DDL Madia: il Governo non si nasconda dietro ai referendum dell'Acqua per privatizzarla
Questo Governo, come i precedenti, insistono a creare occasioni per favorire i processi di privatizzazione dell'Acqua e dei Servizi Pubblici Locali in barba all'esito dei referendum 2011. Senza usare mai la parola privatizzazione né obbligare ad essa, il Governo ha inserito norme nella Legge di Stabilità e nel decreto "Sblocca Italia" per favorirle incentivando le dismissioni delle quote azionarie in mano agli Enti Locali e favorendo economicamente i soggetti privati e i processi di aggregazione tra le aziende che gestiscono il servizio idrico. Facile conseguenza dal momento che gli Enti Locali sono in forte sofferenza, grazie alle politiche governative degli ultimi 20 anni.
Dalle agenzie (http://www.publicpolicy.it/pa-norme-acqua-ue-referendum-relatore-pubblica-45540.html) il relatore Sen. Pagliari parla dell'art. 15 approvato in Commissione Affari Costituzionali sostenendo che l'acqua resterà pubblica. E' scorretto usare e nascondersi dietro al referendum
sull'acqua del 2011, che riguardava anche gli altri servizi pubblici locali, mentre altre parti del testo portano ad una sempre più veloce privatizzazione degli stessi SPL.
Il Sen. Pagliari mistifica la realtà e si dipinge quale difensore dell'acqua pubblica ma,
nella versione dell'articolo approvata in commissione, se da una
parte si inseriscono nel testo parole per il rispetto dell'esito referendario, dall'altra si
incentivano aggregazioni tra aziende fino alla perdita del controllo
pubblico delle stesse e soprattutto si continua a limitare la possibilità di gestione
pubblica. Tale limitazione è in contrasto con la disciplina comunitaria che tutela la gestione tramite aziende di diritto pubblico
quale possibile scelta degli Stati membri e dei rispettivi Enti Locali.
Così la maggioranza va sicuramente contro
all'esito referendario.
La delega in bianco al Governo sulla pubblica amministrazione privatizzerà ulteriormente la gestione dell'acqua nel nostro Paese. Ricordiamo alla maggioranza e a questo Governo che per rispettare
la volontà popolare espressa con i referendum è sufficiente approvare la legge d'iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo
e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la
ripubblicizzazione del servizio idrico" che rimane indiscussa in Parlamento dal 2007 e depositata nuovamente in questa legislatura alla Camera dall'intergruppo parlamentare per l'Acqua Bene Comune.
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