lunedì 1 giugno 2015

federicadaga.net è on-line

Finalmente il nuovo sito è on-line, potete trovarlo a questo link:


Troverete tutti i contenuti, le news e le informazioni sul mio lavoro come portavoce alla camera e come attivista sul territorio. 
Sul sito inoltre saranno consultabili tutti gli articoli che ho pubblicato finora su questo blog.

Vi invito a seguirmi dal sito anche tramite i social network 

martedì 26 maggio 2015

Trasferimento Blog



Da lunedì 1° giugno sarò On-line con il nuovo sito che avrà una nuova veste grafica e nuovi contenuti, oltre naturalmente a quelli con cui vi tengo aggiornati sulla mia attività di portavoce

Potete trovarlo a questo indirizzo:


a presto!

sabato 23 maggio 2015

Acqua, M5S: "Nel Lazio un'aggressione inaudita al bene pubblico"

Acqua, M5S: "Nel Lazio un'aggressione inaudita al bene pubblico"

Roma, 22 maggio 2015 - «Ci preoccupa la notizia del possibile commissariamento della Regione Lazio per mancata legiferazione in materia di organizzazione del Servizio idrico integrato. Esiste una legge approvata all'unanimità dal Consiglio regionale per la gestione pubblica del SII di cui mancano però i decreti attuativi che una volontà politica impermeabile alla volontà di sindaci, comitati e cittadini sta evitando di discutere. Da tempo il Movimento 5 Stelle è impegnato in Consiglio Regionale per sollecitare la discussione della legge 238, elaborata dai Comitati per l'Acqua Pubblica, perl'individuazione degli Ambiti Territoriali Ottimali e la 241, elaborata dal M5S per modificare la legge 5 per superare l'impugnativa della Corte Costituzionale». È il commento della Commissione Ambiente del M5S alla Camera sottolineando il lavoro svolto dal M5S Lazio.

«Il commissariamento - sostiene il M5S Lazio - rappresenta una chiara via di fuga calata dall'alto per evitare di gestire l'acqua secondo i principi dettati dagli esiti referendari aprendo di fatto la strada ad ACEA spa come gestore unico nel Lazio. È chiaro che tutto ciò fa comodo al PDlaziale che così non tradirebbe il patto con ACEA spa. Non ci piace l'atteggiamento di Refrigeri che da mesi stadichiarando di lavorare ad una proposta di legge sugli Ambiti di Bacino Idrografico senza alcun riscontro reale. Contemporaneamente diversi comuni Laziali che non hanno ancora ceduto le infrastrutture idriche al gestore del SII vengono diffidati a farlo dalla stessa Regione Lazio imponendo di fatto l'entrata in società, come la Talete spa gravemente indebitata».

Secondo il M5S, l'aggressione ai beni comuni partita dal PD con lo Sblocca Italia sta continuando la sua marcia con la complicità di Zingaretti che sta di fatto ignorando la volontà espressa dai cittadini tramite gli esiti referendari. Chiediamo l'immediatacalendarizzazione delle due proposte di Legge, la 238 e la 241, per la tutela di un bene comune come l'acqua, un diritto umano inviolabile che deve essere definitivamente estromesso dalle logiche di mercato.

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2015/05/acqua-m5s-nel-lazio-unaggressione-inaudita-al-bene-pubblico.html

giovedì 21 maggio 2015

"In difesa dell'acqua del sindaco" - 26 comuni del Lazio ricorrono al Tar contro il "gestore unico" e lo Sblocca Italia

"In difesa dell'acqua del sindaco" - 26 comuni del Lazio ricorrono al Tar contro il "gestore unico" e lo Sblocca Italia

Mentre il Lazio rischia il commissariamento, da comitati e sindaci un'alternativa possibile.

Ieri mattina, presso la sede dell'Anci Lazio, sono stati presentati i ricorsi al Tar promossi da 26 comuni del Lazio per l’annullamento delle diffide della Regione Lazio a cedere le infrastrutture idriche al gestore unico.

Gli Avvocati Angelo Annibali, Alberto Floridi e Andrea Ruffini hanno illustrato i principi dell'azione legale che, pur partendo da un livello locale, presenta impatti potenziali a livello nazionale, chiamando in causa anche la disciplina comunitaria.

I ricorsi, in primis, contestano il contrasto tra le diffide inviate ai comuni dalla Regione Lazio e la Legge Regionale 5/2014 "Tutela, governo e gestione Pubblica delle acque", con la quale la Regione si è impegnata a ridefinire i nuovi Ambiti di bacino e i relativi Enti di Governo, azione da considerarsi preliminare rispetto all'imposizione ai Comuni a cedere le proprie infrastrutture idriche. Un passaggio quantomai urgente, dato che da fonti ministeriali giunge la notizia di un imminente commissariamento se la Regione Lazio rimarrà inadempiente sulla definizione dei nuovi Ambiti. Per evitarlo comitati e sindaci hanno presentato da mesi un testo di legge all'Assessore Refrigeri, tradotto nella proposta consiliare n°238, che rappresenta un'alternativa possibile e coerente ma che, attualmente, langue in VI Commissione.

La Regione Lazio è invece “puntuale” nell'esigere dai Comuni gli adempimenti previsti dallo Sblocca Italia, motivo per cui l'azione legale affronta anche la normativa nazionale. Nel ricorso, primo caso in Italia, si formulano infatti eccezioni di costituzionalità sull'art. 7 dello "Sblocca Italia" sotto un duplice profilo: sulla idoneità dello strumento del decreto legge, poichè secondo i ricorrenti difettano i presupposti di estrema urgenza dichiarati dal Governo; e sul rispetto del riparto delle competenze legislative tra Stato e Regione.

Sempre l'art.7, riguardo all'obbligo di affidamento del servizio idrico al gestore unico, viene inoltre rimesso al giudizio innanzi della Corte di Giustizia UE per la valutazione della compatibilità con l’art. 106 del Trattato. Le modalità di scelta del gestore cui affidare il servizio idrico, così come emergono dallo Sblocca Italia, entrano infatti nel merito delle caratteristiche del “nuovo” gestore cui i comuni devono affidare il servizio limitando, di fatto, la concorrenza e configurando un aiuto di stato a quelle poche imprese private che possiedono le caratteristiche indicate.

In secondo luogo - ma non meno importante - viene contestata l’idoneità di Acea ATO 2 S.p.A., per i comuni della Provincia di Roma e di Talete S.p.A., per quelli del Viterbese, riguardo alla conformità all’ordinamento comunitario degli attuali affidamenti sollevando, anche in questo caso, un tema scottante che riguarda anche altre multiutilities italiane. Nel caso di Talete S.p.A. viene meno anche il criterio di “efficienza ed economicità”, obbligando I comuni ad entrare in una gestione ormai fallimentare.

Tra i rappresentanti dei comuni presenti sono intervenuti quello di Montalto di Castro, di Civitavecchia e di Corchiano, ricordando come questa azione legale abbia profonde radici politiche, intrecciate con la difesa dei beni comuni e del territorio locale, in un momento in cui tali valori sono ogni giorno sotto attacco.

Valori che sono stati al centro della vittoriosa battaglia referendaria del 2011, della quale ricorrerà il quarto anniversario il prossimo 12-13 giugno.

Un anniversario che vedrà, ancora una volta, i comitati in prima fila a difesa di quel risultato.

Roma, 20/5/2015
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio
www.acquabenecomune.org

mercoledì 20 maggio 2015

Renzi e lo Sblocca Italia commissariano Refrigeri e la Regione Lazio

Renzi e lo Sblocca Italia commissariano Refrigeri e la Regione Lazio

“Il governo Renzi pronto al commissariamento di quelle Regioni che ancora non hanno legiferato in materia di organizzazione del servizio idrico integrato. Sono 6 le Regioni interessate e oggetto di un prossimo dpcm con il quale vengono diffidate ad adempiere entro 30 o 90 giorni agli obblighi imposti dalla legge di stabilità in materia di individuazione degli enti di governo d'ambito per la gestione del servizio idrico sul territorio.
Trenta giorni verranno dati a Calabria, Lazio, Umbria e Marche, mentre 90 giorni verranno dati a Campania e Sicilia per individuare gli enti territoriali, ai quali la legge affida il compito di determinare le tariffe dell'acqua, approvare il piano d'ambito e i piani di interventi infrastrutturali sul territorio.
Se queste sei regioni non individueranno gli enti di gestione, Palazzo Chigi - d'intesa con il ministero dell'Ambiente - attiverà i poteri commissariali sostitutivi previsti dallo Sblocca Italia (dl 133/2014), avocando a sé questa attività.”

Questa la notizia che in questi giorni apprendiamo dalle agenzia stampa e dal notiziario “Quindici” di Federutility.

Comitati e Sindaci hanno presentato da tempo un testo di legge all'Assessore Refrigeri, tradotta poi nella proposta consiliare n. 238, che eviterebbe il commissariamento e che rappresenta l'alternativa concreta al sistema attuale e alla proposta di ATO unico tanto voluta dal Governo, ma che ad oggi risulta ancora ferma nei cassetti della VI Commissione presieduta dal PD Panunzi.

La Regione Lazio è stata invece rapidissima nell'esigere dai Comuni gli adempimenti previsti dallo Sblocca Italia, atto che ha spinto 26 comuni ad avviare una azione legale presso il TAR per l’annullamento delle diffide della Regione Lazio a cedere le infrastrutture idriche al gestore unico.

Mi domando se Refrigeri e Zingaretti preferiscano farsi commissariare piuttosto che discutere la legge sugli ABI proposta dai Comitati.

Mi domando che fine abbia fatto l’attuazione della Legge Regionale 5/2014 "Tutela, governo e gestione Pubblica delle acque", con la quale la Regione si è impegnata a ridefinire i nuovi Ambiti di bacino e i relativi Enti di Governo, azione da considerarsi preliminare rispetto all'imposizione ai Comuni a cedere le proprie infrastrutture idriche.

A quanto pare è iniziato il conto alla rovescia da parte del Governo…cosa fanno Refrigeri e Panunzi?

Non si possono permettere di tergiversare ulteriormente, trenta giorni passano velocemente, ahimè!

Come sempre noi sappiamo da che parte stare! A difesa dei beni comuni e dei territori, per il rispetto della volontà popolare, al fianco dei Comitati contro poteri forti, privatizzazioni e speculazioni.

Federica Daga
Deputata per il Movimento 5 Stelle – Commissione Ambiente


venerdì 15 maggio 2015

ACQUA: affidamenti alle Spa nella Legge Europea


In commissione Politiche Europee, alla Camera dei Deputati, è in discussione la Legge Europea 2014.
 
Si tratta di un provvedimento che viene redatto dal Governo, che si ripete all'occorrenza poiché consente l'adeguamento della normativa italiana alla disciplina comunitaria, utile anche a sanare eventuali procedure di infrazione.

Dati gli argomenti che tratto solitamente, quest'anno mi sto dedicando all'articolo 7, importante perché modifica la norma riguardante gli affidamenti dei Servizi Pubblici Locali alle società quotate in borsa.

Parliamo quindi di Acqua, Rifiuti e Trasporto Pubblico Locale dati in gestione a soggetti di diritto privato, Società per Azioni che risultano quotate in borsa o sue controllate.

La versione iniziale depositata dal Governo prevedeva che gli affidamenti diretti effettuati dopo la data del 1° ottobre 2003 "a società poste sotto il controllo di societa quotate cessano, improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante, il 31 dicembre 2018".
 
Se la legge fosse stata approvata con questo testo, per gli affidamenti assegnati dopo il 1° ottobre 2003 si poteva riaprire da zero la partita della gestione pubblica visto che la scadenza veniva fissata al 2018.

Provocatoriamente abbiamo depositato questo emendamento (qui l'elenco completo)

7.1.
  Al comma 1, capoverso comma 22 sostituire le parole: cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto. con le seguenti: cessano al 31 dicembre 2015. 

col fine di sanare la situazione della illegittima salvaguardia degli affidamenti diretti a società quotate in borsa se effettuati prima del 1° ottobre 2003.

Troppo bello per essere vero! Pensate che per attuare quanto ci chiede l'Europa si stava finalmente dando anche attuazione al volere referendario!
Devono essersene accorti, e infatti lo scorso 4 maggio 2015, durante la discussione della Legge Europea in commissione, è spuntato fuori un emendamento del Governo, esattamente questo testo:

ART. 7.
  Sostituirlo con il seguente:
Art. 7.
(Disposizioni in materia di affidamento di servizi pubblici locali – Procedure di infrazione n. 2012/2050 e 2011/4003).
1. All'articolo 34 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, il comma 22 è sostituito dal seguente:
  «22. Gli affidamenti diretti assentiti alla data del 31 dicembre 2004 a società a partecipazione pubblica già quotate in borsa a tale data e a quelle da esse controllate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile alla medesima data, cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto; gli affidamenti che non prevedono una data di scadenza cessano, improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante, il 31 dicembre 2020. Gli affidamenti diretti a società poste, successivamente al 31 dicembre 2004 sotto il controllo di società quotate a seguito di operazioni societarie effettuate in assenza di procedure conformi ai principi e alle disposizioni dell'Unione europea applicabili allo specifico affidamento, cessano improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante il 31 dicembre 2018 o alla scadenza prevista nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto se anteriori».
7. 4. Il Governo.

che va a sostituire in toto il primo testo depositato in Gazzetta Ufficiale, cioè quanto riporto di seguito:

Art. 7.
(Disposizioni in materia di affidamento di servizi pubblici locali. Procedure di infrazione n. 2012/2050 e 2011/4003).
      1. Il comma 22 dell'articolo 34 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, è sostituito dal seguente:
      «22. Gli affidamenti diretti, assentiti alla data del 1o ottobre 2003 a società a partecipazione pubblica già quotate in un mercato regolamentato a tale data e a società da esse controllate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile alla medesima data, cessano alla scadenza prevista nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto; gli affidamenti che non prevedono una data di scadenza cessano, improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante, il 31 dicembre 2020. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 3-bis, comma 2-bis, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, e successive modificazioni, gli affidamenti diretti a società poste, successivamente al 1o ottobre 2003, sotto il controllo di società quotate cessano, improrogabilmente e senza necessità di apposita deliberazione dell'ente affidante, il 31 dicembre 2018 o alla scadenza prevista nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto, se anteriore».

Questa modifica è probabilmente intervenuta per il volere delle solite lobby che hanno chiesto di sostituire la data del 1° ottobre 2003 con il 31 dicembre 2004 garantendo così la prosecuzione di numerosi affidamenti fino alla naturale scadenza, perché probabilmente si sono accorti che numerosi affidamenti dati a importanti società quotate in borsa o sue controllate, sono stati fatti dopo il 1° ottobre 2003.

In sostanza, ancora una volta vengono garantiti i profitti di pochi sull'Acqua di tutti!



mercoledì 13 maggio 2015

Acqua sempre più privatizzata

In questo momento si trattano due provvedimenti alla Camera che riguardano l'acqua, uno sull'affidamento del servizio idrico e dei servizi pubblici locali tramite la Legge Europea e l'altro sulla vendita delle partecipate nel cosiddetto DDL Madia.

Tecnicismi per mantenere le privatizzazioni attuali e crearne di nuove.

Il tutto, ora che sono anche sospesa dalla Camera...

giovedì 7 maggio 2015

Sospesi da Montecitorio: dai 4 ai 24 giorni

Oggi ho saputo di essere stata sospesa dall'aula e dalla commissione per 12 giorni, a partire dal 7 maggio.
È la prima volta in tutta la mia vita, neanche a scuola.
Succede a 60 di noi, in tre turni.
Succede di saperlo dall'oggi al domani.
Succede perché credi di dover difendere la Costituzione.
Succede perché le parole turbano.
Succede perché rappresenti quella parte di cittadini che, secondo la vecchia politica, non si deve occupare di politica, cioè di ciò che li riguarda.
Succede perché secondo qualcuno non devi protestare.
Succede perché secondo qualcuno non dovresti esistere.
Succede...ma io esisto e continuerò ad agire per il Bene della collettività. E mica da sola!
A domani :-)


martedì 5 maggio 2015

Ecoreati: Governo garantisce approvazione entro Maggio

Oggi in Aula stiamo trattando in terza lettura la legge sui Reati Ambientali, da due anni in discussione tra Camera e Senato.
I ministri dell'Ambiente e della Giustizia oggi hanno dichiarato che la legge sui Reati Ambientali sarà approvata in Senato entro il mese di maggio.
Ogni giorno faremo la conta dei giorni che mancano per la sua approvazione definitiva.
Sono 20 anni che si aspetta una legge sul tema.
Aspettiamo gli sviluppi, perché non vi crediamo.


#‎ecoreati‬ "entro fine maggio legge", secondo il governo. Mancano 26 giorni dalla fine del mese.
Ve li conteremo uno ad uno. ‪#‎nonvicrediamo


 

venerdì 1 maggio 2015

Manifestazione No Expo bella colorata e allegra

#ioNoExpo
Chi intendeva manifestare pacificamente, l'ha fatto.
Chi voleva fare casino, l'ha fatto perché ha avuto campo libero.
Non cadiamo nei soliti tranelli. Ad ogni manifestazione pacifica c'è stato e ci sarà casino, sia questo indotto o meno (vedi chi si fa prendere dagli eventi).
In fondo il casino fa comodo al Sistema.
Ma la manifestazione di oggi a Milano è stata bella, colorata e allegra :D
Grazie a tutte e tutti di Cuore!

mercoledì 29 aprile 2015

TORINO,  PRIMO MAGGIO 2015:  CI SIAMO MA NON  SFILIAMO. PERCHÈ?

Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua - Comitato Acqua Pubblica Torino

www.acquapubblicatorino.org

TORINO,  PRIMO MAGGIO 2015:  CI SIAMO MA NON  SFILIAMO. PERCHÈ ?

Dopo lo svolgimento della Festa dei Lavoratori dello scorso anno abbiamo condiviso all'interno del Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino il disagio di stare in una manifestazione della quale condividiamo i valori assoluti dei diritti dei Lavoratori, ma che è diventata una rappresentazione a beneficio degli esponenti del governo politico nazionale e locale: quegli stessi poteri politici che abbattono e cancellano i diritti fondamentali a cominciare proprio da quelli del lavoro e che hanno svenduto beni comuni a favore della speculazione e dei mercati.

E che ora pretendono di poter sfilare in mezzo a chi subisce quotidianamente le conseguenze delle loro decisioni iperliberiste e anticostituzionali, esenti da critiche come quelle che il Movimento dell’Acqua da sempre esprime con mezzi democratici e non violenti e che oggi più che mai riteniamo doveroso esercitare.

Non vogliamo però che la nostra presenza nel corteo, accanto a quelle autorità, possa apparire come un sostegno al loro operato ma non vogliamo nemmeno rinunciare alla partecipazione, sentendo nostri i valori comuni a tutte le lavoratrici e i lavoratori. Per questo motivo in questo Primo Maggio non sfileremo dietro a quelle autorità. ma saremo fermi in Piazza Castello, presenti ma fuori dal corteo, visibili alle Istituzioni e all’ampio arco sociale presente, per denunciare la crisi democratica che passa anche attraverso la privatizzazione dell'acqua, dei beni comuni e dei servizi pubblici locali a sfregio della volontà espressa da 27.000.000 di cittadini con la vittoria referendaria del 2011.

E nel pomeriggio saremo a Milano all’interno del NoExpo MayDay, animando insieme ad altre realtà lo spezzone delle resistenze territoriali, convinti che è attraverso il rafforzamento delle connessioni che si gettano le basi per il futuro delle nostre comuni lotte.

Il nostro vuole essere un atto pacifico di obiezione necessario e doveroso. Non possiamo più permetterci di far finta di niente perché si scrive acqua, si legge democrazia.

Torino, 29 aprile 2015

 

sabato 25 aprile 2015

Studio SENTIERI malattie e morti siti contaminati: ripristinare finanziamenti

COMUNICATO STAMPA

 

M5S/CAMERA VIGNAROLI E DAGA

Studio SENTIERI malattie e morti siti contaminati: ripristinare finanziamenti

 

(Roma. 24.04.2015) E’ stata annunciata alla Camera l’interrogazione parlamentare a risposta scritta 4-08851 con la firma di Stefano Vignaroli, Federica Daga, Alberto Zolezzi e altri deputati del MoVimento 5 Stelle della comm. Ambiente e Affari Sociali, per chiedere al Ministro della Salute Lorenzin per quale motivo non sia stato ancora rinnovato il finanziamento del progetto SENTIERI (studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento) condotto e finanziato nell'ambito del programma strategico ambiente e salute del Ministero (ricerca finalizzata 2006 ex articolo 12 decreto legislativo n. 502 del 1992) e coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

“In occasione dell’audizione dell’8 aprile 2015 del direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità Del Favero e della dirigente Musumeci, per la Commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ho appreso con rammarico che il finanziamento per lo studio SENTIERI (studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento) sarebbe terminato e che non è stato erogato un nuovo flusso di sovvenzioni dal Ministero della Salute. Ho richiesto a loro delucidazioni per comprendere meglio la situazione e per potermi conseguentemente attivare.  Mi è stato riferito che attualmente ciò comporta un proseguimento del progetto per mezzo di risorse interne dell’ISS. Data l’importanza di questa tipologia di analisi, che esamina i dati della mortalità, delle malattie e dei tumori in territori che presentano un quadro di contagio ambientale e rischio sanitario (come nel caso della Terra dei Fuochi), in relazione alla presenza di siti di smaltimento e combustioni illegali di rifiuti, chiediamo se il Ministro Lorenzin intenda rinnovarlo o cosa intenda fare per garantire attraverso studi epidemiologici la verifica dal punto di vista sanitario dei livelli d'inquinamento presenti nei siti da bonificare a livello nazionale” dichiara il portavoce M5S Stefano Vignaroli, vice presidente della Bicamerale per il ciclo illecito dei rifiuti.

"Lo scorso anno eravamo riusciti a far approvare alla Camera un ordine del giorno che prevedeva il rifinanziamento dello studio da parte del Ministero. Ci indigna che nemmeno questo impegno sia stato mantenuto da questo Governo. Per i grandi eventi inutili i soldi si trovano sempre, mentre per salvaguardare la salute dei cittadini no." aggiunge la portavoce M5S Federica Daga.

venerdì 24 aprile 2015

Spazzata la Commissione VIA

Apriscatole in funzione: spazzata la Commissione VIA!

La Commissione VIA, ovvero Commissione di Valutazione Impatto Ambientale. E' l'organismo che valuta l'impatto sul territorio e l'ambiente delle Grandi Opere, e autorizza gli appalti.

Indovinate un po'? Il M5S ha messo l'apriscatole in funzione, e ha scoperto che dei membri di tale Commissione (peraltro scaduti da mesi) non se ne salva uno. Trenta persone con conflitti di interesse, curricula poco chiari, interessi in aziende e in opere pubbliche che poi come membri della Commissione hanno contribuito a far decollare esprimendo pareri positivi. Tutto il nostro lungo lavoro di ricerca è stato presentato stamattina, insieme ad un esposto, e domani sarà discussa alla Camera un'interpellanza proprio su questo.

Ma un primo risultato non si è fatto attendere: il Ministro, a distanza di poche ore, ha dichiarato che tra qualche giorno sarà pubblicato il nuovo bando per la composizione della nuova Commissione Via in cui saranno inserite norme di incompatibilità molto stringenti.

Il nostro apriscatole funziona sempre: anche questa è una vittoria contro corruzione e tangenti, e quando parliamo di aprire la scatoletta di tonno ci riferiamo proprio a questo. Scoprire queste cupole di malaffare, denunciarle e contribuire così a ripristinare legalità e trasparenza. Stiamo qui apposta.

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2015/04/apriscatole-in-funzione-spazzata-la-commissione-via.html

martedì 21 aprile 2015

ACEA - 23 Aprile - Assemblea Utenti e Lavoratori



Assemblea nazionale degli utenti e dei lavoratori di Acea - 23 aprile 2015

I soci di Acea chiusi a discutere di profitti, i cittadini in piazza per conquistare diritti

Il prossimo 23 aprile si terrà l'assemblea dei soci di Acea S.P.A. Si parlerà di dividendi, indici di mercato, ampliamento del CdA.
Tutto in vista dell'espansione di Acea nel Centro-sud Italia: una gigantesca opera di fusione, che altro non è che una "vecchia" privatizzazione con un nome nuovo.

Per contrapporre l'interesse collettivo a quello di pochi "grandi" azionisti, il 23 si svolgerà anche una grande assemblea pubblica, dove si parlerà di gestione dell'acqua: la qualità del servizio e degli investimenti, la tutela della risorsa idrica e dell'ambiente, la garanzia del diritto all'acqua violato quotidianamente dagli aumenti tariffari e dai distacchi.

Ci saranno cittadini, lavoratori e amministratori locali di tutti i territori sui quali Acea allunga i suoi tentacoli: uniti è possibile far prevalere l'interesse pubblico, come avvenuto con la vittoria referendaria del 2011. Una vittoria che i poteri forti stanno cercando di cancellare, e che dobbiamo invece difendere, a partire dall'applicazione della legge regionale 5 per la gestione pubblica dell'acqua nel Lazio.
Una delegazione di comitati e sindaci si recherà poi alla sede della Presidenza della Regione Lazio, per chiedere l'attuazione della legge regionale 5 e protestare contro le diffide a cedere i propri impianti ricevute da diversi comuni laziali.

Loro saranno poche decine di soci rinchiusi in una sede lontana dalla città, noi in piazza, in difesa di milioni di sì per l'acqua pubblica!

Ore 10.30 Piazzale Ostiense

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

venerdì 17 aprile 2015

Earth day 2015, pianteremo alberi in 8 città

Dal 2010 a oggi in Italia si contano 130 eventi dannosi provocati dai cambiamenti climatici: 139 sono state le vittime, in 38 casi ci sono stati danni alle infrastrutture, 33 giorni di stop alle metropolitane e ai treni regionali, 43 giorni di blackout elettrico. Con danni anche al nostro patrimonio culturale. L'81,2% dei comuni e sei milioni di persone convivono con il rischio idrogeologico.
Ma siamo anche il Paese con 871 aree protette, 24 parchi nazionali, per un totale di 3 milioni di ettari tutelati. La nostra fauna conta più di 57mila specie.

Ecco cos'è la giornata della Terra per il Movimento 5 Stelle: un momento di riflessione, di studio, ma anche l'occasione per lasciare un segno tangibile nei nostri territori.

In occasione dell'#Earthday2015 del 22 aprile, abbiamo organizzato una due giorni di iniziative ma anche di festa: perché la nostra Terra va festeggiata e amata e quindi protetta.
Ci vedremo con i nostri parlamentari a Savona, Gubbio, Tolentino, Treviso, Vicopisano il 18 aprile e a Lecce e Taranto il 19. In ogni città sarà piantato un albero, scelto accuratamente dopo consultazioni con agronomi nel rispetto del territorio.
Ecco tutti gli appuntamenti:

18 aprile
Umbria (Gubbio): presenti Filippo Gallinella, Tiziana Ciprini, Stefano Lucidi, Laura Gea (Eu): ore 10-12,30 Parco della Vittoria, piantumazione olivo e pranzo a sacco.

Liguria (Savona): Matteo Mantero, Sergio Battelli, Simone Valente, ore 10-12.30 banchetto Corso Italia altezza libreria Ubik - ore 13.30-15
Piantumazione albero alla Chiesa della Madonna degli Angeli sul monte Ornato

Marche (Tolentino): Patrizia Terzoni, Andrea Cecconi, Donatella Agostinelli, Carlo Martelli, dalle 9.30 alle 12 Contrada Piane del Chienti in un campo presso il Cosmari, comune di Tolentino. Presentazione programma ambientale regionale e piantumazione acero campestre con prodotti locali a km0.

Veneto (Treviso): Silvia Benedetti, Marco Brugnerotto, Enrico Cappelletti, Nunzia Catalfo, Emanuele Cozzolino, Vito Crimi. Ore 17 piazza Paradiso, a Semonzo di bordo del Grappa, piantumazione di un tiglio.

Toscana (Firenze): Chiara Gagnarli e Alfonso Bonafede. ore 17.30 piazza della repubblica di San Giovanni alla Vena. Piantumazione di un mandorlo.

19 aprile:
Puglia (Lecce): Diego De Lorenzis, Vito Crimi, Barbara Lezzi, Carlo Martelli, Maurizio Buccarella, Daniela Donno 19 aprile
ore 18.00 presso la Villa Comunale piantumazione di un albero di Carrubo e fiori ornamentali, insieme a bambini, famiglie, scuole ed associazioni;
- ore 20.30 presso piazza S. Oronzo manifestazione "Salviamo gli ulivi di Puglia" con i portavoce Vito Crimi, Carlo Martelli, Barbara Lezzi, Daniela Donno, Diego De Lorenzis, la candidata presidente Antonella Laricchia e tutti i candidati consiglieri della provincia di Lecce che incontreranno i cittadini sotto i due gazebo situati in piazza.

Puglia (Taranto): come sopra con Rosa D'amato (Eu), Cosimo Petraroli dalle 10 alle 14 parco delle Mura greche via Lacaita, piantumazione di pini e lecci.

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/ambiente/2015/04/earth-day-2015-pianteremo-alberi-in-8-citta.html

lunedì 13 aprile 2015

Due giorni a 5 Stelle: per le regionali arriva in Maremma Giacomo Giannarelli

Due giorni a 5 Stelle: per le regionali arriva in Maremma Giacomo Giannarelli

GROSSETO – Arriva in Maremma il tour di Giacomo Giannarelli, Candidato Portavoce Presidente del Movimento 5 Stelle per la Regione Toscana, dedicato alla presentazione del programma elettorale e dei candidati consiglieri. Ad accompagnarlo nelle tappe due parlamentari 5 Stelle: Federica Daga e Roberta Lombardi.

Il tour, tappa dopo tappa – Il 14 aprile alle 9:30 nella sala consiliare Comune Arcidosso, Giannarelli, i candidati consiglieri delle circoscrizione Grosseto - Marco Mazzei, Silvia Perfetti, Ugo Rossi e Ada Calabro – e la deputata Federica Daga incontreranno comitati di cittadini e associazioni ambientaliste contrari alla geotermia ad alta entalpia.

Seguirà alle 11 la visita della centrale Enel di Bagnore 4 guidata dal direttore della struttura.

Sul punto Giannarelli, che lavora nel quotidiano proprio come “energy manager”, precisa: “il nostro programma sull’energia è quello dell’Unione Europea e della sua direttiva 27 sul risparmio energetico, per la quale il nostro paese non a caso è attualmente in procedura di infrazione. Come dice la Commissione Europea la migliore energia è quella non prodotta e non consumata e per tutto il resto dobbiamo pensare ad una produzione interna da fonti rinnovabili, il più possibile distribuita”.

Alle 15:00 il tour raggiungerà la struttura ospedaliera “Petruccioli” di Pitigliano  per le cure alternative. Giannarelli e il resto della delegazione incontreranno alcuni comitati cittadini preoccupati per la possibile chiusura di questo centro di eccellenza a causa della riforma del sistema sanitario toscano che penalizza i presidi territoriali periferici.

Alle 19:30 la giornata si concluderà a Follonica dove alla cena di autofinanziamento della campagna elettorale – gestita dal M5S interamente con contributi dei cittadini per la nota politica del movimento sul tema – seguirà un incontro con le associazioni turistiche e il Comitato per l’Ippodromo di Follonica, coordinato dai consiglieri locali presso la sede del Meet Up cittadino.

Il tour del 15 aprile si aprirà alle 9:30 presso la Sala auser Pontone di Scarlino per l’incontro con comitati ambientalisti del circondario maremmano sul tema “Inceneritori e Rifiuti”.

Ad accompagnare Giannarelli e i candidati consiglieri ci sarà la parlamentare Roberta Lombardi, originaria di Orbetello.

Alle 14:00 i candidati e la parlamentare Roberta Lombardi saranno a disposizione della stampa per una conferenza di presentazione del programma elettorale regionale nella sala Pegaso di Palazzo Aldobrandeschi.

Al termine la delegazione incontrerà l’associazione Lav, prima di partire per un tour tra Albinia e Orbetello dedicato alle zone alluvionate a causa del dissesto idrogeologico, che culminerà alle 17:00 nell’incontro con comitati e associazioni sensibili sul tema e sulla correlazione con la Sat.

http://www.ilgiunco.net/2015/04/13/due-gironi-a-5-stelle-per-le-regionali-arriva-in-maremma-giacomo-giannarelli/

sabato 11 aprile 2015

Mafia Capitale e Acea, esposto alla Corte dei Conti

Mafia Capitale e Acea, esposto alla Corte dei Conti

Abbiamo deciso di depositare un esposto alla Corte dei Conti per segnalare quanto emerso dall'inchiesta pubblicata il 16 gennaio su l'Espresso, relativa agli appalti neri e Mafia Capitale.
Da tale inchiesta abbiamo appreso che Acea S.p.A. non sembra essere affatto estranea alla bufera giudiziaria che ha investito la Capitale. In tale inchiesta si legge che appalti milionari sono stati infatti ripetutamente affidati dalla partecipata del Comune di Roma a ditte legate a Mancini e a Monaco, nomi entrambi noti alla Procura di Roma.

Da tale inchiesta emergono una serie di appalti i cui costi sono aumentati in modo esponenziale negli anni, peraltro in alcuni casi senza giungere a conclusione dei lavori. Aumenti dei costi che si traducono in aggravi tariffari per gli utenti, i quali subiscono, senza un effettivo potere di concertazione, i pregiudizi derivanti dalla cattiva gestione di un bene comune primario. Sembrano, inoltre, emergere connessioni con società, anch'esse collegate con il Mancini, impegnate, in forma di ATI, nella realizzazione di un impianto di trattamento meccanico e biologico della frazione residuale e della frazione organica dei rifiuti urbani da realizzare in contrada Bellolampo nel Comune di Palermo, a dimostrazione della dilagante illegalità nella gestione dei rifiuti su tutto il territorio nazionale. Risulta, inoltre, una indagine della Procura di terni su presunte incongruenze nei bilanci di Acea S.p.A., in riferimento ad un impianto di incenerimento di Terni.
 
Quanto abbiamo riportato nell'esposto ci lascia quantomeno perplessi considerate le riserve già espresse dalla Corte dei Conti in una relazione del 2003 in merito all'affidamento per 30 anni del servizio idrico integrato ad Acea Ato 2, in uno dei bacini più grandi d'Europa e il maggiore a livello nazionale con 3,7 milioni di utenti tra Roma e altri 110 comuni dell'hinterland romano, della provincia di Frosinone e Viterbo.


Abbiamo quindi segnalato alla Corte (prima firma Federica Daga) che in base ai fatti e alle circostanze descritti sembrano profilarsi responsabilità amministrative di carattere erariale da ascriversi a carico di coloro che ne risulteranno gli autori, con particolare riferimento all'operato dei Sindaci p.t. del Comune di Roma, degli assessori competenti in carica dal 1999 ad oggi e dei rappresentanti della Conferenza dei Sindaci della ATO2.
Con tale esposto abbiamo quindi richiesto alla Corte dei Conti di verificare se sussistano ipotesi di illecito contabile e responsabilità per danno erariale cagionati ai danni della collettività conseguenti ai comportamenti dei soggetti coinvolti.


venerdì 10 aprile 2015

Conf Stampa: ATO rifiuti Toscana Sud

COMUNICATO STAMPA
MoVimento 5 Stelle
San Giovanni Valdarno (Ar)

Venerdì 10 aprile alle ore 12,30 presso la sede del MoVimento 5 Stelle di San Giovanni Valdarno (via Mazzini 9) si svolgerà la conferenza stampa unificata dei vari gruppi valdarnesi del Movimento 5 stelle per informare la cittadinanza sui risultati ottenuti a seguito delle mozioni presentate nei vari Consigli comunali locali, una riguardante la soppressione degli ATO, l'altra la richiesta di annullamento della procedura di gara per l’assegnazione del servizio a Sei Toscana e del contratto stipulato con ATO Toscana Sud.

Nel corso della conferenza saranno fornite ulteriori informazioni circa le recenti azioni intraprese in Parlamento e attraverso la Commissione Europea.

Interverrà durante l'incontro con la stampa la portavoce M5S in Parlamento Federica Daga, prima firmataria dell’interrogazione depositata in Commissione Ambiente presso la Camera dei Deputati (Interrogazione a risposta scritta 4-08201del 27 febbraio 2015, seduta n. 383 )

UFFICIO STAMPA
MOVIMENTO 5 STELLE
SAN GIOVANNI VALDARNO (AREZZO)

giovedì 9 aprile 2015

L'AEEGSI mette a rischio il diritto all'acqua? Provi a stare senza!

L'AEEGSI mette a rischio il diritto all'acqua? Provi a stare senza!
Distacco simbolico nella sede dell'Autorità, per lanciare la rete romana degli sportelli contro i distacchi idrici

Oggi un gruppo di attivisti della rete “Diritto alla città” ha chiuso il contatore dell'acqua della sede dell'Autorità per l'Energia il Gas e il Servizio idrico (AEEGSI), per far provare cosa significa rimanere anche solo mezza giornata senz'acqua.
Dietro una rispettabile facciata l'azione dell'AEEGSI sta infatti facendo aumentare le bollette e mettendo a rischio il diritto all'acqua in tutta Italia.
L'autorità “indipendente”, i cui stipendi sono però pagati dai gestori, ha avanzato una proposta alla Commissione Ambiente al Senato, subito recepita dal Sen. Mirabelli (PD), che cancella il diritto al flusso minimo vitale idrico per chi si trova in situazioni di morosità. Come dire che il diritto all'acqua non deve essere universale, con buona pace dell'ONU e di un referendum che hanno affermato il contrario.
In tutta Italia i gestori stanno intensificando i distacchi idrici come metodo di recupero crediti, ma in risposta stanno nascendo esperienze di resistenza dal basso, come la rete di sportelli antidistacco nata a Roma contro i distacchi indiscrimanti di Acea e contro le nuove privatizzazioni Renziane, alle quali la giunta Marino sta obbedendo ciecamente.
Il prossimo appuntamento sarà il 23 aprile, alle 11 sotto la sede di Acea in Piazzale Ostiense, dove si parlerà di diritti e di gestione “comune” dell'acqua, mentre i soci di Acea SpA saranno chiusi in assemblea a discutere di dividendi e della creazione di una “new-co dell'acqua” che garantisca ad Acea l'espansione in tutto il Centro Italia. Nomi nuovi per vecchie privatizzazioni.
La nostra risposta sarà sempre quella della difesa del diritto all'acqua, in piazza e agli sportelli antidistacco nati in città (bastadistacchi.blogspot.it).
Perché da soli è difficile difendersi, ma insieme si può vincere!

bastadistacchi.blogspot.it
nodistacchi@gmail.com







Arresti Domiciliari per il Sindaco di Marino (RM), un dipendente comunale ed altri tre imprenditori.


 
http://www.marino24ore.it/2015/04/m5s-da-mesi-denunciamo-lo-stato-di-dubbia-legalita/

Questa mattina, all'alba, il Sindaco di Marino (RM) è stato messo ai domiciliari.
Riporto il comunicato stampa del gruppo consigliare M5S di Marino.

M5S: “Da mesi denunciamo lo stato di dubbia legalità”
 
Arresti domiciliari per il Sindaco Fabio Silvagni, un dipendente comunale ed altri tre imprenditori. Così si è svegliata stamattina la Città di Marino. Le indagini della Procura di Velletri, in piedi da giugno, riguardano un caso di corruzione e peculato, relativo all’apertura di una nota catena commerciale sul territorio di Marino. Nessuno festeggia, neanche il M5S Città di Marino, cui il Sindaco prometteva ultimamente battaglia, in Consiglio e sulla stampa locale. Denunciamo da mesi lo stato di dubbia legalità sulla gestione della macchina amministrativa a Marino. Dai Rifiuti all’Edilizia, specie in merito alla nota speculazione del Divino Amore, nella nostra Città il normale e legale funzionamento della Pubblica Amministrazione è quantomeno dubbio, da anni. Non abbiamo mai fatto riferimento ai deputati organi di Giustizia penale, ma sosteniamo da mesi l’intervento delle gerarchie amministrative. Con l’arresto del Sindaco non cambia la situazione generale, considerato anche che la vexata quaestio non riguarda fenomeni di maggiore entità. È necessario il controllo su quanto sta accedendo in merito alla speculazione edilizia del Divino Amore, sulla gestione dei Rifiuti e sui conti di Multiservizi dei Castelli di Marino S.p.a. – affidataria del servizio – così come sulla questione idrica e la relativa gestione di Acea Ato2: come accade più o meno in tutti gli altri Comuni della Ato. Sull’ordinanza di custodia cautelare, pare risulti l’emergere di interessamenti politici, sulla distribuzione di posti di lavoro a schiere di elettori. Dare lavoro è qualcosa di onorevole, ma è un diritto ed un dovere di ogni cittadino: non può essere un privilegio. Questa Città non risolverà i problemi in seguito all’arresto del suo Sindaco: ci sarebbe piuttosto bisogno dell’azzeramento della sua Giunta, del controllo sulla legalità, sulla gestione dell’Autorità amministrativa e sulla tutela dell’Interesse pubblico, che è prevalente in quanto fine primario stabilito per legge, superiore agli altri interessi perché di tutti, non solo di chi amministra e di chi gli è amico. La stessa situazione si troverebbe in miriadi di altre questioni di rilievo, relativamente alla gestione amministrativa di anni e anni addietro. Non sono gli arresti a fare giustizia, ma la legge. E gli organi superiori, dal Prefetto al Ministro della P.A., fino agli organi di giustizia contabile, devono vigilare sul rispetto della legalità e far valere sempre la tutela dell’Interesse pubblico, reso effettivo dal rispetto della legge, nonché dalla concertazione democratica delle decisioni: non di certo dalla gestione accentrata ed autoritaria che lo stesso Silvagni ha praticato negli ultimi mesi. Dopo l’arresto del Sindaco, rimane pertanto la vischiosità della gestione nell’Ente locale, che da anni, come denuncia il M5S Città di Marino, presenta evidenti lacune.
Il Gruppo consiliare M5S Città di Marino
 

mercoledì 8 aprile 2015

La Commissione VIA: conflitti di interessi negli appalti

Quando il controllore lavora per il controllato
Troppi conflitti d'interesse sugli appalti

La Commissione Via è l'organo pubblico che decide se un'opera si può fare o no. C'è solo un problema: molti dei suoi componenti lavorano per aziende private. I cui affari dipendono direttamente dai pareri dei commissari. Un'anomalia che il governo non ha risolto e su cui il Movimento 5 Stelle chiede chiarezza

di Stefano Vergine
07 aprile 2015
http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/04/07/news/controllori-e-controllati-quanti-conflitti-d-interesse-nella-commissione-via-1.207112?ref=HEF_RULLO

Decidono di ponti e autostrade, oleodotti e ferrovie, perforazioni petrolifere, centrali elettriche, porti, inceneritori. Su tutto ciò che può modificare l'ambiente in Italia, il pallino è in mano ai 48 membri della Commissione Via , acronimo che sta per “Valutazione d'impatto ambientale”. Loro sono architetti, magistrati, ingegneri, economisti, geologi. Professionisti chiamati a dire se un'opera si può fare oppure no. E a controllare che i criteri scelti per la realizzazione vengano rispettati dalle aziende costruttrici. Compiti delicatissimi, visto che in ballo ci sono lavori milionari e spesso contestati dalle comunità locali.

Indagando sui membri della Commissione emerge però che parecchi di loro, oltre a fare i tecnici per il governo italiano, lavorano per società che dai pareri della Commissione dipendono direttamente. Una coincidenza che potrebbe mettere a rischio la loro imparzialità. Su questo si concentra l'esposto inviato in questi giorni da un gruppo di parlamentari del Movimento 5 Stelle (membri della Commissione Ambiente della Camera) alle Procure di Roma e Firenze, oltre che all'Autorità Anti Corruzione e alla Direzione Nazionale Antimafia. “L'Espresso” ha potuto leggere in anteprima l'esposto. E questi sono alcuni dei nomi dei commissari su cui i parlamentari grillini chiedono di fare luce.

Uno dei capitoli più lunghi è dedicato ad Antonio Grimaldi, storico docente di Ingegneria all'università romana di Tor Vergata. Oltre ad essere membro della Commissione, Grimaldi svolge anche attività privata con la Progin, una società di progettazione che il professore di fatto controlla. Il problema, sottolinea l'esposto, è che la Progin lavora insieme a gruppi che hanno parecchio a che fare con la Commissione di cui Grimaldi fa parte. Il caso più eclatante riguarda l'Anas, la società pubblica che gestisce una buona fetta delle autostrade italiane. E non solo: la Progin è infatti socia dell'Anas in tre consorzi attivi in Colombia, con cui si spartisce commesse per un totale di 30 milioni di euro. Allo stesso tempo, si legge nell'esposto, «decine di progetti dell'Anas sono stati valutati a vario titolo dalla Commissione Via». Come dire: siamo sicuri, chiedono i deputati grillini, che quando Grimaldi ha dovuto valutare i progetti dell'Anas lo abbia fatto in modo imparziale?

La stessa domanda riguarda parecchi altri membri della Commissione. Come Silvio Bosetti, ingegnere e direttore generale della Energy Lab Foundation: una struttura di cui sono socie la Fondazione Edison, della Edison, e la Fondazione AEM, del gruppo A2A. Insomma, dietro la
Energy Lab Foundation ci sono due dei principali gruppi energetici che operano in Italia. Nell'esposto si evidenzia che, da membro della Commissione, tra il 2013 e il 2014 Bosetti si è trovato a decidere di tre progetti proposti da questi due gruppi. Una centrale elettrica di Edison a Pianopoli, in provincia di Catanzaro. E due centrali di A2A, una a Monfalcone (Gorizia) e l'altra a Brescia. In tutti e tre i casi il parere dell'ingegnere è stato positivo.

Ha approvato un bel po' progetti presentati dall'Anas un altro membro della Commissione, l'architetto Francesca Soro. Che dalla stessa Anas ha ricevuto un incarico personale: nel 2011 è stata nominata commissario di gara per un intervento stradale da svolgere in Sicilia. Anche Arturo Luca Montanelli, architetto, è citato nell'esposto. Oltre ad essere membro della Commissione, Montanelli è il legale rappresentante di una società di progettazione (la Ardea) che fa parte di un grande consorzio di imprese (Red). Il problema, fanno notare i grillini, è che i clienti di alcune società che formano il consorzio hanno presentato i loro progetti alla Commissione Via. Insomma, Montanelli ha votato i piani dei clienti dei suoi soci. Come ad esempio quello dell'Ilva di Taranto, l'enorme acciaieria entrata in crisi a causa del mancato rispetto delle procedure ambientali.

Tra i nomi citati nell'esposto c'è anche quello del presidente della Commissione Via, Guido Monteforte Specchi. I deputati del Movimento 5 Stelle dicono che l'ingegnere ha fatto il consulente per un'azienda, la Itw & Lkw Geotermia Italia. E che quest'azienda ha presentato un progetto in Commissione per un impianto geotermico pilota da realizzare a Castel Giorgio, in provincia di Terni.

Una stoccata i grillini la tirano anche a chi alterna incarichi pubblici e privati. Come ad esempio Maria Fernanda Stagno D'Alcontres, architetto, fino a un anno fa commissario straordinario per la Metro C di Roma, l'opera finita al centro delle indagini della magistratura per i ritardi e i costi aumentati. Ebbene,
come si legge nel suo curriculum , la D'Alcontres è stata dal 2001 al 2005 in forze al ministero delle Infrastrutture, come componente della struttura tecnica di missione. Poi, dal 2006 al 2007, è passata a fare la consulente per la Tav spa, la società costituita dalle Ferrovie dello Stato per realizzare le linee dei treni ad alta velocità. Infine, dal 2008, è diventata membro della Commissione Via, che sulla Tav si è trovata spesso a decidere.

Non ci sono però solo i possibili conflitti d'interesse. Come gli stessi deputati grillini avevano già evidenziato in una recente interrogazione parlamentare, all'interno della Commissione Via ci sarebbero persino piduisti e personaggi vicini alla 'ndrangheta. Di Vincenzo Ruggiero, commercialista e membro della Commissione da oltre 10 anni, si ricorda che la Prefettura di Reggio Calabria nel 2008 lo descrisse come
«sospettato di essere asservito alla cosca Piromalli-Molè-Stillitano operante in Reggio Calabria» . Mentre di Antonio Castelgrande, ingegnere di 85 anni, si mette in evidenza un articolo pubblicato dal quotidiano “l'Unità” nel 2002 , che raccontava della presenza di Castelgrande nell'elenco dei membri della loggia massonica P2.

Al di là di questi ultimi casi, però, l'esposto riguarda un tema per certi versi ancora più rilevante. E' giusto che persone chiamate a decidere il destino di opere come la Tav, le autostrade o i pozzi petroliferi possano avere degli interessi privati in quelle opere? Non sarebbe meglio, per evitare possibili conflitti d'interesse, affidare la Commissione solo a persone oggettivamente imparziali, ad esempio a professori universitari senza incarichi nel settore privato? Domande a cui nemmeno i magistrati potranno rispondere. Perché quel compito tocca al governo di Matteo Renzi e al suo ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, a cui fa capo la Commissione Via.

giovedì 2 aprile 2015

DDL Madia: il Governo non si nasconda dietro ai referendum dell'Acqua per privatizzarla


 
DDL Madia: il Governo non si nasconda dietro ai referendum dell'Acqua per privatizzarla

In questi giorni è in discussione in commissione Affari Costituzionali il disegno di legge delega Madia sulla pubblica amministrazione che prevede anche la razionalizzazione delle partecipate agli articoli 14 e 15.

Questo Governo, come i precedenti, insistono a creare occasioni per favorire i processi di privatizzazione dell'Acqua e dei Servizi Pubblici Locali in barba all'esito dei referendum 2011. Senza usare mai la parola privatizzazione né obbligare ad essa, il Governo ha inserito norme nella Legge di Stabilità e nel decreto "Sblocca Italia" per favorirle incentivando le dismissioni delle quote azionarie in mano agli Enti Locali e favorendo economicamente i soggetti privati e i processi di aggregazione tra le aziende che gestiscono il servizio idrico. Facile conseguenza dal momento che gli Enti Locali sono in forte sofferenza, grazie alle politiche governative degli ultimi 20 anni.

Dalle agenzie (http://www.publicpolicy.it/pa-norme-acqua-ue-referendum-relatore-pubblica-45540.html) il relatore Sen. Pagliari parla dell'art. 15 approvato in Commissione Affari Costituzionali sostenendo che l'acqua resterà pubblica. E' scorretto usare e nascondersi dietro al referendum sull'acqua del 2011, che riguardava anche gli altri servizi pubblici locali, mentre altre parti del testo portano ad una sempre più veloce privatizzazione degli stessi SPL.

Il Sen. Pagliari mistifica la realtà e si dipinge quale difensore dell'acqua pubblica ma, nella versione dell'articolo approvata in commissione, se da una parte si inseriscono nel testo parole per il rispetto dell'esito referendario, dall'altra si incentivano aggregazioni tra aziende fino alla perdita del controllo pubblico delle stesse e soprattutto si continua a limitare la possibilità di gestione pubblica. Tale limitazione è in contrasto con la disciplina comunitaria che tutela la gestione tramite aziende di diritto pubblico quale possibile scelta degli Stati membri e dei rispettivi Enti Locali.
Così la maggioranza va sicuramente contro all'esito referendario.

La delega in bianco al Governo sulla pubblica amministrazione privatizzerà ulteriormente la gestione dell'acqua nel nostro Paese. Ricordiamo alla maggioranza e a questo Governo che per rispettare la volontà popolare espressa con i referendum è sufficiente approvare  la legge d'iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" che rimane indiscussa in Parlamento dal 2007 e depositata nuovamente in questa legislatura alla Camera dall'intergruppo parlamentare per l'Acqua Bene Comune.

DDL Madia: il referendum sull'acqua utilizzato come foglia di fico da Governo e maggioranza

http://www.acquabenecomune.org/
 
DDL Madia: il referendum sull'acqua utilizzato come foglia di fico da Governo e maggioranza


Il Governo Renzi da diversi mesi ha impresso una decisa accelerazione ai processi di privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali attraverso meccanismi che intendono aggirare l'esito del referendum del 2011.
Infatti, non si obbliga più alla privatizzazione, come fece il Governo Berlusconi, ma, grazie alle norme contenute nella legge di stabilità e nel decreto "Sblocca Italia", si favoriscono processi che puntano ad raggiungere il medesimo obiettivo incentivando esplicitamente le dismissioni delle azioni dei comuni e favorendo economicamente i soggetti privati e i processi di aggregazione tra aziende.

Il disegno di legge delega Madia sulla pubblica amministrazione va nella stessa direzione.

A riguardo contestiamo la lettura che il relatore Sen. Pagliari dà dell'art. 15 approvato ieri in Commissione Affari Costituzionali, quando sostiene che l'acqua resterà pubblica, perchè si utilizza il referendum sull'acqua e sui servizi pubblici locali del 2011 come una foglia di fico per procedere ancor più speditamente lungo la strada della privatizzazione.
Infatti, quell'articolo contiene, sin dalla sua stesura originaria, indicazioni precise volte alla limitazione della gestione pubblicadispositivo tra l'altro in contrasto con la disciplina comunitaria che invece la tutela come scelta possibile da parte degli stati membri e dei rispettivi Enti Locali.
Inoltre, appare in assoluta contraddizione con l'esito referendario l'emendamento approvato ieri con cui si incentivano e premiano gli Enti locali che favoriscono la perdita del controllo pubblico delle aziende.

Non è certo con il ddl sulla pubblica amministrazione che si renderà nuovamente pubblica la gestione dell'acqua in Italia, rispettando così la volontà popolare espressa con i referendum, ma con l'approvazione della legge d'iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" che rimane indiscussa in Parlamento dal 2007 e depositata nuovamente a marzo 2013 dall'intergruppo parlamentare.

Roma, 1 Aprile 2015. 


Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

mercoledì 1 aprile 2015

Super Mario di nuovo in azione contro i distacchi idrici


Super Mario di nuovo in azione contro i distacchi idrici


Oggi Super Mario ha riportato l'acqua a 300 persone, alle quali Acea aveva compiuto l'ennesimo distacco nonostante fosse in corso un confronto tra Comune di Roma e azienda per trovare una soluzione al problema. Sì, il Comune di Roma questa volta è entrato in gioco, ma non come responsabile della salute dei suoi cittadini, come dovrebbe fare contro ogni distacco idrico, ma in qualità di moroso, essendo parte dello stabile di sua proprietà. Paradossi di una gestione dell'acqua in mano ad una società per azioni che, pure essendo al 51% pubblica, agisce come qualsiasi privato. Chissà che anche la giunta capitolina non inizi a capirlo, dopo per altro aver privatizzato ulteriormente vendendo le sue quote di Acea Ato2?

Ma a farne le spese, come sempre, sono i cittadini, morosi e non, inquilini di un super condominio con un unico contatore. Perché in questo paese, nonostante una risoluzione ONU e un referendum abbiano affermato il contrario, l'acqua non è un diritto, e non esiste garanzia di nessun “minimo vitale”. Proprio di questo oggi si discute in commissione ambiente al Senato, dove un pericoloso emendamento presentato dal Senatore Pd Mirabelli rischia di limitare drasticamente il diritto al minimo vitale inserito nel Disegno di Legge “Collegato Ambientale”. Su questo tema il Forum dei Movimenti per l'Acqua ha proposto un'azione di pressione (leggi qui).

Ma mentre nei palazzi del potere si discute, migliaia di cittadini rimangono ogni giorno senz'acqua, dando vita a esperienze di autorganizzazione come quella dei Gruppi di Allaccio Popolare e degli sportelli antidistacco. Anche di questo si parlerà il prossimo 23 aprile, in contemporanea con l'assemblea dei soci di Acea SpA, quando a Roma si incontreranno cittadini, lavoratori e amministratori locali di tutte gli Enti Locali sui quali Acea allunga i suoi tentacoli, per dare vita ad una grande assemblea di Piazza in cui si parli di diritti, e non di profitti. Il Sindaco Marino, in quel giorno, da che parte starà?
Gruppi Allaccio Popolare




martedì 31 marzo 2015

Acea stacca l'acqua a 90 famiglie!

Le foto riportate, si riferiscono al super condominio situato in zona Termini a Roma.
E' ormai la terza volta che Acea passa a staccare l'acqua, questa volta lo fa portando via il contatore e limando una valvola per evitare che il condominio possa attaccarsi alla rete idrica in altro modo.

Si tratta di una pratica odiosa e punitiva che va avanti ormai da mesi e che Acea applica senza guardare in faccia nessuno, senza nemmeno rispettare la risoluzione dell'ONU dell'Assemblea generale del 28 luglio 2010 (GA/10967). L'ONU ha dichiarato il diritto all'acqua un diritto umano universale e fondamentale.
La risoluzione sottolinea ripetutamente che l'acqua potabile e per uso igienico, oltre ad essere un diritto di ogni uomo, concerne la dignità della persona, è essenziale al pieno godimento della vita, ed è fondamentale per tutti gli altri diritti umani. La medesima risoluzione raccomanda gli Stati ad attuare iniziative per garantire a tutti un'acqua potabile di qualità, accessibile, a prezzi economici e assicurare che venga garantito il quantitativo minimo vitale di 50 litri al giorno per persona (basta ridurre il flusso alla mandata con un riduttore di flusso).

Da questa mattina alle 10:00, 90 famiglie sono di nuovo senz'acqua. 
Si tratta di un Super Condominio dove il Comune possiede una serie di appartamenti per i quali non ha pagato la quota spettante della bolletta dell'Acqua. 

Ci vedo interruzione di pubblico servizio, rischio sanitario, inagibilità dei locali ora abitati.
Senza contare che il Comune di Roma aveva approvato ben due mozioni contro i distacchi idrici nel settembre 2013.



Abbiamo anche depositato un'interrogazione sul tema dei distacchi e di ciò che causa tale pratica:
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/08519&ramo=CAMERA&leg=17


Riporto un articolo uscito su Fanpage di Roma:

Il Comune è moroso? Acea stacca l’acqua a 90 appartamenti

Rabbia e sconcerto a via Giolitti, dove Acea ha staccato l'acqua a tre palazzine a causa della morosità del Comune di Roma. Un'inquilina racconta: "Ci avevano assicurato che Acea e istituzioni stavano trovando una soluzione, ma al momento circa 300 persone sono senza acqua, tra cui anziani e bambini". 
"Hanno staccato l'acqua a 90 appartamenti, qui ci vivono circa 300 persone tra cui anziani allettati e famiglie con bambini piccoli. Sono anni che questa storia va avanti Acea e il Comune di Roma non si mettono d'accordo e a pagarne le conseguenze siamo noi inquilini". Siamo a via Giolitti, strada che corre parallela alla Stazione Termini in pieno centro. A parlare è Anna Mazzone, che vive qui dal 2010, in un super condominio comprendenti i numeri civici 101, 119 e 137. Sono palazzi originariamente di proprietà del comune di Roma, in cui molti condomini hanno riscattato la loro casa e dove il comune ha deciso, di vendere gli appartamenti ancora di sua proprietà con l'ultima (contestatissima) delibera sull'alienazione del patrimonio pubblico. Ed è proprio il comune di Roma a risultare moroso nei confronti di Acea per una cifra di circa 37mila euro, secondo quanto raccontato dagli inquilini.
"Già avevano provato a staccare il contatore due volte nelle ultime settimane ma eravamo riusciti ad evitarlo - racconta ancora Anna - ma oggi alle 11.00 sono tornati i tecnici e hanno tolto l'acqua a tutti, visto che abbiamo un contatore unico al civico 119. Eppure avevamo ricevuto rassicurazioni da Acea e dalle istituzioni su una risoluzione della vicenda. Eravamo anche disponibili a procedere con i distacchi singoli, pagando più di 1000 euro per uno". Ma non c'è stato nulla da fare a quanto pare, Acea, azienda a capitale a maggioranza pubblico, ha deciso di procedere con il distacco per morosità come sempre più spesso sta accadendo in questi mesi. Nel 2013 Acea e Comune di Roma strinsero un accordo (a quanto pare mai rispettato), tramite cui il comune si impegnava a sanare la sua situazione in tre tranche. "Il paradosso è che non solo le nostre case saranno vendute a prezzo di mercato e non potremo comprarle - spiega un inquilino di una casa di proprietà comunale - Ma ora siamo ancora senza acqua per colpa del comune di Roma".

domenica 22 marzo 2015

Ministro, fermi i distacchi: l'#acqua è un diritto

Numerosi sono gli atti presentati in questi due anni di legislatura relativi al tema acqua, il nostro impegno su questo tema va quindi al di là di scadenze importanti ma spesso retoriche come quelle della giornata mondiale su vari temi.

Perciò proprio in questi giorni, per la giornata mondiale dell'acqua, ci è sembrato importante richiamare l'attenzione del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin depositando una interrogazione per ricordarle che l'accesso all'acqua garantisce l'accesso alla salute, per chiedere un impegno a questo Governo affinché venga garantito il quantitativo minimo vitale giornaliero a tutti e venga messo un freno alla pratica criminale dei distacchi indiscriminati dell'acqua che rischia di mettere seriamente in pericolo la vita di bambini, anziani, malati disabili e pone l'ennesimo dubbio che il nostro si possa ancora considerare un Paese civile.

Guardiamo con orgoglio all'esperienza di Napoli divenuta in questi giorni la capitale italiana dell'acqua pubblica che garantisce al bene vitale una gestione pubblica e partecipata dai cittadini come sancito dai referendum 2011.
Tutti i giorni dell'anno l'acqua è vita! Tutti i giorni dell'anno vogliamo l'acqua pubblica partecipata e senza profitti!

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/ambiente/2015/03/ministro-fermi-i-distacchi-lacqua-e-un-diritto.html

venerdì 20 marzo 2015

TANGENTI, DA M5S DENUNCIA SU COMMISSIONE VIA

TANGENTI, DA M5S DENUNCIA SU COMMISSIONE VIA

Roma, 20 marzo 2015 - Grandi opere e valutazioni ambientali. Scoppia lo scandalo della Commissione Valutazione di Impatto Ambientale, con membri sospettati di asservimento alla 'ndrangheta, ottantacinquenni piduisti, accusati di corruzione con Dell'Utri e una selva di conflitti dinteressi grazie a una denuncia del M5S.
Le grandi opere hanno un imbuto che si chiama Commissione Tecnica per la Valutazione di Impatto Ambientale, una commissione sconosciuta al grande pubblico che in realtà è lo snodo di tutti i progetti, dalle autostrade alla TAV, dagli impianti petrolchimici ai gasdotti passando per i progetti petroliferi del Decreto Sblocca Italia. Interventi del valore di decine di miliardi di euro vengono valutati ogni anno nelle segrete stanze del Ministero. Senza il parere della Commissione un progetto non va avanti. I membri della Commissione vengono nominati con Decreto del Ministro e sono 40.
Il M5S ha depositato nei giorni scorsi un’interrogazione al ministro dell’Ambiente (prima firma Federica Daga) da cui emergono fatti gravissimi con risvolti che addirittura riguardano possibili infiltrazioni della malavita organizzata in una delle più importanti sedi ministeriali in cui si prendono decisioni che indirizzano per decenni se non per secoli la vita di interi territori. Basti pensare alla TAV, l'Orte-Mestre, all'ILVA ecc.
Sfogliando i curricula della Commissione in carica sul sito del Ministero ci si trova davanti ad avvocati, architetti, commercialisti ignoti ai più. Molti curricula consistono in poche paginette scritte di fretta. È bastata una rapida consultazione di documenti ufficiali, alcuni dei quali facilmente reperibili sul WEB, per scoprire però fatti e informazioni inquietanti ovviamente non riportati né nei curricula né tanto meno nel sito del Ministero.
Nel 2014 due membri sono stati sostituiti per causa di forza maggiore in quanto arrestati, uno dei quali proprio nella prima fase dello scandalo della TAV di Firenze (l'altro era il capo di gabinetto della Prestigiacomo, arrestato per una storia di bonifiche non fatte a Milano).
Da ben 10 anni siede nella commissione un commercialista (e, ci chiediamo, cosa c'entri un commercialista nella valutazione di impatto ambientale!), Vincenzo Ruggiero, già assessore al comune di Gioia Tauro, che la Prefettura di Reggio Calabria, nella relazione che portò allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose nel 2008, inquadra così “RUGGIERO Vincenzo- commercialista, imprenditore - è fortemente sospettato di essere asservito alla cosca Piromalli - Molè - Stillitano operante in Reggio Calabria”.
 Il documento prosegue elencando numerosi parenti stretti di questa persona che hanno pesantissime accuse tra cui l'associazione a delinquere. Questa persona compare già nel 2000 negli atti della Commissione d'Inchiesta parlamentare anti-mafia, per essere stata accusata del reato di 416bis dal GIP di Reggio Calabria in un'inchiesta sulla N'drangheta.
Da 13 anni siede nella Commissione VIA un ingegnere che oggi ha 85 anni e che le cronache riportano essere stato iscritto alla P2. Si aggiunge un indagato per corruzione con il cognato, quel De Caro noto per il saccheggio dei libri antichi da Commissario della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, e addirittura in sodalizio con Dell'Utri, proprio su un progetto di stoccaggio di idrocarburi in Basilicata.
Eclatanti i casi di conflitto di interesse. Si va dal direttore di una Fondazione finanziata da A2A ed Edison che firma tranquillamente il parere positivo della commissione per ben tre progetti di queste società al professore dell'Università Tor Vergata che trova il tempo di dirigere una società di progettazione di primo piano, la Progin, che firma grandi progetti per conto di Italferr come TAV Lione – Torino e Salerno – Reggio Calabria e contemporaneamente in Commissione VIA firma il parere positivo su un progetto di Italferr inserito nelle grandi opere della Legge Obiettivo.
Dichiara Federica Daga, M5S: “Emerge un quadro desolante e di gravità estrema. Stiamo parlando di uno degli snodi più importanti della tecnocrazia italiana che decide il futuro di interi regioni e territori, dalla TAV in Piemonte al gasdotto TAP in Puglia passando per i progetti petroliferi, mega-elettrodotti e gasdotti. Uno si aspetterebbe il coinvolgimento delle più alte menti del paese e qui invece si ritrova con il commercialista sospettato di collusione con la N'drangheta e un sodale di dell'Utri. Lì vengono decise opere del valore di decine e decine di miliardi di euro che spesso portano con sé distruzione ambientale e inquinamento, oltre al profitto per i soliti noti che stanno saccheggiando il paese sotto ogni punto di vista. Su molti dei soggetti citati nell'interrogazione le informazioni sono facilmente reperibili ed è incredibile che al Ministero dell'Ambiente nessuno si sia accorto di nulla in questi anni. Ora ci aspettiamo che il Ministro reagisca facendo piazza pulita di questa Commissione e anche dell'intera tecnocrazia ministeriale che l'assisteva. Il Ministro ascolti i comitati che da anni segnalano, inascoltati, gravissime e irregolarità nei procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale e inadempienze sulla trasparenza per quanto riguarda il Ministero dell'Ambiente stesso. Il Governo Renzi continua a scommettere sulle grandi opere e sulla distruzione del paese varando lo Sblocca Italia. Il problema, più che i figli di Lupi, riguarda un sistema corrotto e marcio che deve sparire per il bene del Belpaese.”

TESTO DELL'INTERROGAZIONE

Interrogazione a risposta orale:
   DAGA, BUSTO, DE ROSA, MANNINO, MICILLO, TERZONI, ZOLEZZI e VIGNAROLI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
   la relazione dell'Unione sulla lotta alla corruzione – 2014 stigmatizza il ritardo dell'Italia nella lotta alla corruzione e all'infiltrazione delle organizzazioni criminali, soprattutto per quanto riguarda i grandi appalti;
   nell’iter decisionale di approvazione delle opere, dei piani e dei programmi, le procedure ambientali (VIA-VAS) costituiscono un momento nevralgico e di particolare delicatezza, anche per la possibilità per il pubblico di partecipare alla decisione secondo quanto previsto dalla convenzione di Aarhus;
   per la valutazione dei progetti, degli studi ambientali e delle osservazioni pervenute da enti, associazioni e singoli cittadini, e istituita la commissione nazionale VIA-VAS, con nomina del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (articolo 8, decreto legislativo n. 152 del 2006 e articolo 12 legge n. 116 del 2014);
   la commissione esamina praticamente tutte le opere e i piani di rilevante interesse che vengono proposte dallo Stato o da privati in Italia, per un valore complessivo di diverse decine di miliardi di euro ogni anno, costituendo uno snodo delle politiche economiche e ambientali dell'intero Paese;
   la commissione per le opere lineari può decidere sui tracciati, chiedendo e/o suggerendo e/o imponendo varianti di percorso, con conseguenze sul valore degli immobili e delle proprietà;
   il piano triennale per la prevenzione della corruzione 2014-2016 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare evidenzia a pagina 28, nella parte dedicata all'analisi dei rischi di corruzione, che le procedure di VIA-VAS nazionali sono connotate da rischi in relazione: alla discrezionalità delle decisioni; alla portata economica delle scelte; alla capacità di pressione di gruppi interessati alla decisione;
   nonostante tali criticità il piano sopra richiamato non assegna valori, ad avviso degli interroganti, adeguati di rischio alle varie fasi decisionali connesse alla valutazione di impatto ambientale e alla valutazione ambientale strategica e fa riferimento, come misure da intraprendere, soprattutto alle modalità di nomina dei membri della commissione e alla sottoscrizione di auto-certificazioni relative al profilo del conflitto di interessi e allo status del singolo membro rispetto ad eventuali situazioni che possono determinare condizioni di inconferibilità dell'incarico;
   l'analisi dei curricula disponibili sul sito del Ministero dei membri uscenti e una breve analisi di fatti di cronaca che hanno coinvolto membri della commissione paiono confermare le preoccupazioni citate nel piano triennale, anche se in quest'ultimo non sono rintracciabili le informazioni che, pur essendo di facile reperibilità, sono qui riportate;
   due membri sono stati sostituiti nel 2014 dopo il loro arresto per appalti sulle bonifiche (Luigi Pelaggi, già capo della segreteria tecnica del Ministro) e per gli appalti dell'alta velocità (Gualtiero Bellomo);
   un caso ancora più eclatante riguarda il dottor Vincenzo Ruggiero. Il suo curriculum disponibile sul sito del Ministero riporta la data di nascita; il 20 agosto 1959 e la professione, commercialista. Il dottor Ruggiero risulta essere stato «componente il colleggio sindacale» (testuale nel curriculum) di varie società;
   il dottor Ruggiero, secondo il curriculum, risulta essere stato membro della commissione tra il 2005 e il 2007 e poi dal 2008 ad oggi. Nel 2008 la prefettura di Reggio Calabria, nella relazione d'accesso per la procedura di scioglimento del consiglio comunale di Gioia Tauro per infiltrazioni mafiose (httig://www.genovaweb.org) definiva Vincenzo Ruggiero, commercialista, nato il 20 agosto 1959, come individuo «fortemente sospettato di essere asservito alla cosca Piromalli-Molè-Stillitano...». A sostegno di tale valutazione la prefettura riportava una serie di informazioni sulla fedina penale del membro della commissione VIA-VAS e dei suoi parenti più prossimi, diversi dei quali accusati di reati gravissimi, tra cui associazione per delinquere;
   la stessa Commissione d'inchiesta parlamentare «anti-mafia» nella relazione sullo stato della lotta alla criminalità organizzata in Calabria, anno 2000, a pagina 151 nel paragrafo dedicato al caso del comune di Gioia Tauro (http://legislature.camera.-it/ dati/leg13/lavori/doc/xxiii/042/d060.htm), riportava con grande enfasi il provvedimento del GIP di Reggio Calabria dell'11 gennaio 1999 contro la cosca Piromalli in cui risultavano indagati per il reato di cui all'articolo 416-bis del C.P.P. un tal Vincenzo Ruggiero, nato il 20 agosto 1959, sia due suoi parenti;
   recentemente, secondo quanto riportato in un articolo di stampa dal titolo «Gioia Tauro, un nuovo pentito svela i segreti dei Molè (http://ildispaccio.it/dossier/58646-qioia-tauro-rc-un-nuovo-pentitosvela-i-segreti-dei-mole) il pentito Mesiani Mazzacuva avrebbe dichiarato al sostituto procuratore Roberto Di Palma della direzione distrettuale antimafia che «Dai Molè, Mesiani Mazzacuva sarebbe stato schiacciato. Avrebbero preteso soldi e avrebbero ingerito nelle dinamiche societarie, “consigliando” anche il commercialista Vincenzo Ruggero.» (senza «i» nell'articolo);
   il dottor Vincenzo Ruggiero risulta dal sito www.va.minamiente.it aver sottoscritto decine di pareri per progetti quali, a mero titolo di esempio, la TAV Torino Lione Nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione, parte comune in territorio italiano nel 2011; il corridoio autostradale dorsale Civitavecchia-Orte-Mestre - tratta E45-E55 Orte-Mestre; l'autostrada Salerno-Reggio Calabria – dal chilometro 139+000 al chilometro 185+000; il gasdotto SNAM Sulmona-Foligno; lo stoccaggio Gas S. Benedetto del Tronto; l'autostrada A1 Milano-Napoli – ampliamento alla quarta corsia tratto Milano Sud (Tangenziale Ovest)-Lodi; realizzazione della linea AV/AC Firenze-Bologna-Ritombamento del ramo b) della finestra Carlone;
   un altro membro, Vincenzo Sacco, che i mezzi di comunicazione riportano essere amico del politico Marcello Dell'Utri, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, risulta essere stato indagato per corruzione (http://www.ilquotidanodellabasincata.it) assieme a Dell'Utri e a Marino Massimo De Caro, cognato del Sacco e noto per la vicenda della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, per il progetto Geogastock approvato dalla Commissione VIA stessa (http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/MetadatoDocumento/44284) con parere DSA-2008-0030239 sottoscritto anche dal Sacco;
   un altro membro l'ingegnere Antonio Castelgrande, che, secondo quanto riportato dal quotidiano l'Unità nel 2004, risultava essere nell'elenco della Loggia P2 con tessera n. 956;
   un altro membro l'ingegnere Silvio Bosetti risulta direttore generale dello staff della Energy Lab Foundation (secondo il sito della fondazione stessa), struttura di cui sono socie la Fondazione Edison e la Fondazione AEM del Gruppo A2A9;
   l'ingegnere Bosetti risulta aver firmato il parere positivo per la centrale Edison di Pianopoli (Catanzaro) n. 1412 del 20 dicembre 2013, il parere positivo all'esclusione dalla V.I.A. n. 1431 del 31 febbraio 2014 per un progetto del gruppo A2A per la centrale di Monfalcone e, infine, il parere positivo n. 1424 del 17 gennaio 2014 per un progetto del gruppo A2A per la centrale Lamarmora;
   un altro membro, secondo quanto riportato dal settimanale L'Espresso il 27 settembre 2013 in un articolo dal titolo «Larghe intese, larghi affari» a firma di Lirio Abbate, l'ingegnere Mauro Patti, avrebbe avuto con l'altro membro della commissione VIA Gualtiero Bellomo (arrestato e sostituito, come detto, nella commissioni a seguito dell'inchiesta TAV di Firenze) «affari in comune relativi a coinvolgimenti in progetti di valutazione della stessa VIA di cui fanno parte»;
   un altro membro, il professore Antonio Grimaldi risulta essere direttore tecnico e azionista di maggioranza (http://www.oice.it) della Progin spa, una grande società di progettazione (attiva, tra l'altro, sulla TAV Torino-Lione), con un lungo elenco di lavori pubblici e grandi opere (http://www.progin.it). La Progin cura per Italferr la progettazione definitiva di un intervento di una grande opera della legge obiettivo (ferrovia RHO-Parabiago e raccordo Y) che ha ottenuto la compatibilità ambientale con parere della Commissione V.I.A. nazionale, sottoscritto anche dal professore Antonio Grimaldi, n. 1509 del 23 maggio 2014. Il professore Grimaldi risulta essere professore dal 1982 presso l'Università di Tor Vergata. Dal curriculum del professore Grimaldi risulta anche una collaborazione professionale con il gruppo Vianini per il supporto alla direzione lavori per i lavori presso la facoltà di ingegneria –:
   se il piano anti-corruzione 2014-2016 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con le sue scarne indicazioni, sia adeguato rispetto alla prevenzione della corruzione e dell'infiltrazione presso uno snodo centrale delle grandi opere e piani e programmi nazionali quale la commissione VIA-VAS;
   se siano state approfondite le notizie riportate dalla stampa circa un potenziale conflitto di interessi dell'ingegnere Mauro Patti;
   se, prima dell'esame dei progetti, sia stata verificata la posizione dell'ingegnere Antonio Grimaldi circa un potenziale conflitto di interessi;
   se sia stata verificata la posizione dell'ingegnere Bosetti rispetto al suo ruolo di direttore generale della Fondazione Energy Lab partecipata da due società che hanno ricevuto pareri favorevoli (e susseguenti provvedimenti di compatibilità ambientale), anche in relazione ad eventuali dichiarazioni circa l'insussistenza di posizioni di conflitto di interessi;
   quali misure di trasparenza intendano adottare sul normale funzionamento della commissione VIA-VAS, come, a mero titolo di esempio, la pubblicizzazione delle sedute della commissione e dell'ordine del giorno, la possibilità di fare audizioni pubbliche, l'attuazione delle norme già esistenti ma mai attuate sulle inchieste pubbliche, per le procedure di VIA (articolo 24, comma, 6 del decreto legislativo n. 152 del 2006);
   se non si ritenga di applicare, al fine di rafforzare la prevenzione del conflitto di interesse, forme di trasparenza relativamente al patrimonio e agli incarichi professionali e associativi, sia dei membri della commissione sia dei familiari più prossimi e degli eventuali partner professionali;
   se siano previste forme di verifica, anche a campione, delle dichiarazioni rilasciate circa l'inconferibilità e il conflitto di interessi nonché degli incarichi professionali dei membri nei momenti appena successivi al termine dell'incarico;
   se siano previste forme periodiche di controllo, anche con l'ausilio delle banche dati delle forze dell'ordine, per verificare i requisiti di onorabilià dei candidati e dei membri nominati e prevenire rischi di infiltrazione della criminalità organizzata. (3-01379)