venerdì 29 agosto 2014

RENZI PEGGIO DI BERLUSCONI: BENI COMUNI QUOTATI IN BORSA

RENZI PEGGIO DI BERLUSCONI:  BENI COMUNI QUOTATI IN BORSA
#BeniComuni #AcquaPubblica


di Marco Bersani (Attac Italia)
Renzi peggio di Berlusconi. Se quest’ultimo, non più tardi di due mesi dalla straordinaria vittoria referendaria sull’acqua del giugno 2011, aveva provato s rimettere in campo l’obbligatorietà della privatizzazione dei servizi pubblici locali (bocciata l’anno successivo dalla Corte Costituzionale), Renzi con il “pacchetto 12” contenuto nello “Sblocca Italia” fa molto di più.

Questa volta non si parla “solo” di privatizzazione, bensì di obbligo alla quotazione in Borsa: entro un anno dall’entrata in vigore della legge, gli enti locali che gestiscono il trasporto pubblico locale o il servizio rifiuti dovranno collocare in Borsa o direttamente il 60%, oppure una quota ridotta, a patto che privatizzino la parte eccedente fino alla cessione del 49,9%.

Se non accetteranno il diktat, entro un anno dovranno mettere a gara la gestione dei servizi; se soccomberanno otterranno un prolungamento della concessione di ben 22 anni e 6 mesi!

Come già Berlusconi, anche Renzi si mette la foglia di fico di non nominare l’acqua fra i servizi da consegnare ai capitali finanziari; ma, a parte il fatto che il referendum non riguardava solo l’acqua, bensì tutti i servizi pubblici locali, è evidente l’effetto domino del provvedimento, sia sulle società multiutility che già oggi gestiscono più servizi (acqua compresa), sia su tutti gli enti locali che verrebbero inevitabilmente spinti a privatizzare tutto, anche per poter usufruire delle somme derivanti dalla cessione di quote, che il Governo pensa bene di sottrarre alle tenaglie del patto di stabilità.

Nel pieno della crisi sistemica, ecco dunque il cambio di verso dello scattante premier: non più l’obsoleta privatizzazione dei servizi pubblici locali, bensì la loro diretta consegna agli interessi dei grandi capitali finanziari, che da tempo attendono di poter avviare un nuovo ciclo di accumulazione, attraverso “mercati” redditizi e sicuri (si può vivere senza beni essenziali?) e gestiti in condizione di monopolio assoluto (per un solo territorio vi è un solo acquedotto, un solo servizio rifiuti).

Da queste norme, traspare in tutta evidenza l’idea non tanto dell’eliminazione del “pubblico” –quello è bene che rimanga, altrimenti chi potrebbe organizzare il controllo sociale autoritario delle comunità?- bensì della sua trasformazione da erogatore di servizi e garante di diritti, con un’eminente funzione pubblica e sociale, in veicolo per l’espansione della sfera d’influenza degli interessi finanziari sulla società.

Naturalmente, è ancora una volta la Cassa Depositi e Prestiti ad essere utilizzata per questo enorme disegno di espropriazione dei beni comuni: come già per la dismissione del patrimonio pubblico degli enti locali, è già allo studio un apposito fondo per finanziare anche la privatizzazione dei servizi pubblici locali.

Emerge, oggi più che mai, la necessità di una nuova, ampia e inclusiva mobilitazione sociale, che deve assumere la riappropriazione della funzione pubblica e sociale dell’ente locale come obiettivo di tutti i movimenti in lotta per l’acqua e i beni comuni, e di una nuova finanza pubblica e sociale, a partire dalla socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti.

E, poiché il disegno di espropriazione dei servizi pubblici locali viene portato avanti con il pieno consenso dell'Anci, espresso a più riprese dal suo Presidente Piero Fassino, una domanda sorge spontanea: non è il momento per i molti Sindaci che ancora non hanno abdicato al proprio ruolo di primi garanti della democrazia di prossimità per le comunità locali, di iniziare a ragionare su un'aggregazione alternativa degli enti locali, fuori e contro un Anci al servizio dei poteri forti?

Marco Bersani (Attac Italia)

domenica 24 agosto 2014

Acqua pubblica nelle città metropolitane

Felicissima di vedere #AcquaPubblica gestita con società di diritto pubblico al primo punto amministrativo per le città metropolitane! :D
Resto a disposizione di tutte e tutti per parlare di ripubblicizzazione :)
Lavoriamoci insieme :)
Federica, quella Daga.

Il Partito Unico ha dimostrato di voler ridurre sempre di più la sovranità popolare e l’uso degli strumenti di partecipazione popolare alla vita democratica (referendum e leggi di iniziativa popolare). La riforma costituzionale in discussione prevede un Senato nominato dai consiglieri regionali. La riforma delle province e delle città metropolitane ha previsto che i relativi consigli siano nominati dagli stessi consiglieri comunali già eletti nelle province. Eletti che nominano eletti, contravvenendo ai principi della “Carta europea dell’autonomia locale”, sottoscritta dall’Italia nel 1985 e ratificata con la legge 439/1989, che all’art. 3 testualmente recita che i consigli e assemblee delle autonomie locali siano "...costituiti da membri eletti a suffragio libero, segreto, paritario, diretto ed universale..."
Con questo sistema, nei futuri Consigli (e al Senato) troveremo solo i grandi partiti grazie al fatto che si eleggeranno da soli senza dover passare dalla consultazione popolare, decideranno ancora su scuole, trasporti, ambiente e territorio, tutti rigorosamente non eletti.
Il Movimento 5 Stelle si è sempre opposto e continuerà a farlo agli organi istituzionali intermedi tra comuni e regioni, che siano essi eletti a suffragio universale o in modo indiretto, e ritiene che siano sempre i cittadini a dover eleggere i propri organi legislativi e amministrativi.
Con un voto in rete si è deciso comunque di prendere parte esclusivamente alle elezioni costituenti per le città metropolitane, pertanto i consiglieri comunali eletti nelle liste del M5S nei comuni facenti parte delle città metropolitane organizzeranno delle liste.
Il M5S si è sempre caratterizzato per essere “altro” rispetto ai partiti tradizionali e ha rifiutato accordi e compromessi, candidature in cambio di voti, portando avanti con coerenza il programma elettorale per il quale gli elettori lo hanno votato.
Pertanto il M5S presenterà delle liste di candidati interamente composte da consiglieri del M5S e se qualcuno dei consiglieri eletti con altre forze politiche o liste civiche crede davvero nella democrazia e nella rappresentanza del popolo, potrà sottoscrivere le nostre liste al fine di permetterne la presentazione, senza che ciò porti nulla in cambio.
Il M5S si prefiggerà nelle città metropolitane i seguenti scopi:
Aprire l'istituzione ai cittadini: poter conoscere tempestivamente le discussioni in atto, avere accesso agli atti e metterli a disposizione dei cittadini e delle forze civiche non collegate ai partiti.
Garantire la democrazia ai cittadini e ai Comuni: nella fase di elaborazione dello statuto, attivarsi affinché il consiglio e il sindaco metropolitani vengano eletti direttamente dai cittadini, garantendo una rappresentanza di tutte le aree territoriali e di tutte le forze politiche, e introdurre meccanismi di democrazia diretta e partecipativa, sia per i cittadini che per i Comuni interessati, evitando che la città metropolitana diventi il modo per imporre dall'alto le decisioni ai territori interessati.
Difendere il territorio e il bene comune: negli argomenti di competenza della città metropolitana (rifiuti, acqua, trasporti, pianificazione territoriale), portare avanti il programma del Movimento per opporsi alla privatizzazione dei beni comuni e alla devastazione del territorio.

PROGRAMMA NELLA FASE COSTITUENTE
Nella fase costituente del consiglio metropolitano (settembre – dicembre 2014), i consiglieri metropolitani eletti nelle liste del Movimento 5 Stelle si impegneranno a portare avanti le seguenti proposte:
1. Elezione diretta e rappresentativa del consiglio e del sindaco metropolitano. Il consiglio dovrà essere eletto in parte con un sistema che garantisca una rappresentanza di tutte le aree della città metropolitana (es. collegi uninominali maggioritari) e in parte con un sistema di riequilibrio che garantisca la presenza anche delle forze politiche minori (es. proporzionale). Questo dovrà avvenire indipendentemente dalla frammentazione del comune capoluogo; a tale scopo il M5S si rende disponibile a portare avanti le relative proposte in Parlamento se necessario.
2. Introduzione nello statuto metropolitano di strumenti di democrazia diretta e partecipativa. Si proporrà di inserire nello statuto sia il referendum deliberativo senza quorum, attivabile sia su proposta dei cittadini che su proposta di un certo numero di Comuni indipendentemente dalla loro dimensione, che la proposta di delibera di iniziativa popolare o comunale.
3. Garanzia dell'autonomia dei Comuni rispetto alle decisioni metropolitane. Si proporrà di inserire nello statuto un meccanismo di convalida delle delibere metropolitane che riguardino una specifica area della città metropolitana, prevedendo per una maggioranza qualificata dei Comuni interessati la possibilità di bloccarle.

PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
Durante la gestione amministrativa vera e propria, i consiglieri eletti porteranno avanti il programma nazionale del Movimento 5 Stelle. In particolare, si ricordano le linee guida su alcune delle competenze fondamentali della città metropolitana:
1. Acqua. Garanzia della proprietà pubblica della gestione del sistema idrico integrato e sua trasformazione in società di diritto pubblico, in applicazione dei referendum del 2011.
2. Rifiuti. Opposizione agli inceneritori e promozione invece della raccolta differenziata porta a porta in modo spinto, del compostaggio e di tecnologie avanzate di raccolta, differenziazione e trattamento a freddo dei rifiuti.
3. Trasporti e infrastrutture. Opposizione alle grandi opere inutili e investimento sui servizi per i pendolari, garantendo anche quelli non direttamente remunerativi. Integrazione operativa e tariffaria dei servizi su tutta l'area metropolitana. Promozione del trasporto pubblico rispetto a quello privato, riducendo gli investimenti stradali per il trasporto privato al minimo necessario.
4. Pianificazione territoriale. Stop al consumo di territorio, privilegiando invece la riconversione di aree ex industriali e la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente. Individuazione e difesa urbanistica delle aree agricole, dei boschi e dei parchi.

http://www.beppegrillo.it/m/2014/08/il_movimento_e_1.html

sabato 23 agosto 2014

Ancora privatizzazioni di Acqua, Rifiuti, Trasporti

Ancora privatizzazioni di #Acqua, #Rifiuti, #Trasporti.

Tornando all'economia, la rassegna stampa di oggi conferma ancora una volta la volontà di vendere le società di servizi essenziali alla cittadinanza per fare cassa.
Vanno bloccati dal Parlamento ai Comuni.

Spending review: il piano di razionalizzazione delle spese per gli immobili pubblici ed il nuovo giro di vite sugli acquisti di beni e servizi nella Pubblica Amministrazione dovrebbe portare ad un risparmio fra i 6 ed i 7 miliardi; insieme all’adozione a tappeto dei fabbisogni standard dei Comuni, che produrrà i risultati più significativi nel 2016, ed all’intervento sulle partecipate, il cui disboscamento dovrebbe garantire non meno di un miliardo, questo nuovo step costituisce il fulcro del piano Cottarelli da 13-14 miliardi per il 2015. Circa metà della “fase 2” della spending, pilastro portante della prossima legge di stabilità, sarebbe dunque già stata individuata, seppure per grandi linee. Il commissario straordinario tirerà le somme del suo piano di lavoro solo tra il 10 ed il 20 settembre, quando verrà chiuso il dossier sui costi delle amministrazioni pubbliche per l’uso di immobili e per locazioni di uffici. Sempre entro il 20 settembre arriveranno i risultati dal tavolo sul processo di digitalizzazione della Pa, dal quale potrebbe arrivare subito un altro miliardo. Da interventi sull’illuminazione pubblica si attende poi un risparmio variabile dai 300 ai 700 milioni. Complessivamente sarebbero stati già individuati possibili interventi per 9-10 miliardi, ne mancherebbero all’appello altri 4-5; sarà questo il principale nodo da sciogliere a settembre, dopo che Renzi e Delrio hanno escluso nuovi interventi su pensioni e statali.   

lunedì 18 agosto 2014

Appello da Gaza: "Il mondo ci ascolti, fermate questa tragedia"

"Il mondo ci ascolti, fermate questa tragedia"
Ramy Balawi, insegnante di storia a Gaza City, autore della lettera per Simone Camilli, si rivolge all’Italia a nome della popolazione palestinese. Ha postato sui social network le macerie della sua casa








18 agosto 2014

ROMA - Mancano solo poche ore alla fine del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e arriva attraverso i social network un appello per la fine della guerra, in cui si chiede la fine dell’occupazione israeliana e lo stop al lancio di razzi da Gaza. Ramy Balawi, un giovane maestro di storia che ha 26 anni e vive a Gaza City ha contattato la nostra agenzia da Facebook per fare arrivare all’Italia la voce della popolazione di Gaza. Balawi è l’autore della lettera pubblicata dalle testate italiane con cui Gaza ha salutato come un eroe Simone Camilli, il videoreporter italiano morto sul campo pochi giorni fa.

Voglio che il mondo ascolti le nostre voci da Gaza, voglio che gli italiani conoscano la nostra realtà. La gente di Gaza vuole la fine della guerra – scrive Balawi - Perché è così importante che il mondo ci ascolti? Il popolo di Gaza vuole che finisca la guerra di Israele su Gaza. Vogliamo che si fermino gli attacchi e i razzi da Gaza su Israele, ma chiediamo al mondo di stare dalla parte dei nostri diritti per la fine dell’occupazione israeliana su Gaza e l’apertura del porto e dell’aeroporto che sono richieste umane per la legge internazionale. E’ impossibile per noi vivere in libertà, sicurezza e pace come tutti gli altri popoli del mondo? Siamo tutti esseri umani e stiamo dalla parte dell’Umanità, allora per favore fermate questo massacro, questa sofferenza e questa tragedia. Dateci la possibilità di ricostruire le nostre vite e le nostre case. Basta attacchi e fermate l’occupazione israeliana di Gaza”.

Fonte: http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/466291/Appello-da-Gaza-Il-mondo-ci-ascolti-fermate-questa-tragedia

venerdì 8 agosto 2014

È su Lex la proposta di legge su Acqua Potabile e Trasparente.

ACQUA, POTABILE E TRASPARENTE. PROPOSTA DI LEGGE PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI.

È su Lex la proposta di legge sull'acqua potabile e trasparente. 

Partecipate per un testo condiviso https://sistemaoperativom5s.beppegrillo.it/
Se non siete iscritti al blog, potete commentare su federicadaga.blogspot.com

Che acqua beviamo dai rubinetti? Troppo spesso a questa domanda il cittadino non riesce ad avere risposte per mancanza di trasparenza da parte di regioni, ASL e gestori del servizio idrico.
Per la sua conformazione geografica il paese ha a disposizione grandi riserve di acqua, ultimamente mal gestite, che vede il cittadino si rivolge al mercato delle acque in bottiglia.

Purtroppo i recenti scandali che hanno visto coinvolti gli acquedotti di varie regioni, dalla Calabria all'Abruzzo passando per il Lazio, con acqua all'arsenico o ai solventi clorurati distribuita a centinaia di migliaia di persone, rivelano l'esistenza di forti criticità del sistema e di carenze delle norme attuali. Inoltre inizia ad essere evidente la condizione di inquinamento che affligge le falde acquifere di molte regioni.

Per questa ragione il M5S deposita una proposta di legge volta a riformare in maniera profonda il sistema di controllo dell'acqua potabile, oggi regolato dal Decreto legislativo 31/2001.

La proposta di legge pone al centro dell'attenzione il tema della trasparenza e dell'accesso ai dati dell'acqua potabile da parte dei cittadini. Oggi in moltissime aree del paese ASL e gestori non mettono a disposizione sul WEB o non aggiornano i dati relativi ai controlli che pure sono quasi quotidiani.
Altro aspetto qualificante della proposta è l'introduzione di un Piano di sicurezza delle acque destinate al consumo umano, strumento suggerito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il Piano dovrà essere incentrato non solo sulla qualità dell'acqua ma anche sulla sua disponibilità, tenendo conto degli effetti potenziali dei Cambiamenti climatici in atto. Il Piano dovrà essere elaborato dalle regioni con con la partecipazione dei cittadini. Inoltre si prevede che il Ministero della Salute rivaluti i limiti di legge ogni tre anni sulla base delle evidenze scientifiche, introducendo altresì nuove linee guida per la ricerca da parte delle ASL di sostanze non tabellate ma ugualmente pericolose e la valutazione degli effetti sinergici sulla salute di sostanze che possono essere presenti contemporaneamente nell'acqua.
La proposta preclude la captazione di acque potabili da siti inquinati e nelle aree immediatamente a valle.
Infine, a tutela del diritto dei cittadini ad avere acqua salubre e "trasparente", si aumentano notevolmente le sanzioni pecuniarie che oggi sono risibili e si introducono sanzioni penali per i casi più gravi di violazione delle norme sulla potabilità, prevedendo anche nei casi più gravi la decadenza dell'affidamento del servizio per le società di gestione.


giovedì 7 agosto 2014

Ce lo chiede Draghi: cedere sovranità all'Europa

Ce lo chiede Draghi: cedere #sovranità all'Europa.
Ce lo chiede l'Europa: precarizzare le nostre vite!
Ce lo chiede l'Europa: mercificare i beni comuni!
Ce lo diceva l'Europa: privato è bello!
Quando i cittadini hanno capito che la gestione privata non funziona, a partire dai beni comuni, l'Europa inizia col mantra: "privato è obbligatorio"!
Liberiamoci dai mercati, Liberiamoci dalle banche, Liberiamoci dalla finanza speculativa!
Buona Rivoluzione!!!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/07/riforme-draghi-per-paesi-eurozona-e-momento-di-cedere-sovranita-alleuropa/1084871/

mercoledì 6 agosto 2014

Declassamento dei Siti di Interesse Nazionale

Declassamento dei Siti di Interesse Nazionale.

Con uno degli ordini del giorno sul decreto competitività, questa mattina, abbiamo chiesto al Ministero dell'Ambiente una serie di impegni:
1. di non ricorrere al consiglio di stato dopo la sentenza del TAR Lazio che ritiene errato il declassamento del sito della Valle del Sacco da SIN a SIR
2. di rivalutare tutti i declassamenti avvenuti sotto Clini entro 6 mesi
3. di attivare presso le regioni un processo partecipativo e trasparente per definire un censimento di eventuali altre aree da riconoscere quali SIN

Con legge Clini 18 SIN sono stati declassificati a SIR.
Regione Lazio, il Comune di Ceccano e l'associazione "Rete per la tutela della Valle del Sacco onlus" hanno proposto per la Valle del Sacco un ricorso che il TAR Lazio ha accolto pienamente. È chiaro quindi che il Ministero dell'Ambiente debba rivedere quanto fatto un precedenza.
Ripensare alla classificazione di questi siti vuol dire voler bene al nostro territorio, e volere il bene di chi vive il nostro territorio.
Questo per le note conseguenze in ambito sanitario.

Il parere del governo inizialmente è stato "contrario con invito al ritiro".
Dopo i nostri interventi in aula, si sono smossi altri partiti per sottolineare l'importanza delle nostre richieste.
Una riformulazione è così arrivata dal governo, uff che fatica, che ha però tolto il primo punto.
Abbiamo deciso di accettate la riformulazione, e sarà fiato sul collo!

DAGA, FRUSONE E BARONI (M5S): i sir della Valle del Sacco, del Lazio e della Campania: SIN SUBITO
http://youtu.be/VYWY18ifaVg

lunedì 4 agosto 2014

Polemiche di ISWA dopo la proiezione di Trashed

Di seguito un comunicato sulle lamentele a seguito della proiezione su RAI 3 del documentario Trashed, sugli inceneritori:

Se anche la proiezione del film “Trashed” da parte della RAI (che, per la legge dei grandi numeri, una volta tanto ha fatto servizio pubblico), ancorche' fatta ad orari da vampiri, e' riuscita a suscitare una cosi' risentita reazione da parte della lobby degli inceneritori, al punto da dover uscire con un comunicato stampa, vuol dire che le societa' che gestiscono gli inceneritori stanno raschiando il fondo del barile. Daltronde già da tempo si stanno letteralmente litigando la monnezza per mantenere i forni aperti, perche' non ce n'e' abbastanza per tutti. Questa e' la conseguenza di 30 anni di mancanza di una politica di prevenzione e gestione dei rifiuti, 30 anni durante i quali l'unico interesse e' stato di accontentare gli amici degli amici e di adattare la legge di conseguenza. Siccome ora la legge non si puo' piu' adattare piu' di tanto, perche' le direttive Europee non le fa Renzi, ne' le hanno fatte i suoi predecessori, ci tocca parlare di prevenzione, di strategie, di pianificazione nazionale. E qui casca l'asino, perche' ci si accorge che di inceneritori e discariche ce ne sono troppi e si capisce che non siamo di fronte ad impianti per gestire i rifiuti, ma siamo sempre stati alla ricerca spasmodica di rifiuti per far funzionare gli impianti (e guadagnare i loro gestori).

Dal comunicato dell' ISWA, inoltre, si evince che gli inceneritoristi sono rimasti a corto di cartucce anche dal punto di vista della comunicazione. Ormai tutti sanno che gli inceneritori fanno morire la gente, non risolvono nessun problema e appena se ne sente la puzza si formano comitati e gli avvocati si fregano le mani pregustando ricorsi vari. Per cui vengono inventate le definizioni piu' fantasiose (dissociatore molecolare, pirogassificatore, torcia al plasma…) per tentare di camuffare la fregatura. Peccato che poi l'obiettivo sia sempre lo stesso: costruire un forno e riempirlo di monnezza.
Puo' anche darsi che la cosiddetta “strategia Rifiuti Zero” abbia dei punti deboli, ma di sicuro ha anche un grosso merito, quello di aver proposto un mondo diverso, e un modo diverso di gestire i rifiuti, facendo da volano per far partire una nuova coscienza ambientale in tutta Europa ed un nuovo modello di sviluppo, non più basato sullo spreco.
Il M5S, come movimento politico, non è interessato a tifare per un impianto o per un altro, questo e' compito dei lobbisti come ISWA, che tentano di adescarci con lusinghe, minacciarci di catastrofi ambientali, o ricattarci con i “posti di lavoro”.
Al M5S interessa mettere al centro la pianificazione delle risorse e la loro gestione sostenibile in modo che ce ne sia abbastanza per i nostri figli e nipoti, cosa che con gli inceneritori non e' possibile: ISWA può scrivere tutti i comunicati stampa che vuole, ma non può riscrivere il secondo principio della termodinamica.

sabato 2 agosto 2014

#dl91 Com'è andata a finire?

Rieccoci qui dopo la lunga giornata di ieri passata in commissione congiunta ambiente/attività produttive per la riapertura del decreto "Competitività".

Faccio riferimento alla sola parte ambientale sulle bonifiche.

Siamo riusciti, dopo una trattativa col governo e i relatori della maggioranza, a far SALTARE:
- l'innalzamento dei limiti tollerati nei siti militari;
- l'incredibile questione dei limiti "variabili" per i suoli.

Inoltre è stata introdotta una leggera variazione migliorativa (ma non risolutiva) è stata apportata anche alla parte sugli scarichi a mare.

Siamo riusciti a limitare i danni. Purtroppo sono rimaste tutte le parti del governo, e modificate dal senato, sulla semplificazione delle bonifiche e i commissariamenti sulle megacentrali a biomasse powercrop.

Questo è il terzo provvedimento che tratta la semplificazione delle bonifiche andando completamente a favorire chi ha inquinato, senza tenere conto del declassamento dei siti SIN a SIR. Insomma, sembra proprio che chi inquina non debba pagare.

Anche i comitati locali hanno fatto pressione su governo e commissione con una serie di comunicazioni con richieste specifiche. Riporto di seguito il loro comunicato stampa.

Grazie a tutti coloro che ci hanno dato contributi, soprattutto ai comitati locali che ormai sono diventati i maggiori esperti/tecnici delle problematiche dei nostri territori.

Ps: una piccola nota sulla questione Sistri: nel decreto è stato aggiunto dai senatori la proroga del contratto con Selex fino a fine 2015. Ieri, durante la commissione intorno alle ore 18, è uscita un'ANSA sulla volontà di Finmeccanica (proprietaria di Selex) di uscire dal progetto Sistri.

Comunicato Stampa

PER CANCEROGENI E TOSSICI ARRIVANO I LIMITI "VARIABILI": NEL DECRETO COMPETITIVITA' SULLE BONIFICHE SIAMO ALLA VERA FOLLIA "CONSAPEVOLE"

NEL PASSAGGIO AL SENATO IL DECRETO RINOMINATO "INQUINATORE PROTETTO" PEGGIORA ULTERIORMENTE

APPELLO AI DEPUTATI: TUTELATE LA SALUTE DEI CITTADINI, NON CHI CONTAMINA

I limiti di legge per cancerogeni e tossici nei suoli potranno variare da zona a zona in Italia. Per fare l'ennesimo regalo agli inquinatori si escogitano soluzioni di ogni tipo che ormai rasentano la follia.

Nel paese dell'ILVA, delle discariche di Bussi e Brindisi, del PCB di Brescia, con migliaia di persone che muoiono o nascono deformate per l'inquinamento come evidenziano le ricerche dell'Istituto Superiore di sanità, invece di introdurre normative stringenti e pretendere dai grandi gruppi responsabili dell'inquinamento nazioni di bonifica reali come si fa nei paesi civili da decenni, si preferisce alzare i limiti per gli inquinanti.

Il Decreto 91/2014 "Competitività", da noi soprannominato "Inquinatore protetto", conteneva diversi regali agli inquinatori: dall'innalzamento dei limiti per gli scarichi a mare dei solidi sospesi per poli chimici e piattaforme all'incredibile procedura di "autocertificazione" del grado di contaminazione da parte degli inquinatori, con procedure di bonifiche "semplificate" del tutto opache e facilmente utilizzabili per nascondere la polvere tossica sotto al tappeto. Vi era anche l'innalzamento dei limiti per le aree militari, considerate tutte aree industriali nonostante migliaia di ettari dei poligoni siano aree a pascolo o a macchia mediterranea.

Nel passaggio al Senato il testo è stato ulteriormente peggiorato!

Infatti è stato concepito un durissimo colpo alla certezza dei limiti di legge per gli inquinanti, oggi validi uniformemente in tutto il paese, introducendo soglie variabili sulla base dei cosiddetti "valori di fondo" delle varie sostanze. Peccato che la maggioranza abbia dimenticato di aggiungere la parola "naturale" e così bisognerà tener conto non solo dei valori "naturali" di base di una certa sostanza, ad esempio il Cadmio, ma anche dell'apporto di fonti di inquinamento diffuse. Di conseguenza in un'area inquinata come la Val padana ci saranno limiti di legge per un inquinante diversi da quelli di aree poco abitate, che saranno più bassi. Valori a geometria variabile in cui a guadagnarci saranno gli inquinatori che così avranno limiti più larghi in molte aree del paese, con cittadini di serie a e di serie b a seconda del contesto territoriale.

Non basta! Nel Decreto hanno aggiunto anche procedure per il riutilizzo dei materiali da dragaggio che permetteranno di scaricarli nelle lagune tenendo conto dei limiti per le sostanze pericolose per i suoli e non quelli molto più stringenti per i sedimenti delle aree marino-costiere dettati peraltro da norme comunitarie. Il tutto per sostanze pericolose come il mercurio (stiamo parlando di una differenza di quasi venti volte) o cancerogene come il benzo(a)pirene (in questo caso per migliaia di volte!).

Invitiamo il Governo e i deputati a stralciare norme inemendabili e a modificare radicalmente quelle che in teoria possono essere utili a far partire le bonifiche senza che diventino l'escamotage per fare risanamenti solo sulla carta con vantaggi miliardari per i soliti noti.

I cittadini possono scrivere ai deputati e ai ministri coinvolti per chiedere di varare norme volte veramente a disinquinare il territorio del Belpaese (www.acquabenecomune.org).

31 Luglio 2014.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Rete Stop Biocidio Lazio e Abruzzo
Coordinamento Nazionale Siti Contaminati

venerdì 1 agosto 2014

Lo chiamano decreto Competitività, intanto distrugge l'Ambiente

#dl91
Da 2 ore discutiamo emendamenti in commissione congiunta ambiente e attività produttive. Un decreto (ancora un altro) sul quale il governo ha chiesto la fiducia al Senato e viene riaperto dallo stesso governo perché non piace più. Mi ripeto: fai pace col cervello!

Con noi ci sono anche i ragazzi di agricoltura e finanze.
Oh, non sono qui per farci compagnia, abbiamo davanti un decreto omnibus, c'è di tutto nel testo, emesso su emergenza inesistente, incostituzionale, da ritirare. In fondo il Presidente della Repubblica aveva detto, lo scorso dicembre facendo decadere il Salva Roma, che non avrebbe più accettato decreti...come l'ennesimo che stiamo trattando!

Fammi un favore governo: smettila di mettere insieme questioni ambientali con articoli relativi allo sviluppo economico perché è noto che l'ambiente soccombe di fronte a quello sviluppo proprio di un sistema economico fallimentare.
Per precisione, il ministero dello sviluppo economico fa poltiglia dell'ambiente.
A inizio legislatura si diceva addirittura che i due ministeri si sarebbero fusi nel ministero dello Sviluppo Sostenibile.

Ma bando alle ciance, siamo sempre e comunque incastrati nella ruota del criceto. Gira gira gira...
Necessito di un concerto di silenzio.