a caso è attualmente in procedura di infrazione. Come dice la Commissione Europea la migliore energia è quella non prodotta e non consumata e per tutto il resto dobbiamo pensare ad una produzione interna da fonti rinnovabili, il più possibile distribuita”.

Alle 15:00 il tour raggiungerà la struttura ospedaliera “Petruccioli” di Pitigliano  per le cure alternative. Giannarelli e il resto della delegazione incontreranno alcuni comitati cittadini preoccupati per la possibile chiusura di questo centro di eccellenza a causa della riforma del sistema sanitario toscano che penalizza i presidi territoriali periferici.

Alle 19:30 la giornata si concluderà a Follonica dove alla cena di autofinanziamento della campagna elettorale – gestita dal M5S interamente con contributi dei cittadini per la nota politica del movimento sul tema – seguirà un incontro con le associazioni turistiche e il Comitato per l’Ippodromo di Follonica, coordinato dai consiglieri locali presso la sede del Meet Up cittadino.

Il tour del 15 aprile si aprirà alle 9:30 presso la Sala auser Pontone di Scarlino per l’incontro con comitati ambientalisti del circondario maremmano sul tema “Inceneritori e Rifiuti”.

Ad accompagnare Giannarelli e i candidati consiglieri ci sarà la parlamentare Roberta Lombardi, originaria di Orbetello.

Alle 14:00 i candidati e la parlamentare Roberta Lombardi saranno a disposizione della stampa per una conferenza di presentazione del programma elettorale regionale nella sala Pegaso di Palazzo Aldobrandeschi.

Al termine la delegazione incontrerà l’associazione Lav, prima di partire per un tour tra Albinia e Orbetello dedicato alle zone alluvionate a causa del dissesto idrogeologico, che culminerà alle 17:00 nell’incontro con comitati e associazioni sensibili sul tema e sulla correlazione con la Sat.

http://www.ilgiunco.net/2015/04/13/due-gironi-a-5-stelle-per-le-regionali-arriva-in-maremma-giacomo-giannarelli/

sabato 11 aprile 2015

Mafia Capitale e Acea, esposto alla Corte dei Conti

Mafia Capitale e Acea, esposto alla Corte dei Conti

Abbiamo deciso di depositare un esposto alla Corte dei Conti per segnalare quanto emerso dall'inchiesta pubblicata il 16 gennaio su l'Espresso, relativa agli appalti neri e Mafia Capitale.
Da tale inchiesta abbiamo appreso che Acea S.p.A. non sembra essere affatto estranea alla bufera giudiziaria che ha investito la Capitale. In tale inchiesta si legge che appalti milionari sono stati infatti ripetutamente affidati dalla partecipata del Comune di Roma a ditte legate a Mancini e a Monaco, nomi entrambi noti alla Procura di Roma.

Da tale inchiesta emergono una serie di appalti i cui costi sono aumentati in modo esponenziale negli anni, peraltro in alcuni casi senza giungere a conclusione dei lavori. Aumenti dei costi che si traducono in aggravi tariffari per gli utenti, i quali subiscono, senza un effettivo potere di concertazione, i pregiudizi derivanti dalla cattiva gestione di un bene comune primario. Sembrano, inoltre, emergere connessioni con società, anch'esse collegate con il Mancini, impegnate, in forma di ATI, nella realizzazione di un impianto di trattamento meccanico e biologico della frazione residuale e della frazione organica dei rifiuti urbani da realizzare in contrada Bellolampo nel Comune di Palermo, a dimostrazione della dilagante illegalità nella gestione dei rifiuti su tutto il territorio nazionale. Risulta, inoltre, una indagine della Procura di terni su presunte incongruenze nei bilanci di Acea S.p.A., in riferimento ad un impianto di incenerimento di Terni.
 
Quanto abbiamo riportato nell'esposto ci lascia quantomeno perplessi considerate le riserve già espresse dalla Corte dei Conti in una relazione del 2003 in merito all'affidamento per 30 anni del servizio idrico integrato ad Acea Ato 2, in uno dei bacini più grandi d'Europa e il maggiore a livello nazionale con 3,7 milioni di utenti tra Roma e altri 110 comuni dell'hinterland romano, della provincia di Frosinone e Viterbo.


Abbiamo quindi segnalato alla Corte (prima firma Federica Daga) che in base ai fatti e alle circostanze descritti sembrano profilarsi responsabilità amministrative di carattere erariale da ascriversi a carico di coloro che ne risulteranno gli autori, con particolare riferimento all'operato dei Sindaci p.t. del Comune di Roma, degli assessori competenti in carica dal 1999 ad oggi e dei rappresentanti della Conferenza dei Sindaci della ATO2.
Con tale esposto abbiamo quindi richiesto alla Corte dei Conti di verificare se sussistano ipotesi di illecito contabile e responsabilità per danno erariale cagionati ai danni della collettività conseguenti ai comportamenti dei soggetti coinvolti.


venerdì 10 aprile 2015

Conf Stampa: ATO rifiuti Toscana Sud

COMUNICATO STAMPA
MoVimento 5 Stelle
San Giovanni Valdarno (Ar)

Venerdì 10 aprile alle ore 12,30 presso la sede del MoVimento 5 Stelle di San Giovanni Valdarno (via Mazzini 9) si svolgerà la conferenza stampa unificata dei vari gruppi valdarnesi del Movimento 5 stelle per informare la cittadinanza sui risultati ottenuti a seguito delle mozioni presentate nei vari Consigli comunali locali, una riguardante la soppressione degli ATO, l'altra la richiesta di annullamento della procedura di gara per l’assegnazione del servizio a Sei Toscana e del contratto stipulato con ATO Toscana Sud.

Nel corso della conferenza saranno fornite ulteriori informazioni circa le recenti azioni intraprese in Parlamento e attraverso la Commissione Europea.

Interverrà durante l'incontro con la stampa la portavoce M5S in Parlamento Federica Daga, prima firmataria dell’interrogazione depositata in Commissione Ambiente presso la Camera dei Deputati (Interrogazione a risposta scritta 4-08201del 27 febbraio 2015, seduta n. 383 )

UFFICIO STAMPA
MOVIMENTO 5 STELLE
SAN GIOVANNI VALDARNO (AREZZO)

giovedì 9 aprile 2015

L'AEEGSI mette a rischio il diritto all'acqua? Provi a stare senza!

L'AEEGSI mette a rischio il diritto all'acqua? Provi a stare senza!
Distacco simbolico nella sede dell'Autorità, per lanciare la rete romana degli sportelli contro i distacchi idrici

Oggi un gruppo di attivisti della rete “Diritto alla città” ha chiuso il contatore dell'acqua della sede dell'Autorità per l'Energia il Gas e il Servizio idrico (AEEGSI), per far provare cosa significa rimanere anche solo mezza giornata senz'acqua.
Dietro una rispettabile facciata l'azione dell'AEEGSI sta infatti facendo aumentare le bollette e mettendo a rischio il diritto all'acqua in tutta Italia.
L'autorità “indipendente”, i cui stipendi sono però pagati dai gestori, ha avanzato una proposta alla Commissione Ambiente al Senato, subito recepita dal Sen. Mirabelli (PD), che cancella il diritto al flusso minimo vitale idrico per chi si trova in situazioni di morosità. Come dire che il diritto all'acqua non deve essere universale, con buona pace dell'ONU e di un referendum che hanno affermato il contrario.
In tutta Italia i gestori stanno intensificando i distacchi idrici come metodo di recupero crediti, ma in risposta stanno nascendo esperienze di resistenza dal basso, come la rete di sportelli antidistacco nata a Roma contro i distacchi indiscrimanti di Acea e contro le nuove privatizzazioni Renziane, alle quali la giunta Marino sta obbedendo ciecamente.
Il prossimo appuntamento sarà il 23 aprile, alle 11 sotto la sede di Acea in Piazzale Ostiense, dove si parlerà di diritti e di gestione “comune” dell'acqua, mentre i soci di Acea SpA saranno chiusi in assemblea a discutere di dividendi e della creazione di una “new-co dell'acqua” che garantisca ad Acea l'espansione in tutto il Centro Italia. Nomi nuovi per vecchie privatizzazioni.
La nostra risposta sarà sempre quella della difesa del diritto all'acqua, in piazza e agli sportelli antidistacco nati in città (bastadistacchi.blogspot.it).
Perché da soli è difficile difendersi, ma insieme si può vincere!

bastadistacchi.blogspot.it
nodistacchi@gmail.com







Arresti Domiciliari per il Sindaco di Marino (RM), un dipendente comunale ed altri tre imprenditori.


 
http://www.marino24ore.it/2015/04/m5s-da-mesi-denunciamo-lo-stato-di-dubbia-legalita/

Questa mattina, all'alba, il Sindaco di Marino (RM) è stato messo ai domiciliari.
Riporto il comunicato stampa del gruppo consigliare M5S di Marino.

M5S: “Da mesi denunciamo lo stato di dubbia legalità”
 
Arresti domiciliari per il Sindaco Fabio Silvagni, un dipendente comunale ed altri tre imprenditori. Così si è svegliata stamattina la Città di Marino. Le indagini della Procura di Velletri, in piedi da giugno, riguardano un caso di corruzione e peculato, relativo all’apertura di una nota catena commerciale sul territorio di Marino. Nessuno festeggia, neanche il M5S Città di Marino, cui il Sindaco prometteva ultimamente battaglia, in Consiglio e sulla stampa locale. Denunciamo da mesi lo stato di dubbia legalità sulla gestione della macchina amministrativa a Marino. Dai Rifiuti all’Edilizia, specie in merito alla nota speculazione del Divino Amore, nella nostra Città il normale e legale funzionamento della Pubblica Amministrazione è quantomeno dubbio, da anni. Non abbiamo mai fatto riferimento ai deputati organi di Giustizia penale, ma sosteniamo da mesi l’intervento delle gerarchie amministrative. Con l’arresto del Sindaco non cambia la situazione generale, considerato anche che la vexata quaestio non riguarda fenomeni di maggiore entità. È necessario il controllo su quanto sta accedendo in merito alla speculazione edilizia del Divino Amore, sulla gestione dei Rifiuti e sui conti di Multiservizi dei Castelli di Marino S.p.a. – affidataria del servizio – così come sulla questione idrica e la relativa gestione di Acea Ato2: come accade più o meno in tutti gli altri Comuni della Ato. Sull’ordinanza di custodia cautelare, pare risulti l’emergere di interessamenti politici, sulla distribuzione di posti di lavoro a schiere di elettori. Dare lavoro è qualcosa di onorevole, ma è un diritto ed un dovere di ogni cittadino: non può essere un privilegio. Questa Città non risolverà i problemi in seguito all’arresto del suo Sindaco: ci sarebbe piuttosto bisogno dell’azzeramento della sua Giunta, del controllo sulla legalità, sulla gestione dell’Autorità amministrativa e sulla tutela dell’Interesse pubblico, che è prevalente in quanto fine primario stabilito per legge, superiore agli altri interessi perché di tutti, non solo di chi amministra e di chi gli è amico. La stessa situazione si troverebbe in miriadi di altre questioni di rilievo, relativamente alla gestione amministrativa di anni e anni addietro. Non sono gli arresti a fare giustizia, ma la legge. E gli organi superiori, dal Prefetto al Ministro della P.A., fino agli organi di giustizia contabile, devono vigilare sul rispetto della legalità e far valere sempre la tutela dell’Interesse pubblico, reso effettivo dal rispetto della legge, nonché dalla concertazione democratica delle decisioni: non di certo dalla gestione accentrata ed autoritaria che lo stesso Silvagni ha praticato negli ultimi mesi. Dopo l’arresto del Sindaco, rimane pertanto la vischiosità della gestione nell’Ente locale, che da anni, come denuncia il M5S Città di Marino, presenta evidenti lacune.
Il Gruppo consiliare M5S Città di Marino
 

mercoledì 8 aprile 2015

La Commissione VIA: conflitti di interessi negli appalti

Quando il controllore lavora per il controllato
Troppi conflitti d'interesse sugli appalti

La Commissione Via è l'organo pubblico che decide se un'opera si può fare o no. C'è solo un problema: molti dei suoi componenti lavorano per aziende private. I cui affari dipendono direttamente dai pareri dei commissari. Un'anomalia che il governo non ha risolto e su cui il Movimento 5 Stelle chiede chiarezza

di Stefano Vergine
07 aprile 2015
http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/04/07/news/controllori-e-controllati-quanti-conflitti-d-interesse-nella-commissione-via-1.207112?ref=HEF_RULLO

Decidono di ponti e autostrade, oleodotti e ferrovie, perforazioni petrolifere, centrali elettriche, porti, inceneritori. Su tutto ciò che può modificare l'ambiente in Italia, il pallino è in mano ai 48 membri della Commissione Via , acronimo che sta per “Valutazione d'impatto ambientale”. Loro sono architetti, magistrati, ingegneri, economisti, geologi. Professionisti chiamati a dire se un'opera si può fare oppure no. E a controllare che i criteri scelti per la realizzazione vengano rispettati dalle aziende costruttrici. Compiti delicatissimi, visto che in ballo ci sono lavori milionari e spesso contestati dalle comunità locali.

Indagando sui membri della Commissione emerge però che parecchi di loro, oltre a fare i tecnici per il governo italiano, lavorano per società che dai pareri della Commissione dipendono direttamente. Una coincidenza che potrebbe mettere a rischio la loro imparzialità. Su questo si concentra l'esposto inviato in questi giorni da un gruppo di parlamentari del Movimento 5 Stelle (membri della Commissione Ambiente della Camera) alle Procure di Roma e Firenze, oltre che all'Autorità Anti Corruzione e alla Direzione Nazionale Antimafia. “L'Espresso” ha potuto leggere in anteprima l'esposto. E questi sono alcuni dei nomi dei commissari su cui i parlamentari grillini chiedono di fare luce.

Uno dei capitoli più lunghi è dedicato ad Antonio Grimaldi, storico docente di Ingegneria all'università romana di Tor Vergata. Oltre ad essere membro della Commissione, Grimaldi svolge anche attività privata con la Progin, una società di progettazione che il professore di fatto controlla. Il problema, sottolinea l'esposto, è che la Progin lavora insieme a gruppi che hanno parecchio a che fare con la Commissione di cui Grimaldi fa parte. Il caso più eclatante riguarda l'Anas, la società pubblica che gestisce una buona fetta delle autostrade italiane. E non solo: la Progin è infatti socia dell'Anas in tre consorzi attivi in Colombia, con cui si spartisce commesse per un totale di 30 milioni di euro. Allo stesso tempo, si legge nell'esposto, «decine di progetti dell'Anas sono stati valutati a vario titolo dalla Commissione Via». Come dire: siamo sicuri, chiedono i deputati grillini, che quando Grimaldi ha dovuto valutare i progetti dell'Anas lo abbia fatto in modo imparziale?

La stessa domanda riguarda parecchi altri membri della Commissione. Come Silvio Bosetti, ingegnere e direttore generale della Energy Lab Foundation: una struttura di cui sono socie la Fondazione Edison, della Edison, e la Fondazione AEM, del gruppo A2A. Insomma, dietro la
Energy Lab Foundation ci sono due dei principali gruppi energetici che operano in Italia. Nell'esposto si evidenzia che, da membro della Commissione, tra il 2013 e il 2014 Bosetti si è trovato a decidere di tre progetti proposti da questi due gruppi. Una centrale elettrica di Edison a Pianopoli, in provincia di Catanzaro. E due centrali di A2A, una a Monfalcone (Gorizia) e l'altra a Brescia. In tutti e tre i casi il parere dell'ingegnere è stato positivo.

Ha approvato un bel po' progetti presentati dall'Anas un altro membro della Commissione, l'architetto Francesca Soro. Che dalla stessa Anas ha ricevuto un incarico personale: nel 2011 è stata nominata commissario di gara per un intervento stradale da svolgere in Sicilia. Anche Arturo Luca Montanelli, architetto, è citato nell'esposto. Oltre ad essere membro della Commissione, Montanelli è il legale rappresentante di una società di progettazione (la Ardea) che fa parte di un grande consorzio di imprese (Red). Il problema, fanno notare i grillini, è che i clienti di alcune società che formano il consorzio hanno presentato i loro progetti alla Commissione Via. Insomma, Montanelli ha votato i piani dei clienti dei suoi soci. Come ad esempio quello dell'Ilva di Taranto, l'enorme acciaieria entrata in crisi a causa del mancato rispetto delle procedure ambientali.

Tra i nomi citati nell'esposto c'è anche quello del presidente della Commissione Via, Guido Monteforte Specchi. I deputati del Movimento 5 Stelle dicono che l'ingegnere ha fatto il consulente per un'azienda, la Itw & Lkw Geotermia Italia. E che quest'azienda ha presentato un progetto in Commissione per un impianto geotermico pilota da realizzare a Castel Giorgio, in provincia di Terni.

Una stoccata i grillini la tirano anche a chi alterna incarichi pubblici e privati. Come ad esempio Maria Fernanda Stagno D'Alcontres, architetto, fino a un anno fa commissario straordinario per la Metro C di Roma, l'opera finita al centro delle indagini della magistratura per i ritardi e i costi aumentati. Ebbene,
come si legge nel suo curriculum , la D'Alcontres è stata dal 2001 al 2005 in forze al ministero delle Infrastrutture, come componente della struttura tecnica di missione. Poi, dal 2006 al 2007, è passata a fare la consulente per la Tav spa, la società costituita dalle Ferrovie dello Stato per realizzare le linee dei treni ad alta velocità. Infine, dal 2008, è diventata membro della Commissione Via, che sulla Tav si è trovata spesso a decidere.

Non ci sono però solo i possibili conflitti d'interesse. Come gli stessi deputati grillini avevano già evidenziato in una recente interrogazione parlamentare, all'interno della Commissione Via ci sarebbero persino piduisti e personaggi vicini alla 'ndrangheta. Di Vincenzo Ruggiero, commercialista e membro della Commissione da oltre 10 anni, si ricorda che la Prefettura di Reggio Calabria nel 2008 lo descrisse come
«sospettato di essere asservito alla cosca Piromalli-Molè-Stillitano operante in Reggio Calabria» . Mentre di Antonio Castelgrande, ingegnere di 85 anni, si mette in evidenza un articolo pubblicato dal quotidiano “l'Unità” nel 2002 , che raccontava della presenza di Castelgrande nell'elenco dei membri della loggia massonica P2.

Al di là di questi ultimi casi, però, l'esposto riguarda un tema per certi versi ancora più rilevante. E' giusto che persone chiamate a decidere il destino di opere come la Tav, le autostrade o i pozzi petroliferi possano avere degli interessi privati in quelle opere? Non sarebbe meglio, per evitare possibili conflitti d'interesse, affidare la Commissione solo a persone oggettivamente imparziali, ad esempio a professori universitari senza incarichi nel settore privato? Domande a cui nemmeno i magistrati potranno rispondere. Perché quel compito tocca al governo di Matteo Renzi e al suo ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, a cui fa capo la Commissione Via.

giovedì 2 aprile 2015

DDL Madia: il Governo non si nasconda dietro ai referendum dell'Acqua per privatizzarla


 
DDL Madia: il Governo non si nasconda dietro ai referendum dell'Acqua per privatizzarla

In questi giorni è in discussione in commissione Affari Costituzionali il disegno di legge delega Madia sulla pubblica amministrazione che prevede anche la razionalizzazione delle partecipate agli articoli 14 e 15.

Questo Governo, come i precedenti, insistono a creare occasioni per favorire i processi di privatizzazione dell'Acqua e dei Servizi Pubblici Locali in barba all'esito dei referendum 2011. Senza usare mai la parola privatizzazione né obbligare ad essa, il Governo ha inserito norme nella Legge di Stabilità e nel decreto "Sblocca Italia" per favorirle incentivando le dismissioni delle quote azionarie in mano agli Enti Locali e favorendo economicamente i soggetti privati e i processi di aggregazione tra le aziende che gestiscono il servizio idrico. Facile conseguenza dal momento che gli Enti Locali sono in forte sofferenza, grazie alle politiche governative degli ultimi 20 anni.

Dalle agenzie (http://www.publicpolicy.it/pa-norme-acqua-ue-referendum-relatore-pubblica-45540.html) il relatore Sen. Pagliari parla dell'art. 15 approvato in Commissione Affari Costituzionali sostenendo che l'acqua resterà pubblica. E' scorretto usare e nascondersi dietro al referendum sull'acqua del 2011, che riguardava anche gli altri servizi pubblici locali, mentre altre parti del testo portano ad una sempre più veloce privatizzazione degli stessi SPL.

Il Sen. Pagliari mistifica la realtà e si dipinge quale difensore dell'acqua pubblica ma, nella versione dell'articolo approvata in commissione, se da una parte si inseriscono nel testo parole per il rispetto dell'esito referendario, dall'altra si incentivano aggregazioni tra aziende fino alla perdita del controllo pubblico delle stesse e soprattutto si continua a limitare la possibilità di gestione pubblica. Tale limitazione è in contrasto con la disciplina comunitaria che tutela la gestione tramite aziende di diritto pubblico quale possibile scelta degli Stati membri e dei rispettivi Enti Locali.
Così la maggioranza va sicuramente contro all'esito referendario.

La delega in bianco al Governo sulla pubblica amministrazione privatizzerà ulteriormente la gestione dell'acqua nel nostro Paese. Ricordiamo alla maggioranza e a questo Governo che per rispettare la volontà popolare espressa con i referendum è sufficiente approvare  la legge d'iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" che rimane indiscussa in Parlamento dal 2007 e depositata nuovamente in questa legislatura alla Camera dall'intergruppo parlamentare per l'Acqua Bene Comune.

DDL Madia: il referendum sull'acqua utilizzato come foglia di fico da Governo e maggioranza

http://www.acquabenecomune.org/
 
DDL Madia: il referendum sull'acqua utilizzato come foglia di fico da Governo e maggioranza


Il Governo Renzi da diversi mesi ha impresso una decisa accelerazione ai processi di privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali attraverso meccanismi che intendono aggirare l'esito del referendum del 2011.
Infatti, non si obbliga più alla privatizzazione, come fece il Governo Berlusconi, ma, grazie alle norme contenute nella legge di stabilità e nel decreto "Sblocca Italia", si favoriscono processi che puntano ad raggiungere il medesimo obiettivo incentivando esplicitamente le dismissioni delle azioni dei comuni e favorendo economicamente i soggetti privati e i processi di aggregazione tra aziende.

Il disegno di legge delega Madia sulla pubblica amministrazione va nella stessa direzione.

A riguardo contestiamo la lettura che il relatore Sen. Pagliari dà dell'art. 15 approvato ieri in Commissione Affari Costituzionali, quando sostiene che l'acqua resterà pubblica, perchè si utilizza il referendum sull'acqua e sui servizi pubblici locali del 2011 come una foglia di fico per procedere ancor più speditamente lungo la strada della privatizzazione.
Infatti, quell'articolo contiene, sin dalla sua stesura originaria, indicazioni precise volte alla limitazione della gestione pubblicadispositivo tra l'altro in contrasto con la disciplina comunitaria che invece la tutela come scelta possibile da parte degli stati membri e dei rispettivi Enti Locali.
Inoltre, appare in assoluta contraddizione con l'esito referendario l'emendamento approvato ieri con cui si incentivano e premiano gli Enti locali che favoriscono la perdita del controllo pubblico delle aziende.

Non è certo con il ddl sulla pubblica amministrazione che si renderà nuovamente pubblica la gestione dell'acqua in Italia, rispettando così la volontà popolare espressa con i referendum, ma con l'approvazione della legge d'iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" che rimane indiscussa in Parlamento dal 2007 e depositata nuovamente a marzo 2013 dall'intergruppo parlamentare.

Roma, 1 Aprile 2015. 


Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

mercoledì 1 aprile 2015

Super Mario di nuovo in azione contro i distacchi idrici


Super Mario di nuovo in azione contro i distacchi idrici


Oggi Super Mario ha riportato l'acqua a 300 persone, alle quali Acea aveva compiuto l'ennesimo distacco nonostante fosse in corso un confronto tra Comune di Roma e azienda per trovare una soluzione al problema. Sì, il Comune di Roma questa volta è entrato in gioco, ma non come responsabile della salute dei suoi cittadini, come dovrebbe fare contro ogni distacco idrico, ma in qualità di moroso, essendo parte dello stabile di sua proprietà. Paradossi di una gestione dell'acqua in mano ad una società per azioni che, pure essendo al 51% pubblica, agisce come qualsiasi privato. Chissà che anche la giunta capitolina non inizi a capirlo, dopo per altro aver privatizzato ulteriormente vendendo le sue quote di Acea Ato2?

Ma a farne le spese, come sempre, sono i cittadini, morosi e non, inquilini di un super condominio con un unico contatore. Perché in questo paese, nonostante una risoluzione ONU e un referendum abbiano affermato il contrario, l'acqua non è un diritto, e non esiste garanzia di nessun “minimo vitale”. Proprio di questo oggi si discute in commissione ambiente al Senato, dove un pericoloso emendamento presentato dal Senatore Pd Mirabelli rischia di limitare drasticamente il diritto al minimo vitale inserito nel Disegno di Legge “Collegato Ambientale”. Su questo tema il Forum dei Movimenti per l'Acqua ha proposto un'azione di pressione (leggi qui).

Ma mentre nei palazzi del potere si discute, migliaia di cittadini rimangono ogni giorno senz'acqua, dando vita a esperienze di autorganizzazione come quella dei Gruppi di Allaccio Popolare e degli sportelli antidistacco. Anche di questo si parlerà il prossimo 23 aprile, in contemporanea con l'assemblea dei soci di Acea SpA, quando a Roma si incontreranno cittadini, lavoratori e amministratori locali di tutte gli Enti Locali sui quali Acea allunga i suoi tentacoli, per dare vita ad una grande assemblea di Piazza in cui si parli di diritti, e non di profitti. Il Sindaco Marino, in quel giorno, da che parte starà?
Gruppi Allaccio Popolare