venerdì 27 giugno 2014

8x1000 alle Scuole: il Comune di Roma dice NO.

Movimento Cinque Stelle di Roma
Oggi lanciamo una iniziativa in cui vi chiediamo la massima partecipazione, e condivisione..

‪#‎8x1000alleScuole‬

Come sapete, giovedì scorso la maggioranza che governa il Comune Capitale d'Italia ha incredibilmente bocciato la mozione del gruppo consiliare M5SRoma che chiedeva all'Amministrazione Capitolina di adoperarsi per usufruire dell'8x1000 per l'edilizia scolastica, secondo le disposizioni indicate nella Legge di Stabilità 2014 dello Stato (legge 27 dicembre 2013, n.147, articolo 1, comma 206 - http://www.governo.it/Presidenza/DICA/2_CONCERTAZIONE_AMMINISTRATIVA_MONITORAGGIO/Servizio_2/ottoxmille/ottopermille.html ), valida anche per le scuole della nostra città.

Rammentiamo che la mozione era in attuazione del Decreto nazionale approvato lo scorso aprile su iniziativa dei Deputati M5S: http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/bilancio/2014/04/otto-per-mille-grazie-a-m5s-e-possibile-destinarlo-alledilizia-scolastica.html

Questa volta non finisce qui.

Siamo certi che ogni cittadino romano sia favorevole a poter usufruire dei fondi che chiunque in Italia deciderà di devolvere alla ristrutturazione delle scuole della sua città.

Pertanto, vi invitiamo a partecipare sia esprimendo il vostro parere tramite una semplice petizione, sia soprattutto inviando immagini relative a scuole di vostra conoscenza che necessitano di ristrutturazioni, le raccoglieremo in un dossier per facilitare il lavoro degli uffici tecnici di ogni municipio.

La petizione online è al seguente link https://www.change.org/it/petizioni/al-sindaco-di-roma-alla-giunta-e-ai-consiglieri-capitolini-8x1000allescuole , e si può firmare anche presso gli usuali gazebo presenti ogni fine settimana nelle vie o piazze della città.

Per segnalare immagini o documenti relativi a scuole con necessità di lavori di ristrutturazione, potete farlo pubblicandole direttamente in questa pagina https://www.facebook.com/events/477764862357877 , oppure tramite e-mail 8x1000allescuole@roma5stelle.org, in ogni caso specificando Municipio, nome della scuola e indirizzo.
Le immagini verranno pubblicate in questa pagina http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/roma2013/battaglie/8-x-1000-per-edilizia-scolastica.html , dove potrete trovare aggiornamenti e info ulteriori.

Il tutto entro il giorno 14 luglio 2014.
Il giorno dopo ripresenteremo la mozione, questa volta però anche con il supporto della volontà di chi li ha votati.

http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/roma2013/2014/06/8x1000allescuole.html

‪#‎iopartecipo

giovedì 26 giugno 2014

Il decreto ambiente che fa passi da gambero.

Condivido il comunicato dei movimenti acqua e ambiente sul nuovo decreto ambiente/agricoltura, denominato "crescita".

FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA
STOP BIOCIDIO Coordinamento Nazionale
Lazio e Abruzzo Siti Contaminati

Bonifiche. Miracolo del Governo Renzi, 30.000 ettari di nuove aree industriali in Sardegna e migliaia in altre parti d'Italia!
E' solo un favore ai vertici militari
Si alzano i limiti per l'inquinamento dei suoli di 100 volte

Il Governo Renzi moltiplica le aree industriali del paese ma l'obiettivo non è creare occupazione ma mettere sotto al tappeto la contaminazione dei suoli delle aree militari alzando anche di 100 volte i limiti di legge.

Il decreto 91/2014 pubblicato ieri sulla gazzetta Ufficiale, chiamato in maniera tragicomica “Ambiente Protetto” dal Ministro Galletti, è un vero e proprio vergognoso colpo di spugna sullo stato di contaminazione delle aree militari del paese. Decine di migliaia di ettari distribuiti in tutto il paese occupati da poligoni militari, campi di addestramento, caserme, e in cui sono state svolte per decenni attività che possono aver liberato sostanze pericolose (si pensi ai continui brillamenti di cariche nei poligoni) ora vengono equiparati ad aree industriali per i quali la legge prescrive soglie di contaminazione molto più alte.

Il decreto prevede, infatti, che nelle aree militari si deve far riferimento ai limiti della colonna B della tabella relativa alle soglie di contaminazione dei suoli del decreto Legislativo 152/2006, quella relativa alle aree industriali, e non già alla colonna A, quella con i limiti per le aree residenziali e a verde.

Per fare un esempio, nelle aree a verde la soglia per il Cobalto è 20 mg/kg mentre per le aree industriali è 250 mg/kg, più di 10 volte. Per la sommatoria dei composti policiclici aromatici (tra cui diversi tossici e/o cancerogeni) addirittura il limite per le aree industriali è più alto di 100 volte (1 mg/kg contro 100 mg/kg). Il benzene, cancerogeno di prima classe per lo IARC, ha un limite più alto di venti volte (0,1 mg/kg contro 2 mg/kg). Per il tetracloroetilene, un altro sospetto cancerogeno e tossico per il fegato, il limite è 40 volte più alto.

Il tutto in aree che spesso appaiono come ampie zone verdi coperte da macchia mediterranea e boschi! Si pensi a Capo teulada e Quirra (Perdasdefogu) in Sardegna oppure a Monte Romano in Lazio (vasto 5000 ettari!).

Il Decreto di fatto impedirà l'alienazione delle aree militari a favore di regioni e comuni che li richiedono da tempo per un loro uso civile perché si prevede che in tal caso si debba tornare a considerare la tabella A, quella con i limiti più stringenti.
A quel punto chi sarà così incauto da proporre di spendere centinaia di milioni di euro per le bonifiche in presenza di una legge che consente di rispettare la legge con limiti molto più elevati e senza spendere un euro?

sabato 14 giugno 2014

Pet therapy

Ecco il micino trovato stamattina dopo la pulizia fatta da alcuni attivisti del parco di Via Lucchina. Ora è con me.
Oltre a divertirsi a starmi addosso, ama anche sdraiarsi sulla tastiera del mio pc.
È un maschietto di un mese e mezzo estremamente affettuoso.
Il veterinario gli ha trovato una congiuntivite che stiamo curando.
Non so ancora se lo terrò, ma vorrei almeno trovargli un nome.
Suggerimenti?

venerdì 13 giugno 2014

L'Acqua Pubblica compie 3 anni!

Buon Compleanno ai referendum per l'Acqua Pubblica.

Sono passati tre anni dal 13 giugno 2011.
Quel giorno 27 milioni di persone hanno scelto di gestire l'Acqua fuori da logiche di mercato e senza possibilità di far profitto su di essa.

Due anni di impegno civile radicato sui territori, con la prima fase di raccolta di 1milione e 400mila firme per il deposito dei quesiti referendari, e la seconda fase di campagna referendaria passata nel quasi totale silenzio dei media e della politica, .
Ma si sparse la voce e almeno 4 milioni di italiani avevano fatto anche il semplice gesto di mettere un volantino nella buca del proprio condominio.

Tre anni fa, a quest'ora, si erano appena chiusi i seggi e iniziava lo spoglio.
Vinse il Sì, erano 27 milioni di Sì.

Tutto questo avvenne nonostante un Presidente del Consiglio avesse invitato gli italiani ad andare al mare in quel fine settimana e un Ministro dell'Interno invitasse a mezzogiorno del 13 giugno a non andare più a votare perché il quorum era stato raggiunto (sperando nell'abbassamento di quel quorum per la notoria bassa affluenza del voto all'estero) 

Ad oggi è ancora evidente il silenzio dei media e della politica perché di Acqua Pubblica non si deve mai parlare tantomeno del rispetto dei referendum, cioè del rispetto della volontà dei cittadini.
Si nascondono così anche gli ulteriori tentativi di privatizzazione di un servizio essenziale alla vita come l'Acqua, come evidente nell'art. 23 dell'ultimo decreto legge IRPEF (sotto riportato).

Il Governo insiste con la ricetta delle politiche di austerità per ridurre il debito pubblico, favola da raccontare obbligatoriamente tutte le sere agli italiani prima di mandarli a dormire.
A marzo avevamo raggiunto 2.120 miliardi di euro, ad aprile siamo a quota 2.146,4 miliardi.
La ricetta comprende dismissione di patrimonio pubblico, privatizzazioni dei servizi pubblici locali, jobs act, grandi opere inutili, colate di cemento, precarizzazione delle vite.
Il filo continuo degli ultimi tre governi non si smentisce, la macchina asfaltatrice non si ferma, è andata in loop.
Con la scusa che "tutti devono fare sacrifici", vengono ad essere sacrificati tutti i beni comuni in nome del Dio Denaro perché il mercato ha fame, molta fame e anche tanta sete.

La domanda sorge spontanea: jobs act, dismissioni e privatizzazioni sono necessarie per ridurre il debito pubblico oppure il costante aumento del debito pubblico è necessario per far passare jobs act, dismissioni e privatizzazioni?

Intanto la legge per l'Acqua Pubblica votata all'unanimità in Regione Lazio lo scorso marzo è oggetto di impugnativa da parte del Governo con motivazioni lontane dalla realtà.
E in Parlamento è stata depositata la legge per l'Acqua Pubblica grazie al lavoro congiunto tra il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e l'intergruppo parlamentare per l'Acqua Bene Comune della Camera dei Deputati, un testo che riprende la legge di iniziativa popolare depositata nel 2007 sottoscritta da oltre 400mila cittadini.

E' ora di discutere questa legge in Commissione Ambiente.
L'Acqua tornerà ad essere Pubblica se ci sarà, oltre all'azione parlamentare, anche e soprattutto una forte mobilitazione sociale che spinga la politica nella giusta direzione, verso il rispetto della volontà popolare, il rispetto di 27 milioni di Sì.

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi Vinci!!!

allegato testo art. 23 decreto legge "Irpef"

AZIENDE MUNICIPALIZZATE
ARTICOLO 23.
(Riordino e riduzione della spesa di aziende, istituzioni e società controllate dalle amministrazioni locali).
1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 3, comma 29, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e dall’articolo 1, comma 569, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, il Commissario straordinario di cui
all’articolo 49-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, entro il 31 luglio 2014 predispone, anche ai fini di una loro valorizzazione industriale, un programma di razionalizzazione delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società direttamente o indirettamente controllate dalle amministrazioni locali incluse nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, individuando in particolare specifiche misure:
a) per la liquidazione o trasformazione per fusione o incorporazione degli organismi sopra indicati, in funzione delle dimensioni e degli ambiti ottimali per lo svolgimento delle rispettive attività;
b) per l’efficientamento della loro gestione, anche attraverso la comparazione con altri operatori che operano a livello nazionale e internazionale;
c) per la cessione di rami d’azienda o anche di personale ad altre società anche a capitale privato con il trasferimento di funzioni e attività di servizi.
1-bis. Il programma di cui al comma 1 è reso operativo e vincolante per gli enti locali, anche ai fini di una sua traduzione nel patto di stabilità e crescita interno, nel disegno di legge di stabilità per il 2015.

ps: ringrazio Marco Bersani di Attac Italia 100% per i dati e gli spunti di riflessione forniti.

venerdì 6 giugno 2014

Il Governo è contro l'Acqua Pubblica

Il Governo è contro l'Acqua Pubblica

Oggi il Consiglio dei Ministri ha deciso d'impugnare 8 tra leggi provinciali e regionali, tra le quali la proposta di legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico.
Quella legge che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio lo scorso 17 marzo.
Motivazioni? Violerebbe le competenze riservate allo Stato in materia di tutela della concorrenza (art. 117).

È evidente che il Governo Renzi sia contro l'Acqua Pubblica (si era visto dalla sua gestione amministrativa) e, dopo la vittoria dei cittadini, con questo atto, intenda non rispettare la volontà popolare dei referendum.

L'Europa dà piena possibilità agli enti locali di scegliere il sistema di gestione dell'acqua, in questo modo il governo impone la sua linea privatizzatrice.

Andiamo avanti verso la ripubblicizzazione dell'acqua dai comuni al parlamento.

mercoledì 4 giugno 2014

Tiroide: gli ormoni che regolano il corpo


Fare comunità, significa anche condividere la conoscenza con gli altri.
Oggi vorrei parlare di un problema che mi vede protagonista.

Da troppo tempo mi sento stanca, affaticata, appesantita e a tratti depressa.
Giusto per rendere l'idea, la mattina faccio una fatica immane a svegliarmi, anche dopo 10 ore di sonno.

Questo perché tre anni fa ho scoperto di avere problemi alla tiroide e, dopo aver fatto le prime analisi, non ho prenotato la seconda visita dall'endocrinologo.
Ho trascurato la salute, presa da mille cose per attivismo.

Ora non ho scampo, devo ricominciare tutto daccapo e la cura penso sarà pesante quanto necessaria per rimettermi in sesto.

La tiroidite di Hashimoto (probabilmente si tratta di questo), malattia autoimmune, è esente dal pagamento dei ticket, significa che è una malattia molto diffusa, e colpisce soprattutto il genere femminile.
Il primo endocrinologo che mi visitò, disse che me la sarei dovuta prendere con l'inquinamento ambientale.
Proprio a me lo viene a dire? Mi parlò del disastro di Chernobyl e della nube tossica.
Che nervi!

Perché racconto questa storia?
Perché vorrei comunicare a tutte le donne di non dimenticarsi di se stesse, di avere cura di sé e di non trascurarsi mai.
Ragazze, fatevi controlli periodici, semplici esami del sangue, la prevenzione va praticata.

Mi raccomando!
E ora, Buonanotte.