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sabato 23 maggio 2015

Acqua, M5S: "Nel Lazio un'aggressione inaudita al bene pubblico"

Acqua, M5S: "Nel Lazio un'aggressione inaudita al bene pubblico"

Roma, 22 maggio 2015 - «Ci preoccupa la notizia del possibile commissariamento della Regione Lazio per mancata legiferazione in materia di organizzazione del Servizio idrico integrato. Esiste una legge approvata all'unanimità dal Consiglio regionale per la gestione pubblica del SII di cui mancano però i decreti attuativi che una volontà politica impermeabile alla volontà di sindaci, comitati e cittadini sta evitando di discutere. Da tempo il Movimento 5 Stelle è impegnato in Consiglio Regionale per sollecitare la discussione della legge 238, elaborata dai Comitati per l'Acqua Pubblica, perl'individuazione degli Ambiti Territoriali Ottimali e la 241, elaborata dal M5S per modificare la legge 5 per superare l'impugnativa della Corte Costituzionale». È il commento della Commissione Ambiente del M5S alla Camera sottolineando il lavoro svolto dal M5S Lazio.

«Il commissariamento - sostiene il M5S Lazio - rappresenta una chiara via di fuga calata dall'alto per evitare di gestire l'acqua secondo i principi dettati dagli esiti referendari aprendo di fatto la strada ad ACEA spa come gestore unico nel Lazio. È chiaro che tutto ciò fa comodo al PDlaziale che così non tradirebbe il patto con ACEA spa. Non ci piace l'atteggiamento di Refrigeri che da mesi stadichiarando di lavorare ad una proposta di legge sugli Ambiti di Bacino Idrografico senza alcun riscontro reale. Contemporaneamente diversi comuni Laziali che non hanno ancora ceduto le infrastrutture idriche al gestore del SII vengono diffidati a farlo dalla stessa Regione Lazio imponendo di fatto l'entrata in società, come la Talete spa gravemente indebitata».

Secondo il M5S, l'aggressione ai beni comuni partita dal PD con lo Sblocca Italia sta continuando la sua marcia con la complicità di Zingaretti che sta di fatto ignorando la volontà espressa dai cittadini tramite gli esiti referendari. Chiediamo l'immediatacalendarizzazione delle due proposte di Legge, la 238 e la 241, per la tutela di un bene comune come l'acqua, un diritto umano inviolabile che deve essere definitivamente estromesso dalle logiche di mercato.

http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2015/05/acqua-m5s-nel-lazio-unaggressione-inaudita-al-bene-pubblico.html

giovedì 21 maggio 2015

"In difesa dell'acqua del sindaco" - 26 comuni del Lazio ricorrono al Tar contro il "gestore unico" e lo Sblocca Italia

"In difesa dell'acqua del sindaco" - 26 comuni del Lazio ricorrono al Tar contro il "gestore unico" e lo Sblocca Italia

Mentre il Lazio rischia il commissariamento, da comitati e sindaci un'alternativa possibile.

Ieri mattina, presso la sede dell'Anci Lazio, sono stati presentati i ricorsi al Tar promossi da 26 comuni del Lazio per l’annullamento delle diffide della Regione Lazio a cedere le infrastrutture idriche al gestore unico.

Gli Avvocati Angelo Annibali, Alberto Floridi e Andrea Ruffini hanno illustrato i principi dell'azione legale che, pur partendo da un livello locale, presenta impatti potenziali a livello nazionale, chiamando in causa anche la disciplina comunitaria.

I ricorsi, in primis, contestano il contrasto tra le diffide inviate ai comuni dalla Regione Lazio e la Legge Regionale 5/2014 "Tutela, governo e gestione Pubblica delle acque", con la quale la Regione si è impegnata a ridefinire i nuovi Ambiti di bacino e i relativi Enti di Governo, azione da considerarsi preliminare rispetto all'imposizione ai Comuni a cedere le proprie infrastrutture idriche. Un passaggio quantomai urgente, dato che da fonti ministeriali giunge la notizia di un imminente commissariamento se la Regione Lazio rimarrà inadempiente sulla definizione dei nuovi Ambiti. Per evitarlo comitati e sindaci hanno presentato da mesi un testo di legge all'Assessore Refrigeri, tradotto nella proposta consiliare n°238, che rappresenta un'alternativa possibile e coerente ma che, attualmente, langue in VI Commissione.

La Regione Lazio è invece “puntuale” nell'esigere dai Comuni gli adempimenti previsti dallo Sblocca Italia, motivo per cui l'azione legale affronta anche la normativa nazionale. Nel ricorso, primo caso in Italia, si formulano infatti eccezioni di costituzionalità sull'art. 7 dello "Sblocca Italia" sotto un duplice profilo: sulla idoneità dello strumento del decreto legge, poichè secondo i ricorrenti difettano i presupposti di estrema urgenza dichiarati dal Governo; e sul rispetto del riparto delle competenze legislative tra Stato e Regione.

Sempre l'art.7, riguardo all'obbligo di affidamento del servizio idrico al gestore unico, viene inoltre rimesso al giudizio innanzi della Corte di Giustizia UE per la valutazione della compatibilità con l’art. 106 del Trattato. Le modalità di scelta del gestore cui affidare il servizio idrico, così come emergono dallo Sblocca Italia, entrano infatti nel merito delle caratteristiche del “nuovo” gestore cui i comuni devono affidare il servizio limitando, di fatto, la concorrenza e configurando un aiuto di stato a quelle poche imprese private che possiedono le caratteristiche indicate.

In secondo luogo - ma non meno importante - viene contestata l’idoneità di Acea ATO 2 S.p.A., per i comuni della Provincia di Roma e di Talete S.p.A., per quelli del Viterbese, riguardo alla conformità all’ordinamento comunitario degli attuali affidamenti sollevando, anche in questo caso, un tema scottante che riguarda anche altre multiutilities italiane. Nel caso di Talete S.p.A. viene meno anche il criterio di “efficienza ed economicità”, obbligando I comuni ad entrare in una gestione ormai fallimentare.

Tra i rappresentanti dei comuni presenti sono intervenuti quello di Montalto di Castro, di Civitavecchia e di Corchiano, ricordando come questa azione legale abbia profonde radici politiche, intrecciate con la difesa dei beni comuni e del territorio locale, in un momento in cui tali valori sono ogni giorno sotto attacco.

Valori che sono stati al centro della vittoriosa battaglia referendaria del 2011, della quale ricorrerà il quarto anniversario il prossimo 12-13 giugno.

Un anniversario che vedrà, ancora una volta, i comitati in prima fila a difesa di quel risultato.

Roma, 20/5/2015
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio
www.acquabenecomune.org

mercoledì 20 maggio 2015

Renzi e lo Sblocca Italia commissariano Refrigeri e la Regione Lazio

Renzi e lo Sblocca Italia commissariano Refrigeri e la Regione Lazio

“Il governo Renzi pronto al commissariamento di quelle Regioni che ancora non hanno legiferato in materia di organizzazione del servizio idrico integrato. Sono 6 le Regioni interessate e oggetto di un prossimo dpcm con il quale vengono diffidate ad adempiere entro 30 o 90 giorni agli obblighi imposti dalla legge di stabilità in materia di individuazione degli enti di governo d'ambito per la gestione del servizio idrico sul territorio.
Trenta giorni verranno dati a Calabria, Lazio, Umbria e Marche, mentre 90 giorni verranno dati a Campania e Sicilia per individuare gli enti territoriali, ai quali la legge affida il compito di determinare le tariffe dell'acqua, approvare il piano d'ambito e i piani di interventi infrastrutturali sul territorio.
Se queste sei regioni non individueranno gli enti di gestione, Palazzo Chigi - d'intesa con il ministero dell'Ambiente - attiverà i poteri commissariali sostitutivi previsti dallo Sblocca Italia (dl 133/2014), avocando a sé questa attività.”

Questa la notizia che in questi giorni apprendiamo dalle agenzia stampa e dal notiziario “Quindici” di Federutility.

Comitati e Sindaci hanno presentato da tempo un testo di legge all'Assessore Refrigeri, tradotta poi nella proposta consiliare n. 238, che eviterebbe il commissariamento e che rappresenta l'alternativa concreta al sistema attuale e alla proposta di ATO unico tanto voluta dal Governo, ma che ad oggi risulta ancora ferma nei cassetti della VI Commissione presieduta dal PD Panunzi.

La Regione Lazio è stata invece rapidissima nell'esigere dai Comuni gli adempimenti previsti dallo Sblocca Italia, atto che ha spinto 26 comuni ad avviare una azione legale presso il TAR per l’annullamento delle diffide della Regione Lazio a cedere le infrastrutture idriche al gestore unico.

Mi domando se Refrigeri e Zingaretti preferiscano farsi commissariare piuttosto che discutere la legge sugli ABI proposta dai Comitati.

Mi domando che fine abbia fatto l’attuazione della Legge Regionale 5/2014 "Tutela, governo e gestione Pubblica delle acque", con la quale la Regione si è impegnata a ridefinire i nuovi Ambiti di bacino e i relativi Enti di Governo, azione da considerarsi preliminare rispetto all'imposizione ai Comuni a cedere le proprie infrastrutture idriche.

A quanto pare è iniziato il conto alla rovescia da parte del Governo…cosa fanno Refrigeri e Panunzi?

Non si possono permettere di tergiversare ulteriormente, trenta giorni passano velocemente, ahimè!

Come sempre noi sappiamo da che parte stare! A difesa dei beni comuni e dei territori, per il rispetto della volontà popolare, al fianco dei Comitati contro poteri forti, privatizzazioni e speculazioni.

Federica Daga
Deputata per il Movimento 5 Stelle – Commissione Ambiente


lunedì 15 dicembre 2014

Acqua pubblica nel Lazio: Martedì 16 dicembre 2014, ore 16.00


Acqua pubblica nel Lazio. Dove siamo a 6 mesi dall'approvazione della legge 5/2014?


Assemblea Pubblica presso la Sede del Consiglio Regionale del Lazio
Via della Pisana, 1301

Martedì 16 dicembre 2014, ore 16.00

La legge regionale n. 5 del 4 aprile2014, licenziata dal Consiglio regionale con voto unanime, ha ad oggetto la “tutela, governo e gestione pubblica delle acque”, frutto di una positiva interlocuzione con i movimenti e comitati locali e i consigli comunali.

L'articolato di legge approvato contiene una serie di scadenze per la stesura di ulteriori atti legislativi fondamentali, quali la legge sugli ambiti di bacino idrografico e la nuova convenzione di cooperazione tipo.
Su queste scadenze la Regione è in preoccupante ritardo, così come preoccupanti sono le dichiarazioni di alcuni esponenti politici, che sembrano andare in direzione contraria a quella stabilita dalla legge stessa. 

Il 31 dicembre 2014 scade il termine (prorogato dal 2012) entro cui è prevista la cessazione degli affidamenti non conformi, mentre approvando la legge attuativa è possibile procedere alla definizione degli ambiti di bacino idrografico ed istituire gli enti di governo degli stessi.

E’ urgente quindi approvare gli schemi attuativi della legge in oggetto e apportare le modifiche migliorative della stessa volte a frenare le capziose e inconsistenti impugnative del Governo Renzi. 
Per questo, nel frattempo i comitati non sono stati fermi: il lavoro congiunto di geologi e ricercatori ha infatti portato ad una concreta proposta di suddivisione del territorio regionale in ABI (Ambiti di Bacino Idrico), che intendiamo presentare pubblicamente proprio nella sede della Consiglio Regionale, per avviare un confronto partecipato con Sindaci, associazioni, cittadini e istituzioni regionali.
La legge regionale n. 5/2014 può e deve essere applicata, nel rispetto di tutte e tutti coloro che l'hanno sostenuta e dei milioni di cittadini che hanno votato il referendum del 2011.


Coordinamento Regionale acqua pubblica Lazio

venerdì 13 giugno 2014

L'Acqua Pubblica compie 3 anni!

Buon Compleanno ai referendum per l'Acqua Pubblica.

Sono passati tre anni dal 13 giugno 2011.
Quel giorno 27 milioni di persone hanno scelto di gestire l'Acqua fuori da logiche di mercato e senza possibilità di far profitto su di essa.

Due anni di impegno civile radicato sui territori, con la prima fase di raccolta di 1milione e 400mila firme per il deposito dei quesiti referendari, e la seconda fase di campagna referendaria passata nel quasi totale silenzio dei media e della politica, .
Ma si sparse la voce e almeno 4 milioni di italiani avevano fatto anche il semplice gesto di mettere un volantino nella buca del proprio condominio.

Tre anni fa, a quest'ora, si erano appena chiusi i seggi e iniziava lo spoglio.
Vinse il Sì, erano 27 milioni di Sì.

Tutto questo avvenne nonostante un Presidente del Consiglio avesse invitato gli italiani ad andare al mare in quel fine settimana e un Ministro dell'Interno invitasse a mezzogiorno del 13 giugno a non andare più a votare perché il quorum era stato raggiunto (sperando nell'abbassamento di quel quorum per la notoria bassa affluenza del voto all'estero) 

Ad oggi è ancora evidente il silenzio dei media e della politica perché di Acqua Pubblica non si deve mai parlare tantomeno del rispetto dei referendum, cioè del rispetto della volontà dei cittadini.
Si nascondono così anche gli ulteriori tentativi di privatizzazione di un servizio essenziale alla vita come l'Acqua, come evidente nell'art. 23 dell'ultimo decreto legge IRPEF (sotto riportato).

Il Governo insiste con la ricetta delle politiche di austerità per ridurre il debito pubblico, favola da raccontare obbligatoriamente tutte le sere agli italiani prima di mandarli a dormire.
A marzo avevamo raggiunto 2.120 miliardi di euro, ad aprile siamo a quota 2.146,4 miliardi.
La ricetta comprende dismissione di patrimonio pubblico, privatizzazioni dei servizi pubblici locali, jobs act, grandi opere inutili, colate di cemento, precarizzazione delle vite.
Il filo continuo degli ultimi tre governi non si smentisce, la macchina asfaltatrice non si ferma, è andata in loop.
Con la scusa che "tutti devono fare sacrifici", vengono ad essere sacrificati tutti i beni comuni in nome del Dio Denaro perché il mercato ha fame, molta fame e anche tanta sete.

La domanda sorge spontanea: jobs act, dismissioni e privatizzazioni sono necessarie per ridurre il debito pubblico oppure il costante aumento del debito pubblico è necessario per far passare jobs act, dismissioni e privatizzazioni?

Intanto la legge per l'Acqua Pubblica votata all'unanimità in Regione Lazio lo scorso marzo è oggetto di impugnativa da parte del Governo con motivazioni lontane dalla realtà.
E in Parlamento è stata depositata la legge per l'Acqua Pubblica grazie al lavoro congiunto tra il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e l'intergruppo parlamentare per l'Acqua Bene Comune della Camera dei Deputati, un testo che riprende la legge di iniziativa popolare depositata nel 2007 sottoscritta da oltre 400mila cittadini.

E' ora di discutere questa legge in Commissione Ambiente.
L'Acqua tornerà ad essere Pubblica se ci sarà, oltre all'azione parlamentare, anche e soprattutto una forte mobilitazione sociale che spinga la politica nella giusta direzione, verso il rispetto della volontà popolare, il rispetto di 27 milioni di Sì.

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi Vinci!!!

allegato testo art. 23 decreto legge "Irpef"

AZIENDE MUNICIPALIZZATE
ARTICOLO 23.
(Riordino e riduzione della spesa di aziende, istituzioni e società controllate dalle amministrazioni locali).
1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 3, comma 29, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e dall’articolo 1, comma 569, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, il Commissario straordinario di cui
all’articolo 49-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, entro il 31 luglio 2014 predispone, anche ai fini di una loro valorizzazione industriale, un programma di razionalizzazione delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società direttamente o indirettamente controllate dalle amministrazioni locali incluse nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, individuando in particolare specifiche misure:
a) per la liquidazione o trasformazione per fusione o incorporazione degli organismi sopra indicati, in funzione delle dimensioni e degli ambiti ottimali per lo svolgimento delle rispettive attività;
b) per l’efficientamento della loro gestione, anche attraverso la comparazione con altri operatori che operano a livello nazionale e internazionale;
c) per la cessione di rami d’azienda o anche di personale ad altre società anche a capitale privato con il trasferimento di funzioni e attività di servizi.
1-bis. Il programma di cui al comma 1 è reso operativo e vincolante per gli enti locali, anche ai fini di una sua traduzione nel patto di stabilità e crescita interno, nel disegno di legge di stabilità per il 2015.

ps: ringrazio Marco Bersani di Attac Italia 100% per i dati e gli spunti di riflessione forniti.

lunedì 17 marzo 2014

Acqua Pubblica nel Lazio, grazie ai cittadini.

Una giornata storica nel rispetto dei referendum sull'Acqua.
 
Oggi il Consiglio Regionale ha approvato la Legge popolare sulla gestione pubblica del servizio idrico.
Un testo presentato dai cittadini del Coordinamento Acqua Pubblica Lazio e da 40 Comuni della Regione, utilizzando lo strumento del referendum propositivo previsto dallo Statuto.
La voce dei cittadini entra nel Governo Regionale, dopo un anno di pressioni da parte di quei comitati che, dopo aver vinto il referendum del 2011, oggi VINCONO DI NUOVO! 

Gestione dell'Acqua: Pubblica e Partecipativa!

La Legge 31 recepisce in pieno la volontà popolare dei referendum del 2011.
Un risultato straordinario raggiunto grazie alla presenza costante dei comitati e dei Sindaci nelle due giornate di Consiglio Regionale dedicate alla discussione della legge, che ha contribuito a bloccare ostruzionismi vari e volontà di modificare i principi fondanti del testo.
Il Lazio diventa così volano e stimolo per l'approvazione di leggi popolari in tutte le altre regioni.

Unica nota dolente, la maggioranza non ha avuto il coraggio di garantire ai comuni in gestione provvisoria o sotto commissariamento la libertà di gestire in autonomia il servizio idrico invece di obbligarli a passare al gestore dell'ATO di zona.

Il testo finale definisce che l'acqua non è una merce e va gestita senza finalità di lucro, crea un fondo per favorire la ripubblicizzazione del servizio idrico, restituisce un ruolo centrale agli Enti Locali, ridefinisce gli ambiti territoriali ottimali (ATO) in base ai bacini idrografici, permette ai comuni di organizzarsi in consorzi e affidare l'acqua anche ad enti di diritto pubblico, rende partecipe la cittadinanza nella gestione dell'acqua.

Se il Governo nazionale minaccia privatizzazioni, le cittadine e i cittadini promettono che non faranno un passo indietro sul diritto all'Acqua.

L'Acqua non si vende, l'Acqua si difende!

Lazio: vincono l'acqua pubblica e la partecipazione

INVITO CONFERENZA STAMPA

Approvata la prima legge in Italia per la gestione pubblica e partecipata dell’acqua, presentata da cittadini e comuni. 
 
Martedì 18 marzo, ore 11.30 presso la sede del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, Via S.Ambrogio, 4 Roma (II piano)

Interverranno rappresentanti del Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio e dei Comuni promotori della proposta di legge.

*****

COMUNICATO STAMPA

Lazio: vincono l’acqua pubblica e la partecipazione

Dopo la straordinaria vittoria referendaria di giugno 2011, dopo un percorso durato due anni che ha intrecciato le esperienze dei comitati e di numerosi comuni del Lazio, dopo 12 mesi di pressioni sul Governo Regionale, oggi, 17 marzo, finalmente, è stata approvata all’unanimità la proposta di Legge popolare n°31, per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico nella Regione Lazio.

Una legge che recepisce i risultati referendari, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale da gestire senza finalità di lucro, fino al fondo stanziato per incoraggiare la ripubblicizzazione delle gestioni in essere. Una legge che rimette al centro finalmente gli enti locali, delineando gli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici e dando la possibilità ai comuni di organizzarsi in consorzi e di affidare il servizio anche ad enti di diritto pubblico, tutelando al contempo la partecipazione delle comunità locali nella gestione di questo bene fondamentale, anche rispetto alle generazioni future.
 
Una discussione in Aula Consiliare niente affatto semplice che, in prima seduta ,  si è protratta fino a tarda notte, per essere poi aggiornata a questa mattina.  Decisiva è stata la costante presenza di rappresentanti dei comitati e degli enti locali che hanno contribuito a sventare i tentativi di ostruzionismo e di modifica dei principi cardine della legge.
 
Una pressione dal basso che assolutamente non dovrà attenuarsi nei prossimi mesi, quando a livello regionale dovranno essere elaborati atti legislativi fondamentali , quali la legge sugli ambiti di bacino idrografico e la nuova convenzione di cooperazione tipo. Saranno queste infatti le prossime occasioni per applicare concretamente i principi contenuti nella legge approvata oggi e di  valorizzare gli spazi di partecipazione da questa aperti.  Nel frattempo ci si aspetta che, coerentemente alla legge approvata, venga salvaguardata la libertà di quei comuni del Lazio che rischiano il passaggio forzato al gestore dell’ATO di riferimento pur volendo gestire il servizio in autonomia. Unico neo della discussione odierna è stato, infatti, il poco coraggio della maggioranza nell’affermare con chiarezza tale principio.

Oggi quindi si festeggia  insieme a tutti gli altri comitati che, in altrettante regioni, stanno lavorando per l'approvazione di testi di legge analoghi.
 
L'auspicio è che, a partire dal Lazio, si inneschi finalmente una reazione a catena che veda i governi regionali rispettare la volontà dei cittadini e il diritto all'acqua, proprio in un momento in cui questo viene nuovamente minacciato dal vento privatizzatore che soffia dal governo.
 
Per approfondire i contenuti della legge e le prospettive da questa aperte invitiamo la stampa e i cittadini ad una conferenza stampa domani, 18 marzo, alle ore 11.30 presso la sede del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, al secondo piano in via S.Ambrogio, 4 a Roma.

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica

martedì 11 marzo 2014

#AcquaPubblica Fiato sul collo in Consiglio Regionale Lazio - ATTIVATI



Invito a dare diffusione all'azione di pressione, proposta dal Coordinamento Acqua Pubblica Lazio, anche sui social network.
 
Guarda e diffondi l'evento facebook 
 
Dopo la vittoria referendaria di giugno 2011, quando 2 milioni e mezzo di elettori del Lazio hanno votato per l'acqua pubblica, una rete di realtà regionali ha proposto una legge di iniziativa popolare, tramite il meccanismo del referendum propositivo, per attuare i risultati referendari e scongiurare le volontà privatizzatrici dell'allora giunta Polverini.
Quel testo, sostenuto dalle firme di 40.000 elettori della Regione e dal voto di 40 Consigli Comunali, sarà in discussione in assemblea regionale il prossimo 12 marzo. La discussione sarà un momento cruciale, poichè il rischio è che il testo venga emendato con l'intento di snaturarne i principi fondamentali.
Per questo proponiamo di attivarsi a partire da oggi, martedì 11 marzo, con una mail indirizzata ai consiglieri regionali, per spingerli a votare il testo originale, rispettando così la volontà popolare.


Di seguito il testo che si propone d'inviare e, in allegato, l'elenco mail dei consiglieri regionali.

Oggetto: Sull'acqua non si scherza: votare sì alla proposta di legge n°31

"Gentile Consigliere,
il giorno 12/03/2014 in occasione del Consiglio regionale che avrà all'ordine del giorno l'esame della legge di iniziativa popolare n. 31 recante disposizioni sulla tutela e la gestione pubblica delle acque, Le chiedo di muoversi nella stessa direzione dei cittadini e degli Enti Locali che hanno promosso la legge e chiesto la revoca della DGR n.40.
Quindi Le chiedo di adoperarsi affinché la Regione Lazio dia finalmente seguito alla volontà popolare approvando una legge sulla gestione pubblica e partecipata dell'acqua integra dei principi espressi nella proposta di legge n.31.
Resta inteso che qualsiasi deviazione da tali principi (attraverso emendamenti o in qualsiasi altra forma) costituirà un tradimento della volontà popolare, espressa dai cittadini e dagli Enti Locali promotori della suddetta proposta, e già a suo tempo manifestata attraverso il referendum del 2011, contro il quale i cittadini non potranno che ricorrere allo strumento referendario, come previsto dallo statuto regionale.
Firma

Documenti di approfondimento
Comunicato stampa del Coordinamento Regionale Acqua Lazio


LISTA MAIL CONSIGLIERI REGIONALI
In fondo a questo link http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=2590:manda-una-mail-ai-consiglieri-del-lazio-per-dire-si-allacqua-pubblica&catid=147&Itemid=80 trovate la lista delle mail dei consiglieri regionali del Lazio.

domenica 9 febbraio 2014

Acqua Pubblica: il consiglio comunale aperto di Ciampino!

COMUNICATO
Ciampino: consiglio comunale aperto sulla gestione pubblica e partecipata dell'acqua nel Lazio

In una sala gremita di cittadini e amministratori arrivati da tutto il Lazio si è svolto oggi a Ciampino il consiglio comunale aperto sulla proposta di legge di iniziativa popolare n°31 per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua, alla presenza dei comuni promotori dell'iniziativa legislativa. Gli interventi di comitati e amministratori comunali hanno tutti sottolineato come sia doveroso e prioritario che la Regione Lazio dia attuazione alla volontà popolare espressa attraverso i referendum di giugno 2011 e ribadita con la presentazione della legge n°31, approvando il testo di legge senza stravolgerne i principi, entro il prossimo 25 marzo, termine previsto dalla statuto regionale.

A tale proposito è stata condivisa la contrarietà alla delibera di giunta n°40 che, nello stilare le linee guida per una legge regionale sulla gestione del servizio idrico, contravviene completamente i principi della legge di iniziativa popolare, sia nel merito che nel metodo.
Su tali basi le amministrazioni presenti hanno elaborato un ordine del giorno nel quale viene chiesta la revoca di suddetta delibera, e si rafforza l'impegno a continuare il lavoro coordinato tra comuni, comitati e consiglieri regionali non solo per l'approvazione della legge n°31, ma anche per la costruzione di un modello di reale partecipazione nelle future scelte gestionali su acqua e beni comuni.

Come comitati ci auguriamo che tale documento e i relativi impegni siano sottoscritti anche da quei comuni che, seppure non firmatari della proposta n°31, stanno sempre più numerosi prendendo posizione contro una gestione privatistica del servizio idrico, che mette gli interessi di multinazionali e azionisti privati davanti a quelli dei cittadini.

Diversi rappresentanti dei Comuni hanno infatti manifestato anche oggi la propria insoddisfazione nei confronti del gestore Acea, tra questi il Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Roma, Athos de Luca, che ha affermato chiaramente come si debba andare nella direzione della ripubblicizzazione del ramo idrico di Acea per gestire il servizio in modo più efficace ed efficiente di quanto non avvenga adesso. L'auspicio dell'assemblea odierna è quindi quello che anche il Comune di Roma deliberi a sostegno della proposta di legge n°31 e del documento approvato oggi. A questo si aggiunge la richiesta che il coordinamento romano acqua pubblica avanza ormai da mesi alla giunta capitolina: che rispetti finalmente la volontà popolare e quanto approvato dalla giunta comunale, aprendo un tavolo per la ripubblicizzazione partecipato da comitati e cittadini, contrastando così in modo realmente efficace lo strapotere di Acea sulla città di Roma.

Come comitati della Regione Lazio infine, per spingere le istituzioni regionali a muoversi finalmente senza ambiguità nella stessa direzione espressa oggi, continueremo a promuovere iniziative pubbliche e mobilitazioni, pronti anche ad intraprendere, insieme agli enti locali, nuovamente la strada referendaria affinchè la volontà popolare non venga tradita.

Coordinamento Romano Acqua Pubblica

7 febbraio 2014

Per approfondimenti:
http://www.acquapubblicalazio.it/

martedì 12 novembre 2013

Acqua Pubblica: streaming dalla Regione Lazio

Streaming ora per incontro seminario su legge di iniziativa popolare n. 31 depositata in Regione Lazio sul Servizio Idrico Integrato, al seguente link
http://t.co/jqIeUHXR9l